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Con il termine Dichiarazione Schuman ci si riferisce al discorso tenuto a Parigi alle ore 16 del 9 maggio 1950 da Robert Schuman, l'allora Ministro degli esteri del governo francese. È considerato il primo discorso politico ufficiale in cui compare il concetto di Europa intesa come unione economica e, in prospettiva, politica tra i vari Stati europei ed è perciò considerato come punto di partenza del processo d'integrazione europea.

Quai d'Orsay
Salon de l'Horloge di Quai d'Orsay.

Scopo[modifica | modifica wikitesto]

La dichiarazione prospetta il superamento delle rivalità storiche tra Francia e Germania, legate anche alla produzione di carbone ed acciaio, grazie alla realizzazione di un'Alta Autorità per la messa in comune ed il controllo delle riserve europee di tali materie prime. L'auspicio trovò realizzazione poco meno di un anno dopo, con la creazione della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA). Mettendo in comune la produzione di acciaio e carbone tra le nazioni più potenti del continente, si sperava di poter evitare guerre. I primi Stati ad aderire a questa Comunità furono Francia, Germania, Belgio, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Alla CECA venne poi ad aggiungersi, nel 1957, la Comunità Economica Europea, che fu poi sostituita dall'Unione Europea nel 1993. Il discorso diede quindi avvio al processo di creazione delle Comunità Europee, da sviluppare come base concreta per una futura unione federale.

Profilo storico[modifica | modifica wikitesto]

La dichiarazione Schuman si colloca in una fase storica nella quale gli Stati Uniti d'America erano favorevoli ad una ripresa economica della Repubblica Federale Tedesca, che avrebbe permesso di arginare ulteriori avanzate sovietiche in Europa, nonché combattere eventuali malcontenti che sarebbero potuto nascere al diffondersi delle idee del comunismo. La Francia era quindi desiderosa di essere considerata dagli USA l'alleato privilegiato in Europa al posto del Regno Unito; tuttavia era anche timorosa di fronte alla prospettiva di una ripresa tedesca, infatti nei secoli precedenti le due nazioni si erano più volte scontrate: nella Guerra Franco-Prussiana del 1870, nella Grande Guerra e nella Seconda Guerra Mondiale. Una delle cause di queste continue guerre era proprio rintracciabile nelle dispute territoriali: le ricchezze minerarie della Ruhr e della Saar avevano infatti acceso più volte gli appetiti dei governi di Parigi e Berlino, sfociando però in tre tragici conflitti, che avevano causato oltre sessanta milioni di vittime.
È in questo contesto che nel 1943 Jean Monnet, divenuto un membro del Comitato francese di Liberazione nazionale, espresse per la prima volta la sua visione di un'unione europea per ristabilire e mantenere la pace tra i vari Stati. Il 5 Agosto dello stesso anno Monnet affermò:

«Non ci sarà pace in Europa se gli Stati verranno ricostituiti sulla base della sovranità nazionale [...] gli Stati europei sono troppo piccoli per garantire ai loro popoli la necessaria prosperità e lo sviluppo sociale. Le nazioni europee dovranno riunirsi in una federazione.[1]»

La Francia suggerì quindi di fare dell'acciaio e del carbone tedeschi e francesi acciaio ed carbone "europei". In questo modo una futura guerra tra Francia e Germania sarebbe stata impensabile ed impossibile, in quanto lo storico motivo di discordia tra le due nazioni sarebbe diventato un motivo di integrazione e pacificazione. Sulla base di queste idee, il 9 maggio 1950 nella Sala dell'orologio della sede del Ministero degli Affari esteri e dello Sviluppo internazionale francese al Quai d'Orsay di Parigi, Robert Schuman pronunciò la sua dichiarazione.
La dichiarazione Schuman rappresentò quindi un punto di svolta nella storia delle relazioni internazionali tra gli stati europei: mettere in comune gli interessi economici avrebbe contribuito ad innalzare i livelli di vita e sarebbe stato il primo vero passo verso un'Europa più unita, infatti l'adesione alla CECA era aperta, oltre che alla Francia e alla Germania, anche ad altri paesi europei. In ricordo di tale iniziativa il Consiglio europeo, riunito al vertice di Milano del 1985, proclamò per il 9 maggio la celebrazione del giorno europeo, detta anche Festa dell'Europa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

AA. VV., I padri fondatori dell'UE, Bruxelles, Ufficio delle Pubblicazione dell'Unione Europea, 2013, ISBN 978-92-79-28701-5

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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