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Bruno Fael (Sacile, 20 Gennaio 1935Milano, 26 Ottobre 2015) è stato un artista, pittore e scultore italiano con una spiccata predilezione per la musica. È considerato fra i maggiori esponenti dell’astrattismo del XX secolo.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

1935 – 1959[modifica | modifica wikitesto]

Bruno Fael nasce a Sacile, in Friuli, nel 1935. I caratteri artistici che contraddistinguono l’ambiente familiare in cui cresce e la sua indole lo conducono sin da bambino a “fare il pittore” utilizzando i colori come fossero note del pentagramma impercettibile di una musica segreta custodita nel suo animo. Per uscire dall’uniformità di giorni difficili, nel 1951 decide di frequentare per due anni la Scuola della Marina Militare. Ne esce con il grado di Sottocapo meccanico e sottoscrive la “ferma” che prevedeva 4 anni di navigazione. Viene imbarcato sull’incrociatore Giuseppe Garibaldi e mentre naviga attraverso gli oceani continua a dipingere e suonare. In questa tensione per l’arte viene incoraggiato da alcuni Ufficiali che comperano i suoi primi quadri. Nel 1958, lasciata la Marina Militare, prosegue il suo percorso professionale lavorando e viaggiando sulle vie ferrate. Dopo un anno di scuola, inizia una nuova avventura come aiuto-macchinista, nelle Ferrovie dello Stato, con base a Treviso. Si sposa, e con il peso di una famiglia, supera i momenti economici difficili grazie ai suoi compagni di lavoro e ad amici che acquistano le sue tele. La sua poetica è all’inizio figurativa e rappresenta paesaggi veri, crudi, che con il loro realismo attraggono i suoi primi collezionisti che apprezzano il brivido dell’anima, il brivido della vita, una costante della sua arte.

1960 – 1969[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1962 espone per la prima volta in una personale organizzata a Treviso in un luogo anomalo: il bar della Stazione delle Corriere ove incontra lo scrittore trevigiano più illustre del momento, Giovanni Comisso. Questo segnale di via libera dà la forza a Fael di insistere con la pittura, pur valutando senza illusioni tutti i rischi, anche quello di andare incontro ad una crisi totale come uomo ed artista. In breve tempo, diventa il prediletto del grande Comisso che lo seguirà ovunque. Dopo queste vicende, Fael prende l’importante decisione di fare l’artista di professione e ha inizio un lungo susseguirsi di mostre collettive e personali in tutta Italia ed all’estero, con l’assegnazione di un’infinità di riconoscimenti. A partire dalla mostra del 1963 a Padova, le sue opere vengono presentate in tante città d’Italia, da Roma a Milano, dove incontra Mario Lepore . Incontra anche Ignazio Mormino che lo seguirà per molti anni. Lo presenta anche Adriano Màdaro. Nel 1969 concretizza uno dei suoi sogni inaugurando nel centro di Treviso il suo primo “studio-salotto”, presentato da Adriano Màdaro. In quegli anni, instaura rapporti d’amicizia con l’artista Walter Pozzi, con il cantautore e cabarettista Lino Toffolo, il duo comico Cochi e Renato (Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto) ed altri. I critici definiscono la sua pittura poetica “Nuova figurazione”. Incontra anche Salvatore Fiume e ritrova Roberto Crippa con il quale rimarrà molto legato fino al giorno della sua scomparsa.



1970 – 1979[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1972 Fael apre uno studio anche a Milano. Da quel momento studia il modo di trasformare la sua pittura in un gioco di “ideogrammi” più vicini alla scrittura della musica che alla figurazione. Nel 1974 a Milano, alla Galleria “Il Cigno” incontra e instaura rapporti di amicizia con Enzo Jannacci e ritrova l’amico pittore Gianni Ambrogio. Presenta la mostra Ignazio Mormino che lo segue ormai da anni. Nel 1974 apre a Salisburgo la sua mostra all’Austellungspavillon Zwergelgarten con assegnazione del 1° premio di pittura “Città di Salisburgo”. Incontra il Maestro Herbert Von Karajan. A Milano in occasione della mostra alla Galleria “Il Camino”nel 1975 il sindaco Paolo Pillitteri gli consegna la medaglia d’oro “Gonfalone d’oro di Milano” a nome del Comune. Presenta la mostra Mario Monteverdi. È del 1978 la prima presentazione della sua “collezione di oggetti”. Queste creazioni (borse, foulard, ombrelli, accendisigari, bicchieri d’argento, ecc) sono una perfetta interrelazione tra la creatività personale del design e la competenza tecnica ed esecutiva dei maestri pittori. Questa “linea Fael” viene presentata, con grande successo, a Milano, a Parigi e a New York. Nel 1978 incontra una giovane intellettuale francese, Yvonne Catelli che lo apprezza, lo sostiene e lo incoraggia a sviluppare il suo lavoro con rinnovata energia e diviene la sua Ninfa Egeria.


1980 – 1989[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1983 compone musiche per la sua musa ispiratrice Yvonne e realizza il 33 giri “Musica per Yvonne”, con l’eloquente sottotitolo “La pittura incontra la Musica” per la Distribuzione Dischi Ricordi. A Parigi nel 1984 espone al Salon des Nations (C.I.A.C.). In occasione della mostra conosce e instaura un rapporto di amicizia con il cantante Charles Aznavour che spesso lo verrà a trovare nel suo studio di Milano. A Cannes nel 1984 gli viene assegnato il “Charly Chaplin d’Oro” durante una manifestazione inserita nel quadro del Festival del Cinema. Nel 1986 incontra Bruno Contenotte, artista appartenente alla corrente metafisica e surrealista, noto per le sue trans-illuminazioni di monumenti. Si accende immediatamente una forte amicizia che durerà fino al 1992, con la prematura scomparsa di Contenotte. I due artisti nel 1986 realizzano una mostra-evento intitolata “Psicromia Attiva” alla Galleria “Quanta” di Milano, presentata da Pierre Restany In quell’anno nasce anche un rapporto di amicizia con Mimmo Rotella un altro amico sincero, di grande sensibilità e inesauribile creatività. Nel 1987 incontra la rockstar Gianna Nannini che per anni frequenterà il suo studio di Milano.



1990 – 1999[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1991 Fael inaugura il suo Studio ristrutturato di Via Antonio Porpora a Milano. Questa sede che diverrà un autentico cenacolo per artisti, intellettuali, cantanti, attori e collezionisti di primo piano sarà frequentato in modo assiduo dagli amici artisti Bruno Contenotte, Mimmo Rotella, Ibrahim Kodra, Filippo De Gasperi e altri e dai critici Pierre Restany, Mario Monteverdi, Luca M. Venturi, Carlo Franza. Nel 1992 a Milano alla Rotonda della Besana presenta “Arte e linguaggio per Exodus”, promossa dal Comune di Milano, una mostra nata da un fecondo incontro avvenuto nella fredda notte di Natale 1991 tra Fael e Don Antonio Mazzi. Nel 1994 a Nizza allo Spazio “Abela” Incontra Frédéric Altmann, curatore dei musei del Sud della Francia, “padre” della pagina dell’arte sul giornale Nice Matin e stimato critico d’arte. Nasce spontaneamente un forte rapporto di stima ed amicizia. Fael e Yvonne nel 1995 aprono un altro studio ad Antibes, in rue de Sade. Da quel momento si ritroverà sovente con il critico e curatore Frédéric Altmann, fuori dalle mondanità superficiali per parlare di pittura. Trascorreranno insieme momenti indimenticabili con il Grande André Verdet, artista pittore, poeta, musicista e scienziato francese, con Louis Nucera, altro grande scrittore francese al quale è stato assegnato il “Premio Interallié” nel 1981 ed il “Grande premio della letteratura dell’Accademia francese” nel 1993. Nel 1995 al Circolo della Stampa di Milano, e poi a Nizza, viene presentata la monografia su Fael curata da Frédéric Altmann e Pierre Restany. L’importante volume contiene due saggi introduttivi di Altmann e Restany, oltre a numerosi altri interventi di studiosi della sua pittura. “Una pittura che si nutre di colore, pervasa da ritmi di “sonorità”, quasi musicali e da un intensa interpretazione della forma in chiave simbolica”. Il volume si rivela uno strumento essenziale per avvicinarsi alla comprensione del mondo fantastico di un sensibile artista e di una vitale e generosa personalità. In quel periodo, Altmann scrive: “…ho l’impressione che Fael nell’elaborazione delle sue ricerche trasformi e bonifichi la sua scrittura pittorica ogni decennio. Si evidenzia maggiormente negli anni Novanta…” Nel 1995 il Consolato Generale d’Italia di Lugano organizza una personale di Fael in collaborazione con la BSI -Banca della Svizzera italiana presentata dal Critico/Curatore Luca M. Venturi. Fael apre uno studio in Bretagna nel 1998 a Rennes, sempre più affascinato dalla regione per le sue luci, i suoi paesaggi, i miti e leggende. Nel 1999 a Milano ai Musei di Porta Romana apre la mostra “Il Mondo fantastico di Fael/La liberté du regard” a cura di Luca Temolo d’Igna. Apertura con un concerto dedicato a Rossini.


2000 - 2009[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2000 a Milano nel quadro di "Milano Vende Moda", presentazione di dodici originali manichini che rappresentano la metafora di un’epoca tormentata. Dopo gli anni dedicati alla pittura, Fael trova nella scultura un ulteriore e qualificante approdo conoscitivo, una testimonianza di quegli incontri che scandiscono le speranze e le angosce, i sogni e le certezze dell’intera esistenza. Nel 2001 espone ad Ain Sokhna (Egitto) alla Caesar Gallery e al Cairo all’EFPAC the First Mall. Mostra inaugurata dal Ministro della Cultura Farouk Hosny, alla presenza di alcuni diplomatici dell’Ambasciata Italiana del Cairo. Il ricavato sarà destinato all’ “Association of Friends of the National Cancer Institute”. L’anno successivo realizza ad Ain Sokhna una scultura monumentale “Il Guardiano delle Stelle” di cemento armato alta 10 metri situata all’entrata del famoso resort “Stella di Mare”. Nel 2003 Milano al Palazzo delle Stelline, nella Sala del Collezionista si tiene una vera e propria consacrazione dell’opera di Fael con la grande mostra “Lo Schermo fantastico di Fael” un Omaggio al Cinema realizzato in collaborazione con Sol Screen Office Lombardia (Sindacato Critici Cinematografici Gruppo Lombardo), con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Milano e Rappresentanza a Milano della Commissione Europea. Curata da Luca Temolo dall’Igna. Catalogo con prefazione di Frédéric Altmann. Nell’ambito della mostra si tiene una serata evento “I colori della Musica e della Moda” con intervento di Tullio De Piscopo che riscrive colonne sonore per i quadri di Bruno Fael ispirati a celebri film e di Danilo Sassi che presenta abiti appositamente disegnati ispirandosi alle opere esposte. Nel 2003 presenta a Veneziam Scola dei Battiloro e Tiraoro – San Stae “Lo schermo Fantastico di Fael”, l’omaggio ai grandi registi della storia cinematografica e ai loro lavori che lo hanno divertito e commosso viene riproposto a Venezia in occasione della Mostra Internazionale del Cinema con il patrocinio del Comune di Venezia. Mostra curata da Mario Di Martino. Nel 2004 illustra i racconti di Mario Rusca “Nel giardino delle stelle” e a Malindi (Kenya) realizza “African Dream” un’altra scultura monumentale in cemento armato alta 10 metri situata all’entrata del Tropical Village Hotel. Lo stesso anno a Locarno (CH) al Museo Casorella e in contemporanea alla Galleria d’Arte Fondazione P. Patelli presenta “Lo Schermo fantastico di Fael”, mostra rivisitata e curata da Riccardo Carazzetti, Direttore dei Servizi Culturali della Città di Locarno e realizzata in concomitanza con la 57° edizione del Festival Internazionale del Film. Il 2005 vede Fael a Santa Margherita Ligure al Castello cinquecentesco sul lungomare con “Omaggio all’Africa”. Presenta il critico Luca M. Venturi che tiene un ispirato e commovente discorso sulla figura di Bruno Fael. Viene anche proclamato Pittore dell’ anno 2005 nel salone della Villa Durazzo, in presenza delle autorità locali del Comune di Santa Margherita Ligure e dei rappresentanti degli altri enti Patrocinatori, Regione Liguria e azione di Promozione turistica Tigullio. Nel 2005 a Malindi (Kenya) realizza le Pietre Sacre, dieci sculture di cemento armato dipinto per il lussuoso complesso residenziale “Mwembe Resort” immerso in uno splendido parco naturale . Nate da un suo “sogno astrale” con l’interpretazione dell’arte tribale africana, sempre permeata di misticismo. Lo stesso anno presenta a Milano Les fesses de ma femme, un’opera unica ispirata alla perfetta Armonia fisica che valse a Venere Afrodite l’attributo di Callipigia. Omaggio artistico-conviviale in un happening allegro e provocatorio dedicato alla sua compagna Yvonne e presentato nel suo studio. Nel 2006 ad Ain Sokhna (Egitto) presenta la scultura-manichino “Il Golfista” di due metri, realizzato per l’atrio d’ingresso dello Stella di Mare Golf & Country Club. Dal 2007 per due anni conduce intense ricerche e sperimenta nuove tecniche per poter concretizzare un pensiero fisso: trasportare le sue opere su vetro mediante una vetrofusione del tutto particolare. Nasce così un nuovo importante capitolo della sua multiforme attività artistica intitolata “Vetri segreti”. Nel 2007 a Belluno allo Show-room Gasperin espone “I sogni luminosi di Fael” presentati da Luca M. Venturi. Lo stesso anno espone a Torino, Town House 70, “I sogni luminosi di Fael” e a Milano alla Town House 12. Torna nel 2008 al Cairo dove nel Foyer dell’ Opera House, Teatro Lirico del Cairo presenta “La nuova misteriosa musicalità di Fael”, mostra realizzata per commemorare il 150° anniversario della nascita di Giacomo Puccini, sotto il patrocinio del Ministro della Cultura Farouk Hosny e dell’Ambasciata d’Italia in Egitto. Curatore Arch. Ettore Mocchetti.

2010 - 2016[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010 espone a Milano alla SevenStars Gallery l’opera “I 7 Cavalieri di Asgard”. Nel 2011 realizza a Malindi l’opera monumentale di cemento e polvere di marmo “Harmony” commissionata dall’imprenditore Franco Rosso per il suo lussuoso albergo Dream of Africa. Nel 2012 a Milano presenta alla SevenStars Gallery la mostra-evento “La Musica prende Forma” a cura di Luca M. Venturi. Bruno Fael propone un evento straordinario che evidenzia quando la musica aleatoria crea arte pura. In concomitanza con Expo 2015, nel 2015 a Milano, in Piazza Duomo 21, al World Expo Commissioners Club espone il grande ciclo pittorico “Nutrire il pianeta, energia per la vita” dedicato a tutte le nazioni e i popoli del pianeta Terra. Si spegne il 26 Ottobre 2015 a Milano, all'età di 80 anni.

Concezione della Pittura[modifica | modifica wikitesto]

La ricerca di Bruno Fael è sempre stata concentrata sulla luce e l’accostamento dei colori, il loro accordo o contrasto. Con la sua prima mostra a Treviso nel 1962 trova immediatamente credito presso il collezionismo. Il suo stile pittorico si evolve negli anni, ma tiene sempre come costanti l’uso acceso dei colori e il richiamo alla musica. Per Fael tutto era ed è musica, anche la pittura. Suono e immagine, il linguaggio primordiale dell’uomo, sono gli elementi della sua sfida, fare pittura fuori di ogni accademia, scuole, gallerie d’arte , mode e correnti pittoriche, oltre ogni regola prestabilita. Un viaggio verso l’ignoto, nel profondo dei sentimenti, delle passioni, delle emozioni. Artista vero, sincero, autentico, poliedrico.

Opere da citare[modifica | modifica wikitesto]

  • 1980, Art à porter di Bruno Fael: una collezione di oggetti da lui disegnati (borse, valigette, ombrelli, orologi, accendini …), una perfetta interrelazione tra la creatività personale del design e la competenza tecnica ed esecutiva dei maestri pittori.
  • 1985, sperimentazione ricerche condotte in collaborazione con il Dipartimento Scientifico di Ricerca Flusso Bio-Radiante. Ideatore del Fonocromo Fael brevettato per applicazione alla pranoterapia. Il suo metodo curativo raccoglie e sviluppa una simbiosi suono-colore che recupera l’“emissione bioradiante” (radiazioni cromatiche) del corpo e la porta al suo stato ottimale di equilibrio. E’ stato quindi il creatore di una nuova, unica, originale “pittura che cura” attraverso il colore.
  • 1986, “Psicromia attiva” – 2 tele 4mx4m esposte alla Galleria Quanta di Milano. Evento presentato da Pierre Restany : “Fael è il protagonista psicosensoriale di una stenografia dell’istinto energetico”.
  • 2000, Fael dipinge i manichini, proponendo un ritorno alle origini, dove magia e istinto sono prove della nostra natura divina. Esposti al Momi di Milano, i manichini sono un superamento della scultura classica, mentre la sua pittura è estremamente vitale, un’esplosione di colori, come ha ben scritto Pierre Restany “È energia pura”.
  • 2002, “Il Guardiano delle Stelle” scultura monumentale in cemento armato policromo alta dieci metri, collocata all’entrata del Resort “Stella di Mare” presso Ain Sokhna/Egitto . Questo imponente guardiano richiama l’attenzione dei visitatori sulla memoria dei grandi monumenti del passato, collegandola ai sogni dell’uomo, da sempre soggiogato e attirato dalla volta celeste.
  • 2004, “African Dream” scultura monumentale in cemento armato policromo alta 12 metri, collocata all’entrata del Tropical Village Hotel a Malindi/Kenya.
  • 2005, installazione di 10 sculture in cemento armato dipinto “Le pietre sacre” nel parco del Mwembe Resort/Malindi Kenya.
  • 2005, i “Sogni luminosi” di Fael. Sono lavori in vetro fusione, spesse lastre lucenti che conferiscono una quarta dimensione allo spazio, con un infinita varietà di forme e colori con effetti di marezzature e iridescenze sempre inattesi e fantasiosi che acquistano vitalità inedita secondo la luce e l’ambiente.
  • 2006, installazione composta di 3 palme alte 2m, 1m80 e 1,60 in vetro fusione, create per il lussuoso albergo “Stella di Mare” a Sharm el Sheik (Egitto)
  • 2010, “L’albero della pace” in vetro fusione e cristallo blu, collocata nelle vicinanze della tomba del Servo di Dio, Don Tonino Bello, nel cimitero di Alessano.
  • 2011, “Tripraxis revisited”. Bruno Fael ha realizzato questa opera partendo da un “libro-opera” ideato da Pierrre Restany, Bruno Contenotte e Dante Bighi. Un libro di serie limitata a pochissimi esemplari ìrealizzato con tecniche miste che consentono di ammirare le opere ciascuna in tre diverse maniere, utilizzando carte, forme, colori, materiali trasparenti, sagome. (Concetto definito a metà degli anni ’70 “Tripraxis”.
  • 2012, “La musica prende forma”, progetto ideato e realizzato da Bruno Fael. Opera unica e irripetibile. Opere nate dall’unione tra la sua continua necessità di far vibrare il colore e la musica aleatoria da lui creata. Opere che nascono e di modellano su improvvisazioni ed intrusioni emotive, istinti artistici e moti dell’anima. Per la “Musica prende forma” ha realizzato un cofanetto contenente un DVD da collezione con 12 litografie su tela in edizione limitata.
  • 2014, Bruno Fael si appassiona di tango argentino. Lo studia e realizza una serie di dipinti.
  • 2014/2015, Bruno Fael riceve l’incarico di interpretare con la sua pittura i temi dell’Expo Milano 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Crea 147 opere il cui fulcro e immagine sono le terre, le bandiere che si ergono a simbolo di ogi Paese partecipante all’Expo Universale di Milano 2015. Opere presentate in una personale Piazza Duomo/Milano durante tutto il periodo dell’Expo.

Principali Collezioni pubblicate e private[modifica | modifica wikitesto]

  • Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea di Ruffano (Puglia)
  • Museum of the Royal House of Portugal – Vicenza
  • Museo d’Arte Moderna – Roma
  • Centre International d’Art Contemporain de Carros (Nizza/Francia)
  • Museo Diocesano Francesco Gonzaga – Mantova
  • Museo d’Arte Contemporanea italiana – Durazzo (Albania)
  • Museo di Casorella – Locarno (Svizzera)
  • Stella di Mare Golf Hotel – Ain Sokhna (Egitto)
  • Stella di Mare Grand Hotel – Ain Sokhna (Egitto)
  • Stella di Mare Beach Hotel & Spa – Sharm El Sheik (Egitto)
  • Hotel Excelsior di Via Veneto – Roma
  • Sandies Tropical Village – Malindi (Kenya)
  • Mwembe Resort – Malindi (Kenya)
  • La Perla/Lingerie della famiglia Masotti – Bologna
  • Diamonds Dream of Africa – Malindi (Kenya)
  • Town House Galleria – Seven Stars – Milano
  • Fondazione Don Tonino Bello – Alessano (Lecce)
  • CRI International – Cernusco sul Naviglio (Milano)

Aforismi e pensieri[modifica | modifica wikitesto]

“Mi nutro di colore” (Bruno Fael)
“Ogni giorno il colore il colore è parte integrante della mia esistenza poiché non esiste nessun mio progresso che non sia impregnato di colore. Con esso trasmetto le mie sensazioni che dipingo come un racconto della mia vita”. (Bruno Fael)
“L’arte è nata per creare bellezza” (Bruno Fael)
“Il colore è musica. Devi amare per poter suonare” (Bruno Fael)
“Vivo per dipingere e non dipingo per vivere” (Bruno Fael)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pierre Restany, Frédéric Altmann (a cura di) Catalogo delle opere (volume primo 1962-1995)