Ibrahim Kodra

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Ibrahim Kodra nel 1961 fotografato da Paolo Monti

Ibrahim Shaban Likmetaj Kodra (Ishëm, 22 aprile 1918Milano, 7 febbraio 2006) è stato un pittore albanese, attivo in Italia in ambito milanese. È considerato l'unico pittore albanese ad aver ottenuto successo e riconoscimenti a livello mondiale[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Formatosi inizialmente in Albania, dove frequentò la American Vocational School[1] e vinse il Premio Tirana, si trasferì a Milano nel 1938 grazie a una borsa di studio messa a disposizione dalla Regina dell'Albania Géraldine; si iscrisse all'Accademia di Brera, dove ebbe come maestri Carlo Carrà, Aldo Carpi e Achille Funi e si aggiudicò il Premio Hayez. Partecipò combattendo con la Resistenza italiana[2][3] e nel suo studio milanese morì il 28 settembre 1944 Ciri Agostoni, a causa di un colpo d'arma da fuoco esploso accidentalmente durante la preparazione di un'azione partigiana[4]. L'anno seguente fu tra i firmatari del manifesto con cui si chiedeva la nomina di Carpi a direttore dell'Accademia di Brera dopo la deportazione a Mauthausen e Gusen[5].

Dopo una lunga carriera a Milano, morì nel 2006 e venne sepolto nel paese natale, presso il Castello di Ishëm.

Stile[modifica | modifica wikitesto]

Il mare, Galleria Nazionale d'arte del Kosovo
L'appuntamento, Galleria Nazionale d'arte del Kosovo

Pablo Picasso affermò la firma di Kodra è già un'opera d'arte mentre nel 1940 Paul Éluard disse che Kodra deve essere considerato il padre di una nuova civilizzazione del mondo[6].

Novecento e Cèzanne[modifica | modifica wikitesto]

Dapprima inserito nel solco stilistico novecentista, anche in conseguenza delle esperienze pittoriche dei suoi maestri braidensi, attinse in seguito alla lezione di Cézanne. Nella sua produzione rimase comunque vivo un certo gusto orientaleggiante, soprattutto nell'uso estroso dei colori e nelle geometrie tipiche delle composizioni musive, derivante dalle sue origini balcaniche e dalla sua prima formazione albanese[2][3]. Le opere di questo primo periodo sono caratterizzate dalla convivenza fra una certa «anarchia espressionista» e una notevole limpidezza e ariosità dei paesaggi, spesso letti in chiave lirica ed esotica[7].

Le opere astratte e neocubiste[modifica | modifica wikitesto]

Con il tempo si verificò uno spostamento stilistico dalla maniera cézanniana all'astrazione (caratterizzata da una certa brillantezza compositiva)[8] e infine al cubismo[2]. Nelle ricerche artistiche di Kodra, influirà molto il cubismo di Pablo Picasso, soprattutto dopo la loro amicizia nata nel 1948 a Roma, al punto che gli stessi giornali spagnoli parlando di Picasso indicavano Kodra come «l'ultimo post-cubista in Europa».[9]. In questa nuova fase la sua pittura si sofferma su figure umanoidi e robotiche costruite per mezzo di forme geometriche e caratterizzate da teste quadrate o rettangolari e da occhi triangolari, con chiare influenze da parte delle raffigurazioni neocubiste di Gino Meloni e prima ancora di Ennio Morlotti[10]. La pittura di Kodra consiste in questo periodo in un'interpretazione personale, di tipo fantastico, del cubismo, con la peculiarità che le scomposizioni tipiche del cubismo analitico vengono proposte secondo un'impostazione propria più del cubismo sintetico. Il tentativo di uscita dalle formule precostituite generò la caduta in altre formule, esteticamente più gradevoli[8].

Il gusto per la raffigurazione geometrica e stilizzata della figura umana[11]) sembrò essere fonte di ispirazione per Xante Battaglia[12] e Hassan Vahedi, pittore iraniano naturalizzato italiano[13].

Esposizioni[modifica | modifica wikitesto]

La lezione di musica, Galleria nazionale d'arte del Kosovo
La guerra per la pace, Galleria nazionale d'arte del Kosovo

Partecipò nel 1943 alla Mostra del disegno italiano contemporaneo alla Galleria Cairola di Milano, insieme a Emilio Vedova, Renato Guttuso, Giacomo Manzù, Cassinari, Morlotti e altri. Espose ad una collettiva del gruppo Oltre Guernica, di cui fece parte, e nel 1954 espose nella Mostra del disegno e dell'incisione contemporanea insieme a Pablo Picasso, Modigliani, Rouault e Dufy a Chiavari[3].

Nel 1959 prese parte alla mostra collettiva 50 anni d'arte a Milano. Dal divisionismo ad oggi, tenuta presso la sede della Società Permanente, con le opere Fucilazione della madre, Natura morta e Tempo di rifiorire[14].

L'anno successivo espose a una collettiva di litografie presso la Galleria Montenapoleone di Milano con Joan Miró, Birolli, Delaunay, Ernst, Kokoschka, Léger e Severini e partecipò al II concorso di pittura estemporanea - Premio Bice Bugatti, indetto dal comune di Nova Milanese, con il dipinto Giornata di sole a Nova: l'opera, dominata dalle geometrie bizantine, dalle tonalità grigiastre e azzurrognole e da un'atmosfera irreale, venne acquistata dalla Provincia di Milano per la propria collezione artistica ed esposta nel 1988 alla mostra Il Novecento a Palazzo Isimbardi, curata da Raffaele De Grada[3].

Nel 1965 espose a Bologna e Torino alla mostra Arte e Resistenza in Europa[3][15].

Nel 2012 gli è stata dedicata alla Galleria nazionale d'arte di Tirana la retrospettiva intitolata Fantastic Albania[16].

Opere in musei e collezioni[modifica | modifica wikitesto]

Opere di Kodra sono conservate presso la Camera dei deputati[3], la Galleria Nazionale del Kosovo di Pristina, nella pinacoteca della basilica santuario di Santa Maria de Finibus Terrae a Santa Maria di Leuca[17], il Museo GAMeC di Bergamo[18], i Musei Civici di Arte e Storia di Brescia, Casa Museo Boschi - Di Stefano, e il Palazzo Norante di Campomarino (CB), Grattacielo Pirelli di Milano Collezione Regione Lombardia.

La Ibrahim Kodra Foundation[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993 venne fondata a Lugano, in Svizzera, la Ibrahim Kodra Foundation, con lo scopo di divulgare l'opera del pittore e di portare avanti progetti sociali e culturali per bambini e ragazzi provenienti dai paesi del blocco comunista[19].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Robert Elsie, Historical Dictionary of Albania, Historical Dictionaries of Europe, vol. 75, 2ª ed., Scarecrow Press, 2010, p. 232, ISBN 978-0-8108-6188-6. URL consultato il 20 luglio 2015.
  2. ^ a b c Ugo Galetti e Ettore Camesasca, Enciclopedia della pittura italiana, II, Garzanti, 1950, p. 1276.
  3. ^ a b c d e f Alda Pollastri, Ibrahim Kodra, in Raffaele De Grada (a cura di), Il Novecento a Palazzo Isimbardi, Fabbri Editori, 1988, pp. 80-81.
  4. ^ Di Genova, p. 88.
  5. ^ Aldo Carpi, Diario di Gusen, a cura di Pinin Carpi, Garzanti, 1971, p. tavola fuori testo.
  6. ^ Robert Elsie, Historical Dictionary of Albania, Historical Dictionaries of Europe, No. 75, The Scarecrow Press Inc. Toronto, 2010, p. 232.
  7. ^ Ugo Galetti, Pittori e valori contemporanei, Gruppo editoriale Brera, 1963, pp. 212-213.
  8. ^ a b Di Genova, pp. 365-366.
  9. ^ Microprovincia: rivista di cultura ..., Volume 36, 1988
  10. ^ Giorgio Di Genova, Storia dell'arte italiana del '900, Generazione primo decennio, Bora, 1996, p. 522, ISBN 88-85345-55-7.
  11. ^ Giorgio Di Genova, Storia dell'arte italiana del '900, Generazione anni Venti, Bora, 1991, p. 494, ISBN 88-85345-10-7.
  12. ^ Giorgio Di Genova, Storia dell'arte italiana del '900, Generazione anni Quaranta, tomo I, Bora, 2007, p. 490, ISBN 978-88-88600-39-0.
  13. ^ Giorgio Di Genova, Storia dell'arte italiana del '900, Generazione anni Quaranta, tomo II, Bora, 2009, p. 1282, ISBN 978-88-88600-54-3.
  14. ^ Remo Taccani (a cura di), 50 anni d'arte a Milano, Vallardi, 1959, p. 7, 39.
  15. ^ Di Genova, p. 89.
  16. ^ (EN) Past Exhibitions, su galeriakombetare.gov.al. URL consultato il 20 luglio 2015.
  17. ^ La pinacoteca, su Basilicaleuca.it. URL consultato il 20 luglio 2015 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).
  18. ^ Kodra, Ibrahim, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 21 agosto 2018.
  19. ^ Fondazione Ibrahim Kodra, su fondazioneibrahimkodra.org. URL consultato il 27 novembre 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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