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Lira
Una ragazza suona una Barbiton, un tipo di lira
Informazioni generali
OrigineSumer, Iraq, Età del bronzo
ClassificazioneCordofoni composti, con corde parallele alla cassa armonica, a pizzico
Uso
Musica dell'antichità

La lira è uno strumento musicale a corde che nella classificazione di Hornbostel-Sachs fa parte della famiglia dei liuti. In organologia, la lira è considerata un liuto a giogo, visto che è uno strumento nel quale le corde ( in numero variabile secondo i modelli ) sono tese a partire dal ponte, che è posto sullo stesso piano della tavola armonica. Sotto al piano c'è una cassa armonica alla quale sono attaccate due braccia verticali, unite da un giogo, su cui si trovano i capotasto.

La lira ha le sue origini nelle fonti di storia antica ed era usata da numerose culture antiche intorno al Mar Mediterraneo e nel Vicino Oriente, dove i primi esempi conosciuti di lira, sono stati scoperti in siti archeologici datati intorno all'inizio del III millennio a.C. in Mesopotamia [1]. Le più antiche lire che provengono dalla Mezzaluna fertile, sono conosciute come lire orientali e si distinguono dalle altre lire antiche per la loro base piatta e ne sono state trovate in siti archeologici in Egitto, Siria, Anatolia e nel Vicino oriente [2].

La lira rotonda o lira occidentale ha sempre origine in Siria e Anatolia, ma non è stata così diffusa e probabilmente è scomparsa in oriente intorno al 1750 a.C., ed era chiamata rotonda per la forma della sua base. Appare nell'Antica Grecia verso il 1700-1400 a.C.[3] e più tardi si è diffusa attraverso l'Impero romano[4]. Questo tipo di lira ha aiutato la nascita della lira europea conosciuta come lira germanica o rotte che è stata ampiamente usata nell'Europa nord occidentale dal periodo pre-cristiano al medioevo[5].

Apollo con la chelys-lyra, pittura vascolare greca, museo di Delfi, ca. 460 a.C.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

I primi riferimenti alla parola "lira" sono in lingua micenea ru-ra-ta-e, che significa lirico, scritto in lineare B[6]. Nel greco classico, la parola "lira" può riferirsi nello specifico o ad uno strumento per amatori, che è una versione più piccola della professionale kithara e della barbiton proveniente dall'Egeo orientale oppure "lira" può riferirsi genericamente a tutti e tre gli strumenti come una famiglia [7]. La parola italiana deriva attraverso il latino dal greco, come nel caso dell'inglese[8].

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

La lira è uno strumento musicale a corde; secondo la mitologia greca l'inventore della lira fu Hermes. Un giorno il dio trovò all'interno della grotta una tartaruga. Dopo averla uccisa, prese il carapace e tese al suo interno sette corde di budello di pecora, costruendo così la prima lira. Hermes la diede poi ad Apollo — in modo da scontare i suoi debiti (furto della mandria del dio) [9] — che a sua volta la diede a Orfeo [10]. In epoca classica, la lira era in effetti associata alle virtù apollinee di moderazione ed equilibrio, in contrapposizione all'aulos, legato a Dioniso e che rappresentava estasi e celebrazione[11].

Lira originaria con corna e tartaruga

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Hornbostel–Sachs classifica la lira come un elemento della famiglia dei liuti, che è uno dei sottogruppi dei cordofoni nella classificazione degli strumenti. Le lire fanno parte dei liuti a giogo ( cioè lire ) che vengono divisi in due sottogruppi le lire a guscio (321.21) e le lire a cassa (321.22) [12]. In organologia una lira è considerata un liuto a giogo, perchè è un liuto nel quale le corde sono attaccate ad un giogo che si trova sullo stesso piano della tavola armonica e comprende due braccia ed il giogo[13].

Lire antiche[modifica | modifica wikitesto]

Ci sono prove sullo sviluppo di molte forme di lire dal periodo del 2700 a.C. fino al 700 a.C e vengono divise dai ricercatori in due gruppi separati, le lire orientali e le lire occidentali le quali sono definite da contesti geografici e cronologici [2].

Lire orientali[modifica | modifica wikitesto]

La lire orientali, anche conosciute come lire piane, hanno avuto origine nella mezzaluna fertile e contengono tutte una cassa armonica con la base piatta. Sono le più antiche lire con prova iconografica giunte fino a noi, attraverso la scultura della pietra o pitture, datandole all'inizio del III millennio a.C. [14] Mentre le lire piane, nascevano nel Vicino oriente, sono state trovate in epoca successiva anche in europa, durante il I millennio a.C. [15] Dal periodo Ellenistico (330-30 a.C.) c'era una volta una chiara divisione d'uso, della lira piana nell'Est e le lire rotonde a Ovest , che scomparve, a causa delle rotte commerciali tra l'Est e l'Ovest diffondendo entrambi i tipi di strumenti attraverso diverse regioni geografiche. [16]

Le lire orientali sono divise in tre tipi principali: lire zoomorfe[17], lire grandi e lire piccole. [18]

Lire zoomorfe[modifica | modifica wikitesto]

Apollo con la lira, ai Musei Vaticani

Le lire zoomorfe sono un tipo di lira orientale che ha la base piatta e una figura zoomorfa scolpita, spesso si tratta di un toro. Le lire di Ur portate alla luce nell'antica Mesopotamia ( moderno Iraq ) , datate al 2500 a.C.[19], mentre le più antiche testimonianze di lira zoomorfa si trovano in Elam a Susa. [20]

Lire grandi[modifica | modifica wikitesto]

Le lire grandi sono un tipo di lira piana orientale che provengono dall'Egitto, e dall'Anatolia (Ittiti), si differenziano per le grandi dimensioni, di conseguenza hanno una grande cassa armonica che permette l'inclusione di più corde, tenute da un grande ponte, come gli altri tipi di lire orientali, mentre il foro di risonanza dello strumento è tagliato nel corpo della lira.[21] Nonostante siano simili alle lire zoomorfe nelle dimensioni, le lire grandi non contengono una testa di animale, ma hanno rappresentate immagini di animali sulle braccia o giogo dello strumento. Come le lire zoomorfe, quelle grandi non usano il plettro, ma sono pizzicate a mano.[21]

Lire piccole[modifica | modifica wikitesto]

Le lire piccole sono un tipo di lire piane orientali con una cassa armonica più piccola, in cui il foro di risonanza è creato togliendo una parte del risuonatore.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La musica nelle culture mesopotamiche, su treccani.it. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  2. ^ a b Bo Lawergren, Distinctions among Canaanite Philistine and Israelite Lyres and their Global Lyrical Contexts (PDF), in Bulletin of the American Schools of Oriental Research, n. 309, p. 41. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  3. ^ Marcello Tozza, Comportamento religioso nell'Età del Bronzo egea: il problema del “riconoscimento” di un contesto cultuale, Universidad de Málaga, pp. 2-3. URL consultato il 25 gennaio 2023.
  4. ^ Edward Bleiberg, James Evans, Kristen Figg, Philip Soergel e John Friedman, Women in Ancient Music, vol. 2, Gale, p. 217.
  5. ^ Julia Hillberg, Early lyres in context, Lund University, p. 5. URL consultato il 25 gennaio 2023.
  6. ^ Palaeolexicon, su palaeolexicon.com.
    «word study tool of ancient languages»
  7. ^ Martin Litchfield West, Ancient Greek Music, Oxford, Regno Unito (UK), Oxford University Press, 1992, ISBN 0-19-814975-1.
  8. ^ Liddell, Scott, A Greek-English Lexicon, su perseus.tufts.edu. URL consultato il 24 gennaio 2023.
    Treccani, su treccani.it. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  9. ^ Ermes, su treccani.it. URL consultato il 25 gennaio 2023. Il mito di Hermes, il messaggero degli dei, su lamenteemeravigliosa.it. URL consultato il 25 gennaio 2023. Ermes: storia e curiosità sul mito greco, su scuolamediabramante.it. URL consultato il 25 gennaio 2023. Bernie Neville e Viatoria, Il fascino di Ermes:Hillman, Lyotard e la condizione postmoderna* (PDF), in Rivista di Psicologia Analitica, vol. 4, n. 56, pp. 8-9-10. URL consultato il 25 gennaio 2023. Orfeo, su treccani.it. URL consultato il 25 gennaio 2023.
  10. ^ Orfeo, su treccani.it. URL consultato il 25 gennaio 2023.
  11. ^ Valeria Morselli, La Mitologia greca e i miti di Apollo e Dioniso (PDF), Dino Audino editore, pp. 14-18-19.
  12. ^ Cristina Ghirardini, Reflecting on Hornbostel-Sachs's Versuch a century later (PDF), Edizioni Fondazione Levi, p. 317. URL consultato il 25 gennaio 2023.
  13. ^ Donald Murray Campbell, Clive A. Greated e Arnold Myers, Musical Instruments, Oxford University Press, 2004, p. 284. URL consultato il 25 gennaio 2023.
  14. ^ Bo Lawergren, Distinctions among Canaanite Philistine and Israelite Lyres and their Global Lyrical Contexts (PDF), in Bulletin of the American Schools of Oriental Research, n. 309, pp. 44-45. URL consultato il 24 gennaio 2023. La musica nelle culture mesopotamiche, su treccani.it. URL consultato il 25 gennaio 2023.
  15. ^ Bo Lawergren, Distinctions among Canaanite Philistine and Israelite Lyres and their Global Lyrical Contexts (PDF), in Bulletin of the American Schools of Oriental Research, n. 309, p. 42. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  16. ^ Bo Lawergren, Distinctions among Canaanite Philistine and Israelite Lyres and their Global Lyrical Contexts (PDF), in Bulletin of the American Schools of Oriental Research, n. 309, p. 58. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  17. ^ Evelyn E. R. Kutzer, The Socio-cultural value and function of music (PDF), pp. 37-38-39-40-41-42. URL consultato il 26 gennaio 2023.
  18. ^ Bo Lawergren, Distinctions among Canaanite Philistine and Israelite Lyres and their Global Lyrical Contexts (PDF), in Bulletin of the American Schools of Oriental Research, n. 309, pp. 43-45-47. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  19. ^ Evelyn E. R. Kutzer, The Socio-cultural value and function of music (PDF), pp. 37-38-39. URL consultato il 26 gennaio 2023. Michael Chanan, Musica Practica: The Social Practice of Western Music from Gregorian Chant to Postmodernism, 1994, p. 170, ISBN 978-1-85984-005-4.
  20. ^ Renate Marian van Dijk, Mesopotamian Early Dynastic Bull-Lyres. (PDF), p. 6. URL consultato il 26 gennaio 2023.
  21. ^ a b Bo Lawergren, Distinctions among Canaanite Philistine and Israelite Lyres and their Global Lyrical Contexts (PDF), in Bulletin of the American Schools of Oriental Research, n. 309, pp. 43-48. URL consultato il 24 gennaio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Hugh Chisholm (a cura di), Lyre, in Enciclopedia Britannica, XI, Cambridge University Press, 1911.
  • Andersson, Otto. The Bowed Harp, translated and edited by Kathleen Schlesinger (London: New Temple Press, 1930).
  • Bachmann, Werner. The Origins of Bowing, trans. Norma Deane (London: Oxford University Press, 1969).
  • Jenkins, J. "A Short Note on African Lyres in Use Today." Iraq 31 (1969), p. 103 (+ pl. XVIII).
  • Kinsky, George. A History of Music in Pictures (New York: E.P. Dutton, 1937).
  • Sachs, Curt. The Rise of Music in the Ancient World, East and West (New York: W.W. Norton, 1943).
  • Sachs, Curt. The History of Musical Instruments (New York: W.W. Norton, 1940).
  • Bleiberg, Edward; Evans, James; Figg, Kristen; Soergel, Philip; Friedman, John (2005), "Women in Ancient Music", Arts and Humanities Through the Eras, Gale, vol. 2
  • Julia Hillberg, Early lyres in context, (Lund University, 2015).
  • Bo Lawergren, Distinctions among Canaanite, Philistine, and Israelite Lyres, and Their Global Lyrical Contexts, City University of New York Hunter College, 1998.
  • Marcello Tozza, Comportamento religioso nell'Età del Bronzo egea: il problema del “riconoscimento” di un contesto cultuale, University of Malaga
  • Bernie Neville, Il fascino di Ermes: Hillman, Lyotard e la condizione postmoderna*, Rivista Pscicologia Analitica, volume 4, 1997
  • Valeria Morselli, La Mitologia greca e i miti di Apollo e Dioniso, Dino Audino Editore, 2018
  • Cristina Ghiradini, Reflecting on Hornbostel-Sachs’s Versuch a century later, Edizioni Fondazione Levi, Quaderni di Etnomusicologia, 2020
  • Donald Murray Campbell, Clive A. Greated, Arnold Myers, Musical Instruments History, Technology, and Performance of Instruments of Western Music, Oxford University Press, 2004
  • Evelyn E. R. Kutzer, The Socio-cultural value and function of music, Leiden University, Faculty of Archaeology, 2017
  • Renate Marian van Dijk, Mesopotamian Early Dynastic Bull-Lyres., Universidad Nacional de Cuyo, 2013
  • Michael Chanan, Musica Practica: The Social Practice of Western Music from Gregorian Chant to Postmodernism, Verso, 1994

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