Utente:Giancarlo Rossi/Stima delle vittime delle principali dittature

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Questa voce riporta le stime delle vittime delle principali dittature del mondo secondo quanto riportato da fonti storiografiche, organizzazioni internazionali e organi ufficiali dei vari Paesi. In generale, per vittime si intendono persone uccise direttamente per volere (o su mandato) del regime.

I dati in questa voce, nella maggior parte dei casi, non possono essere considerati "oggettivi" e "affidabili" in termini assoluti; sia perché in molti casi non esistono dati certi, sia perché i dati vanno interpretati in relazione alla fonte e all'interpretazione del termine "dittatura" che è lecito ascriverle.

Asia[modifica | modifica wikitesto]

Birmania[modifica | modifica wikitesto]

Cambogia[modifica | modifica wikitesto]

Cina[modifica | modifica wikitesto]

  • (1926 - 1949): Chiang Kai-shek
    • Rummel: 10.214.000 democidi
    • Maggioranza delle stime: da 500.000 a 3 milioni di esecuzioni
  • (1949 - 1976): Mao Zedong
    • Rummel: 35 milioni (di cui circa 7,5 per il Grande balzo in avanti e 7,7 per la Rivoluzione culturale) [7]
    • Maggioranza delle stime: 40 milioni di morti, di cui 30 milioni per il Grande Balzo in avanti, 1 milione per la Rivoluzione Culturale, 3 milioni per le purghe e 6 milioni per i laogai.
    • Stime più alte: da 70 a 161 milioni di morti di cui da 30 a 50 per la carestia, da 15 a 30 per uccisioni e esecuzioni, da 20 a 53 nei laogai e da 5 a 20 nella Rivoluzione Culturale (Taiwan ha riferito di 37 milioni di giustiziati e 18,1 milioni morti nella Rivoluzione Culturale, ma questi dati sono da prendere come esagerati).

Corea del Nord[modifica | modifica wikitesto]

  • (1948 - 2005)
    • Rummel: 1.663.000 democidi dal governo nordcoreano, di cui 1.293.000 in Corea del Nord e 363.000 in Corea del Sud.
    • Maggioranza delle stime: 90.000 esecuzioni 1.500.000 morti nei campi (quest'ultimo è un dato basato sulla mortalità di alcuni anni moltiplicata per il totale, quindi è dubbio).

Indonesia[modifica | modifica wikitesto]

  • (1965 - 1998): Suharto
    • WHPSI: 575.000 morti per violenza politica nel biennio 1965-1966
    • Stime ufficiali: 500.000 uccisi
    • Organizzazioni per la difesa dei diritti umani: da 1 a 2 milioni di esecuzioni

Iran[modifica | modifica wikitesto]

  • (1953 - 1979): Mohammad Reza Pahlavi
    • Rummel: 16.000 democidi (ovvero morti causati dal governo; il libro è stato scritto nel 1987)
    • Organizzazioni per la difesa dei diritti umani:circa 5.000 morti

Iraq[modifica | modifica wikitesto]

Laos[modifica | modifica wikitesto]

  • (1975 - 2005)
    • 3/12/1998 Polish Press Agency e Concilio per l'indipendenza e la democrazia dei dissidenti laotiani: 300.000 esecuzioni politiche.
    • Rummel: 43.000 democidi.

Mongolia[modifica | modifica wikitesto]

  • (1924 - 1991):
    • Kapionsky: 30.000-35.000 persone uccise dal 1921 al 1941.
    • Rummel: 100.000 democidi.

Taiwan[modifica | modifica wikitesto]

Unione Sovietica[modifica | modifica wikitesto]

  • Stime complessive 1917-1991
  • Lenin: (1917-1922)
    • stime più basse: 30.000-50.000 giustiziati per controrivoluzione
    • stime più alte: 1.860.000 esecuzioni di cui 28 di vescovi, 1.200 di preti, 6.000 di professori e insegnanti, 8.000 di dottori, 54.000 di ufficiali, 260.000 di soldati, 103.000 di ufficiali di polizia, 48.000 di poliziotti, 12.800 di lavoratori civili, 350.000 di altri intellettuali, 192.000 di operai e 815.000 di contadini (riconosciute come stime esagerate)
  • Stalin (1924-1953)
    • Deportazione dei kulaki: almeno 650.000 (260.000 mrti tra il 1929 e il1932, 390.000 tra il 1932 e il 1940).
    • Altre deportazioni: da 232.000 a 4 milioni
    • Carestia: da 2 a 10 milioni (molti considerano i morti per la carestia vittime di Stalin).
    • Morti nei gulag: da 1,6 a 39 milioni (alcuni portano i morti a 70 milioni, ma tale cifra è stata smentita)
    • Esecuzioni: da 786.098 (cifra degli archivi sovietici) a 8 milioni
    • Stime totali (approssimative): da 8 a 60 milioni di morti.

Vietnam[modifica | modifica wikitesto]

  • (1975 - 2005)
    • Jacqueline Desbarats e Karl Jackson: 65.000 esecuzioni.
    • Orange Count Register: 165.000 morti nei campi
    • Encarta: 30.000-40.000 boat people morti
    • Rummel: 1.040.000 democidi di cui 100.000 giustiziati, 95.000 nei campi di rieducazione e 48.000 per i lavori forzati. Rummel dice di 460.000 cambogiani e 87.000 laotiani uccisi dal governo vietnamita. Infine afferma che 250.000 boat people sono morti a causa del governo del Vietnam.

Vietnam del Nord[modifica | modifica wikitesto]

  • (1945 - 1975)
    • Clodfelter: da 15.000 esecuzioni 1954-1956.
    • Bernard Fall: 50.000 esecuzioni
    • Gilbert: 100.000 esecuzioni
    • Rummel: 415.000 democidi di cui 15.000 nel terrore antinazionalista, 250.000 nelle riforme delle terre, 100.000 nel terrore politico, 13.000 nelle rivolte, 24.000 nei campi di lavoro e 13.000 per altre cause. Inoltre dice che durante la guerra del Vietnam i vietnamiti del nord commissero 216.000 uccisioni, di cuo 166.000 nel Vietnam del Sud e 50.000 nel Vietnam del Nord.

Vietnam del Sud[modifica | modifica wikitesto]

  • (1955 - 1975)
    • UAAR: 80.000 esecuzioni 1955-1960
    • Rummel: 39.000 democidi in tempo di pace, 51.000 democidi in tempo di guerra.

Europa[modifica | modifica wikitesto]

Albania[modifica | modifica wikitesto]

  • (1946 - 1985): Enver Hoxha
    • New York Times: 5.000 esecuzioni politiche.
    • WHPSI: 5.235 esecuzioni politiche 1948-1952.

Austria[modifica | modifica wikitesto]

  • (1933 - 1934): Engbert Dolfuss
    • Eckhardt: 1.000 civili uccisi durante gli scioperi del 1934.
    • Stime più alte: 2.000 morti provocati da Dolfuss.

Bulgaria[modifica | modifica wikitesto]

Cecoslovacchia[modifica | modifica wikitesto]

  • (1948 - 1989)
    • 20/05/2000, Nuova Agenzia Ceca: 238 esecuzioni politiche.
    • Rummel: 65.000 democidi.

Germania[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Olocausto.
  • (1934 - 1945): Adolf Hitler
    • Maggioranza delle stime: tra 14.412.000 e 20.627.000 morti, di cui tra 5.100.000 e 6.000.000 di ebrei, tra 1.800.000 e 1.900.000 di polacchi non ebrei, tra 200.000 e 800.000 persone disabili, 100.000 comunisti, tra 10.000 e 25.000 omosessuali, 2.000 testimoni di Geova, tra 3.500.000 e 6.000.000 di civili slavi, tra 2.500.000 e 4.000.000 di prigionieri e tra 1 milione 1,5 milioni di oppositori politici.
    • Stime più alte: 25-30 milioni di morti

Italia[modifica | modifica wikitesto]

Jugoslavia[modifica | modifica wikitesto]

  • (1944 - 1980: Josip Broz, detto Tito
    • Mark mazower: 60.000 morti.
    • John Campe: 100.000 morti.
    • Noel Malcolm: 250.000 morti.
    • Rummel: 1.072.000 democidi, di cui 500.000 nel 1944-45 e 572.000 nel 1945-80.

Polonia[modifica | modifica wikitesto]

  • (1948 - 1989)
    • Tina Rosenburg: 30.000 uccisi.
    • Rummel: 22.000 democidi.
    • Grzegorz Ekiert: 8.668 uccisi (1944-1948)

Repubblica Democratica Tedesca[modifica | modifica wikitesto]

  • (1949 - 1989)
    • Rummel: 70.000 democidi
    • WHPSI: 6.192 esecuzioni politiche (1948-52).

Romania[modifica | modifica wikitesto]

  • (1944 - 1989)
    • Ufficiale: 60.000 vittime (Da una sentenza di una corte rumena che trovò Ceausescu colpevole di genocidio, riportato dal Time dell'8 gennaio 1990)
    • Rummel: 435.000 democidi.

Spagna[modifica | modifica wikitesto]

  • (1939 - 1975): Francisco Franco
    • Stime ufficiali: 192.684 esecuzioni, 1939-44.
    • Stime degli oppositori: oltre 500.000 tra giustiziati e scomparsi.

Ungheria[modifica | modifica wikitesto]

  • (1946 - 1989)
    • Rummel: 27.000 democidi (unica stima trovata).

America[modifica | modifica wikitesto]

Guatemala[modifica | modifica wikitesto]

Nicaragua[modifica | modifica wikitesto]

Haiti[modifica | modifica wikitesto]

Cuba[modifica | modifica wikitesto]

  • 1959 - oggi: Fidel Castro
    • Giustiziati ufficialmente: 5.760.
    • Stime degli oppositori: 88.000, di cui 18.000 per esecuzioni, 3.000 per esecuzioni extragiudiziarie, 1.000 morti in prigione e 66.000 morti per aver tentato di fuggire da Cuba.

Argentina[modifica | modifica wikitesto]

Cile[modifica | modifica wikitesto]

Paraguay[modifica | modifica wikitesto]

  • (1954 - 1989): Alfredo Stroessner
    • Stime ufficiali: tra 200 e 400 sospetti guerriglieri uccisi
    • organizzazioni per la difesa dei diritti umani: 1,200-3,000 morti

Africa[modifica | modifica wikitesto]

Etiopia[modifica | modifica wikitesto]

  • (1974 - 1991): Mengistu Haile Mariam
    • Agence France Presse: da 50.000 a 200.000 uccisi.
    • Harf e Gurr: 30.000 giustiziati (1974-1979)
    • New York Times: 150.000 uccisi.

Guinea Equatoriale[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le stime di Rummel si basano su assunzioni decisamente esagerate; in quanto spesso includono anche i cosidetti democidi, cioè, in generale, morti volute dal governo, anche su popolazioni straniere e in tempo di guerra. Sono riportate come contrasto con la maggioranza delle stime. Per maggio dettagli vedere la voce Rummel.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni libri che trattano esplicitamente il tema delle vittime delle dittature sono elencati di seguito. Nota bene: non tutti questi testi sono da considerarsi fonti scientifiche o imparziali.

  • Rudolph J. Rummel, Lo Stato, il democidio, la guerra, Leonardo Facco Editore, 2002
  • Rudolph J. Rummel, Stati assassini. La violenza omicida dei governi, Rubbettino, 2005, ISBN 8849810253
  • Stéphane Courtois, Il libro nero del comunismo, Mondadori, 1998, ISBN 8804473304
  • Philip Short, Pol Pot. Anatomia di uno sterminio, Rizzoli, 2005, ISBN 8817006599
  • Michael Vickery, Cambodia: 1975-1982, Silkworm Books, 2000, ISBN 9747100819
  • Charles Lewis Taylor e David A. Jodice, World Handbook of Political and Social Indicators, Yale University Press, 1983, ISBN 0300030274

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti in lingua inglese[modifica | modifica wikitesto]