Vittor Ugo Ceccherelli

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Vittor Ugo Ceccherelli
Cenotafio nel cimitero di Arezzo
Soprannome"Vittorino Vaccarese"
NascitaArezzo, 12 febbraio 1912
MorteCieli della Spagna, 20 dicembre 1936
Cause della morteincidente di volo
Luogo di sepolturaCementerio de San Fernando, Siviglia
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCaccia
Unità1º Stormo Caccia Terrestre
Anni di servizio1935-1936
GradoSottotenente pilota
ComandantiVincenzo Dequal
GuerreGuerra civile spagnola
Decorazionivedi qui
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare [1]
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Vittor Ugo (Vittorino) Ceccherelli (Arezzo, 12 febbraio 1912Cieli della Spagna, 20 dicembre 1936) è stato un aviatore e ufficiale italiano, caduto durante la Guerra civile spagnola mentre volava nei reparti dell'Aviazione Legionaria e decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque ad Arezzo il 12 febbraio 1912,[1] e dopo aver conseguiti il diploma liceale presso il locale Liceo "Francesco Petrarca" si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Firenze.

Al terzo anno interruppe gli studi per conseguire il brevetto di pilota d’aeroplano ed arruolarsi nella Regia Aeronautica nell’aprile 1935. Nel maggio dello stesso anno fu nominato sottotenente di complemento, e il 10 giugno fu inviato alla Scuola di pilotaggio di Grottaglie dove conseguì il brevetto di pilota militare. Nel mese di agosto entrò in servizio presso il 1º Stormo Caccia Terrestre di Campoformido,[2] e il 6 agosto 1936 partì[N 1] per combattere nella guerra civile spagnola in forza alla 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio[3] equipaggiata con i caccia Fiat C.R.32 (il reparto formato a Cáceres nota anche come la famosa squadriglia Cucaracha).[3] Distintosi subito nelle operazioni belliche, tanto da entrare in servizio permanente effettivo[1] per merito straordinario di guerra e venire decorato con una Medaglia d'argento e una di bronzo al valor militare, perse la vita il 20 dicembre 1936.[1] Per onorarne il coraggio fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Al suo attivo aveva l’abbattimento di due aerei nemici appartenenti alle Fuerzas Aéreas de la República Española, un caccia Nieuport-Delage NiD-52[4] il 21 agosto 1936 sui cieli di Cordova e un Polikarpov I-15 il 6 novembre successivo nell’area di Madrid.[5]

A lui fu dedicato un monumento nel Cimitero urbano di Arezzo ad opera dello scultore Mario Moschi.

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

La data del decreto della decorazione fu oggetto di una protesta per la presenza a fianco di altri caduti nella lapide presente nel liceo classico "Francesco Petrarca" di Arezzo, quando una petizione di firmatari italiani emigrati in Catalogna, Spagna, sostenne che non era corretto equiparare un eroe del Fascismo responsabile della morte in una guerra, quella civile spagnola, che non gli apparteneva e dove andò volontario, come tutti i partecipanti, a caduti per la libertà, e per questo fu oggetto di un'interrogazione nel consiglio comunale di Arezzo.[6]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in una missione di guerra combattuta per un supremo ideale, affrontava le più ardue prove dimostrando sempre esemplari virtù di esperto e prode combattente. Animato da incondizionata entusiastica dedizione per la causa cui aveva votato la giovane balda esistenza, nell'eroico tentativo di portare a termine una rischiosa azione cui era stato proposto, incontrava morte gloriosa. Cielo di Spagna, 20 dicembre 1936.[7]
— Regio Decreto 23 luglio 1937[8]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra combattuta per un supremo ideale, affrontava ardimentosamente le più ardue prove, dando costante esempio di sereno sprezzo del pericolo e di alto valore. Cielo di Spagna, 12 novembre 1936
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Offertosi volontario per una rischiosa missione, incontrava nel corso di essa morte gloriosa. Cielo di Spagna, dicembre 1936

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fu uno dei primi dodici piloti da caccia, al comando del maggiore Vincenzo Dequal, a raggiungere il territorio spagnolo in aiuto alle forze nazionaliste.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1969, p. 74.
  2. ^ Logoluso 2010, p. 8.
  3. ^ a b Logoluso 2010, p. 15.
  4. ^ Logoluso 2010, p. 11.
  5. ^ Logoluso 2010, p. 28.
  6. ^ Paolo Casalini, Vittorino Ceccherelli, da eroe ad assassino (TXT), su InformArezzo, 3 ottobre 2009. URL consultato il 20 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2016)..
  7. ^ Dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 20 maggio 2016.
  8. ^ Bollettino Ufficiale 1938 suppl. 08, pag.1 e Bollettino Ufficiale 1940 suppl. 04, pag. 47.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte, Roma, Ufficio editoriale aeronautico, 1941.
  • I reparti dell'Aeronautica Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1977.
  • (EN) Alfredo Logoluso, Fiat CR.32 Aces of the Spanish Civil War, Oxford, Osprey Publishing, 2010, ISBN 978-1-84603-983-6.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
Periodici
  • Ovidio Ferrante, L'aviazione italiana del tercio nella guerra di Spagna, in Rivista Aeronautica, n. 4, Roma, Ministero della Difesa, aprile 2009, pp. 102-111.

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