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Vincenzo De Gregorio (Capri, 1946) è un direttore di coro e organista italiano.

È l'Abate Prelato, (anche detto Abate del Tesoro o, piú correttamente, l'abate mitrato) della Reale cappella del tesoro di San Gennaro nella Cattedrale di Napoli.

Ha fondato e dirige il Coro di Canto Gregoriano della Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta.[1]

È docente al Conservatorio di Napoli, di cui fu direttore. Ha diretto il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino ed è stato per lungo tempo l'organista della Basilica di Santa Chiara (Napoli).[1] É organista e Maestro di cappella della Cattedrale di Napoli.[2]

È consulente per la musica sacra presso l’Ufficio Liturgico della Conferenza Episcopale Italiana e preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra a Roma.

Vita e studi[modifica | modifica wikitesto]

Scoperto da Emilia Gubitosi[3] mentre cantava da bambino l’Epistola[4] nella messa cantata domenicale, in latino.

Studi a Napoli, dove ebbe modo di conoscere alcuni dei musicisti che in quegli anni frequentavano l'Associazione Alessandro Scarlatti ed il Teatro San Carlo: Arturo Benedetti Michelangeli, Franco Caracciolo (direttore d'orchestra), Peter Maag, Bruno Giuranna, Vittorio Gui, Nathan Milstein e Amedeo Baldovino.

Allievo di Aladino Di Martino per Composizione al Conservatorio di Napoli[5].

Entró nella Congregazione dei Barnabiti, e frequentò poi, a Roma, la Pontificia Università Urbaniana [6] ed il Pontificio Istituto di Musica Sacra [7], allievo di Alessandro Santini, Ferruccio Vignanelli e Vieri Tosatti.

Ordinato presbitero nel 1970 dal Cardinale Corrado Ursi, Arcivescovo di Napoli, concluse i suoi studi musicali[8] con Enzo Marchetti [9] e frequentó l’Università Federico II [10].

Attività musicali[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1989 è organista e maestro di Cappella del Duomo di Napoli dopo esserlo stato nella Basilica di Santa Chiara (Napoli) collaborando per anni con il Maestro P. Enrico Buondonno, direttore del Coro dei Pueri Cantores di Napoli.

Da organista ha suonato nelle stagioni dell’ Orchestra Alessandro Scarlatti della RAI di Napoli e del Teatro San Carlo, con i direttori Peter Maag, Franco Caracciolo (direttore d'orchestra), Pierluigi Urbini, Carlo Maria Giulini, Alberto Zedda e Marco Pradella. Ha partecipato alle stagioni organistiche di Breccia di Como, Trieste, La Spezia, Napoli e Roma.

Ha inaugurato, tra gli altri, gli organi del Duomo di Napoli, Potenza, Reggio Calabria, Capri, Sorrento, Avellino, Canosa, Putignano e Vasto.

Collaborò negli anni ’70 con l’Associazione Polifonica di Napoli diretta da Joseph Grima e durante la sua direzione artistica per la prima volta venne eseguita in epoca moderna l’oratorio La Colomba ferita, di Francesco Provenzale, con la Cappella della Pietà dei Turchini diretta da Antonio Florio.

Negl' anni immediatamente dopo il Concilio Vaticano II I Padri Johannes Wagner e Annibale Bugnini affidarono al coro del Collegio Internazionale S. Antonio M. Zaccaria il compito di preparare la prima messa celebrata secondo il nuovo rito per il primo Sinodo dei Vescovi in età moderna nella Cappella Sistina. Vincenzo De Gregorio preparò il Coro che fu diretto da Giovanni M. Rossi e lo accompagnò all’organo. Dopo pochi giorni la medesima celebrazione fu ripetuta per tre giorni di seguito, nella modularità musicale, dalla messa con canti alla messa cantata anche nei recitativi presidenziali, nella Cappella Matilde, nel Palazzo Apostolico, per il Papa Paolo VI, che volle rendersi conto di persona della celebrazione eucaristica rinnovata.

Alcuni allievi[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli allievi i compositori Gaetano Panariello, Patrizio Marrone, Giacomo Vitale, Marino Mercurio, Paolo Tortiglione e gli organisti Livio De Luca, Sergio Orabona, Angelo Castaldo, Andreana Pilotti, Maria Teresa Troncone, Mauro Castaldo, Olga Laudonia, e anche i jazzisti Daniele Sepe e Marco Zurzolo.

L'archivio storico dei Conservatori di Napoli[modifica | modifica wikitesto]

In veste di direttore del Conservatorio di Napoli [11] ha seguito il progetto[12] per il restauro[13] della Biblioteca storica che vanta la più grande collezione al mondo di manoscritti autografi dal Seicento all’Ottocento[14] Esito dell’operazione è stata la creazione[15] dell’'Archivio Storico dei Conservatori di Napoli, che raccoglie materiale documentale di quelli che sono i più antichi conservatori del mondo dagli inizi del ‘500 al ‘900 e del Museo degli strumenti e dei cimeli, ricchissima collezione dovuta, soprattutto, alla passione del musicologo, bibliotecario Francesco Florimo, compagno di studi e amico devoto di Vincenzo Bellini che tra il 1828 e il 1888 operò per questa raccolta che ha, tra l'altro, un’arpa diatonica di Antonio Stradivari del 1681. Nell'ambito della riqualificazione della Biblioteca fu possibile[16] inoltre la digitalizzazione di circa due milioni di pagine di manoscritti autografi che spaziano per tutta la Scuola Napoletana, con opere autografate di Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi e Francesco Cilea. [17]

La Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2000 il Cardinale Michele Giordano realizzó il desiderio del suo predecessore, Corrado Ursi, di riaprire la Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, la più antica basilica mariana napoletana e ne nominava Rettore Vincenzo De Gregorio, che in essa ha fondato il Coro Gregoriano della Pietrasanta. [1] Il Cardinale Crescenzio Sepe suggelló i progetti dei predecessori creando nella stessa basilica un Centro culturale e musicale con annesse la medioevale Cappella del SS.mo Salvatore e quella rinascimentale del mausoleo del poeta Gioviano Pontano, confermandolo nell’incarico di Rettore.

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta.

Altri incarichi ed attività[modifica | modifica wikitesto]

Con il consenso del suo Arcivescovo, il cardinale Crescenzio Sepe, venne nominato Consulente musicale dell’Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana. [18]

Responsabile per la musica a servizio dell’Ufficio Culto Divino diocesano, mantiene corsi di formazione nei Decanati della Arcidiocesi per l’apprendimento del repertorio fondamentale del Gregoriano. E’ docente invitato presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale per l’insegnamento di Canto e Musica nel culto cristiano.[19]

Cura il Canto Gregoriano nel Seminario Arcivescovile di Capodimonte .

È Direttore Onorario del Conservatorio di Napoli [20], Presidente Onorario dell'Associazione degli Ex Allievi del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli, membro della Giuria del Premio Capri San Michele,. [21] e Presidente Onorario della Associazione Organistica Giovanni Maria Trabaci.[22]

Attività pastorale presso le scuole del Nazareth di Napoli [23] , di collaborazione con le parrochie dell' isola di Capri [24] e con la parrocchia della Chiesa dell'Ascensione a Chiaia.

San Gennaro, il Suo Tesoro ed il nuovo Museo[modifica | modifica wikitesto]

Il suo Abatizio[25] [26] vede nel 2003 la nascita del Museo del tesoro di San Gennaro, un'area museale di oltre settecento metri quadrati per esporre le varie collezioni che formano il famoso Tesoro di San Gennaro, passando per le varie cripte e cappelle, alcune mai aperte prima al pubblico.

Lo stesso argomento in dettaglio: Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro.
Lo stesso argomento in dettaglio: Museo del Tesoro di San Gennaro.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Promosse la pubblicazione degli atti del convegno dedicato a "Pietro Metastasio – il testo ed il contesto", presso il Conservatorio di Avellino 2000, la pubblicazione di Vincenzo Vitale "Pianoforte – martelletti e smorzatori" (Napoli, 2004), "La corrispondenza salvata – lettere di maestri e compositori a Francesco Florimo" di A. Caroccia, Mnemes 2004, la prima "Guida Artistica del Conservatorio San Pietro a Majella", Electa Napoli 2008, e ha pubblicato un contributo sulla rivista Meridione, numero speciale dedicato ai Percorsi della musica a Napoli nel ‘900: Il futuro degli studi musicali, una riforma annunciata.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Sette secoli di musica sacra per organo a Napoli, su trabaci.com, Associazione Organistica Giovanni Maria Trabaci.
  2. ^ Vincenzo De Gregorio agli incontri musicali sorrentini, su guide.supereva.it, SuperEva.
  3. ^ Emilia Gubitosi, Pianista, compositrice, co-fondatrice nel 1919 dell' Associazione Alessandro Scarlatti di Napoli e direttrice del Coro della stessa, insegnante del Conservatorio San Pietro a Majella.
  4. ^ Epistola, Vedi [Messa Tridentina], Epistola, graduale e tratto.
  5. ^ dove conseguí varie licenze: Teoria e Solfeggio, compimento di Composizione, di Pianoforte e di Teoria e Solfeggio – durante il ginnasio al Liceo Classico F. Bianchi dei Padri Barnabiti.
  6. ^ conseguendo la Licenza in Sacra Teologia.
  7. ^ per Organo e Composizione.
  8. ^ diplomandosi in Organo e Composizione Organistica.
  9. ^ ricevendo l'incarico di insegnamento di Organo nei Conservatori di Foggia, Avellino e di Organo Complementare e Canto Gregoriano in quello di Napoli.
  10. ^ conseguendo, poi, l'abilitazione all'insegnamento delle discipline letterarie. Ha insegnato per 12 anni Italiano e Latino nel Liceo Scientifico F. Denza di Posillipo e ne ha diretto il Collegio Convitto.
  11. ^ per il ruolo direttoriale venne chiamato dal Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca a presiedere la Commissione formata da Rino Marrone e Alessandro Pinzauti, per il concorso a cattedre per l’insegnamento di Direzione di Orchestra nei Conservatori, presso il Conservatorio Pollini di Padova.
  12. ^ xxxx, un Progetto Integrato Europeo.
  13. ^ xxxx, avviato dal maestro Roberto De Simone al quale succedeva nella direzione e dal presidente dell’Amministrazione Pasquale Del Vecchio.
  14. ^ xxxx, qui manca un riferimento importante.
  15. ^ xxxx, da lui voluta e determinata.
  16. ^ xxxx, con l'impegno di tutto il Consiglio di Amministrazione del San Pietro a Majella, presieduto dall’imprenditore Enrico Auricchio fu ottenuto dalla Presidenza della Regione Campania un finanziamento che per alcuni anni ha consentito la digitalizzazione.
  17. ^ xxxx, Da direttore del San Pietro a Majella ha inoltre creato la stagione dei concerti del Conservatorio, i “Venerdì Musicali” che hanno dato sviluppo poi ai “Giovedì musicali, concerti estivi per chi resta in Città” in collaborazione con l’Università Statale Partenope nella cornice di Villa Doria d’Angri, già residenza di R. Wagner quando fu ospite sulla collina di Posillipo. Nello svolgimento dei suoi mandati alla Direzione del San Pietro a Majella ha organizzato collaborazioni con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, con eventi artistico-musicali per gli Studenti dei due Istituti ed il contributo delle due competenze per la produzione di scenografie per opere e di musiche per mostre. In quegli anni ha riproposto nelle sale da concerto del Conservatorio una Lectura Dantis..
  18. ^ Struttura dell'Ufficio, su chiesacattolica.it, Conferenza Episcopale Italiana.
  19. ^ xxxx, nelle due sezioni S. Luigi e S. Tommaso.
  20. ^ Apertura dell'anno accademico, su ricerca.repubblica.it, Repubblica.it.
  21. ^ Premio San Michele, su premiocaprisanmichele, per opere di ispirazione cattolica che ha visto tra i premiati, Papa Giovanni Paolo II e, per due edizioni, l’allora Cardinale Joseph Ratzinger.
  22. ^ Chi Siamo, su trabaci.com, Associazione Organistica Giovanni Maria Trabaci.
  23. ^ Istituto Nazareth, su istitutonazareth.it, dalla primaria ai Licei curando la formazione della fede e la preparazione ai sacramenti dell' iniziazione cristiana.
  24. ^ celebrandovi le Messe festive.
  25. ^ xxxx, dal dicembre 2000, con la dignità e le insegne degli Abati cassinesi.
  26. ^ xxxx, San Gennaro é il Patrono di Napoli (insieme ad una multitudine di co-patroni), ma la Cattedrale non é dedicata a lui (infatti é chiamata propriamente Santa Maria Assunta), mentre le ossa del Santo sono situati nella cripta chiamata Cappella del Succorpo, voluta dal cardinale Oliviero Carafa e attribuita da alcuni al Bramante, il teschio è contenuto nel famoso reliquiario d'argento, insieme alle ampolle, nella Cappella del Tesoro. Il culto del Miracolo di San Gennaro viene eseguito dall' Arcivescovo tre volte all'anno, per il quale riceve dal Tesoro le reliquie con il sangue del santo. La cappella del tesoro é stata costruita più tardi del duomo, come ex-voto del popolo della città, a sostituzione di una cella nella torre esistente sulla sinistra della facciata che non era più adeguata. Si forma per questo la Delegazione della Reale cappella del tesoro come amministratrice di questa volontà – formata da secoli da dieci nobili e due rappresentanti del popolo ed affiancata, da parte religiosa, da un Abate del Tesoro, che inaugurano nel 1646 la Cappella..
  27. ^ a b Orabona e Tortiglione furono allievi di Vincenzo De Gregorio.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]