Utente:Bataclan/Sandbox2/Prove

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Template:Programma/vecchia versione Prove tecniche di trasmissione è stato un talk show settimanale satirico, tra i primi programmi televisivi che derise il mondo del calcio e le partite non soltanto della Serie A, rispetto agli autorevoli e tecnici 90º minuto, La Domenica Sportiva e Il processo del lunedì; anticipando un modo di fare televisione poi ripreso dalla Gialappa's Band, Quelli che il calcio, Le iene. Registrato in una città differente, andava in onda su Rai 3, la domenica pomeriggio, prima dell'inizio delle partite di calcio, per una sola stagione televisiva, tra il 1989 ed il 1990.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nuovo programma di Rai 3, trasmesso a partire dal 1° ottobre del 1989 e condotto da Piero Chiambretti, ebbe fra gli altri protagonisti alcuni noti idoli della televisione, da Sandro Paternostro, giornalista Rai corrispondente da Londra, a Helenio Herrera, allenatore dell'Inter, da Gianluigi Marianini, storico campione di Lascia o raddoppia nel 1956, al professore Alessandro Cutolo che rispondeva alle domande degli italiani in Rai negli anni '50 e '60, al regista Nanny Loy, ideatore delle prime candid camera in Italia.

Ospiti fissi di ogni domenica erano una serie di tipi curiosi e personaggi strampalati: il critico Tatti Sanguineti ma eccentrica spalla di Chiambretti, il comico sardo Benito Urgu nelle vesti di un incomprensibile telecronista di improbabili partite di calcio, il mago Mimmo Mignozzi, la maga Giovanna, il giornalista sportivo che parla da un bunker, il cantante Rocky Roberts invitato a cantare il brano Stasera mi butto sul cornicione di un palazzo[1], l'anteprima della canzone (Il ribelle) che Sciampi voleva portare al festival di Sanremo (con il cast apparirà in una conferenza-stampa durante la rassegna musicale)[2] [3], la gaffe (non programmata) di Wanna Marchi durante l'ultima puntata in un finto sorteggio della squadra ispiratrice lesse "Emigrati Arabi" al posto di Emirati Arabi, ecc.

Quartier generale della trasmissione, ricca di sorprese, incursioni, sondaggi in strada, colpi di scena, interviste esclusive - infatti, dribblando la scorta, Piero Chiambretti riuscì a strappare una lunga intervista ad Achille Occhetto[4], o quando s'inserì fra l'altro al Convegno della Fondazione Agnelli sulle televisioni europee[5] -, era una tenda da circo itinerante (poi denominato dal conduttore il "PalaVoglino"), con attrezzature tecniche e troupe provenienti dal centro di produzione Rai di Milano, che si spostava ogni domenica in una città differente per seguire la partita più avvincente di serie A.[6]

La prima puntata - iniziata come tutte un quarto d'ora prima del fischio di partenza delle partite di calcio, finita un quarto d'ora dopo il suo termine - fu a Napoli, dove si disputava Napoli-Milan. L'atletico Chiambretti si recava nel campo di calcio (prima delle dure reazioni della Lega Calcio[7] ), faceva una moviola a modo suo, imitava in diretta i goal, correva con il microfono, ricostruiva la telecronaca a voce, mentre simulava le azioni sportive più salienti della partita, tenutasi in quello stadio, circondato dalle tifoserie, introducendosi negli spogliatoi delle società.

La domenicale sarabanda di Piero Chiambretti si è congederà il 24 marzo 1990, quattro domeniche prima dalla fine del Campionato.

Trasmissioni speciali[modifica | modifica wikitesto]

Attorno al programma ufficiale nacquero una serie di trasmissioni speciali, inserite nel palinsesto di Rai 3:

  • Prove tecniche di Festival, andò in onda dal 28 febbraio al 3 marzo 1990, alle 19.50, mezz'ora di aggiornamenti alla maniera di Chiambretti & C. su quel che succedeva a Sanremo, "dietro, davanti, sopra e sotto le quinte...".[8]
  • Prove tecniche di Mondiale, in onda per cinque minuti tutti i giorni dal 22 maggio al 6 giugno 1990, che anticipava l'apertura di Italia 90.[9]
  • Prove tecniche ore 20

La critica dell'epoca[modifica | modifica wikitesto]

Il parere di Pierferdinando Casini (dalle pagine di "Repubblica")

« Per Pierferdinando Casini, responsabile dc per la cultura, non esiste solo un caso "Mixer" ma anche un caso "Prove tecniche di trasmissione", il programma di RaiTre condotto da Chiambretti. Questi programmi afferma Casini devono essere sottoposti al più presto all'esame della commissione parlamentare di vigilanza. In una lettera al presidente della commissione, Andrea Borri, Casini scrive che si sta seriamente ponendo in discussione il ruolo, l'identità e la funzione del servizio pubblico. Cito solo prosegue Casini gli episodi di "Mixer" di lunedì sera e "Prove tecniche di trasmissione", andata in onda dall'università di Napoli il 4 febbraio. Nel corso di quest'ultimo collegamento il conduttore ha usato l'espressione: Dai ragazzi, tutti domani alle 6 al treno, che si va a fare il culo al ministro.... Alla luce di questi fatti avverto la necessità di tutelare lo spettatore per non trasformare la televisione in strumento di gratuite volgarità.... » [10]

Il parere di Marco Melani

« Prove tecniche di trasmissione era il grado zero della Tv-Spettacolo. Il Palavoglino uno straccio di tendone, itinerante all'ombra di maghi, galline, patetiche Gelsomine e compresi Zampanò, di alcuni storici pensionati della PaleoTv (Paternostro, Herrera, Mariannini, Loy...) di spostati raccattati per strada (Toni Nardone, Sciampi) e di in-soliti esperti (il critico Tatti Sanguineti - spalla e braccio destro -, l'eterologo Sergio Germani, il dirigente Romano Frassa...). Il più scalcinato spettacolo circense mai apparso sui teleschermi nazionali. (...) Chiambretti, da vero telefilo, ha nutrito il suo programma di Tv degli altri, di altra Tv - in realtà l'altra è la sua (il ruolo dell'alter-ego Sanguineti-Tatti, preposto a tener d'occhio quanto accadeva contemporaneamente sulle altre reti). » [11]

Il parere di Beniamino Placido

«  Chiambretti si muove con la rapidità, l'ingenuità, la scaltra leggerezza di un Roger Rabbit nostrano. Passa il pomeriggio domenicale (e promette adesso di farlo passare gradevolmente anche a noi) organizzando scherzi veri e interviste false. (...) Non sa parlare in italiano, invece ma bisogna aver pazienza, è fra noi solo da un quarto di secolo Helenio Herrera: (...) riesce ad essere il personaggio buffo e simpatico di sempre proprio perché continua a dimostrarsi impermeabile alla lingua italiana, dopo venticinque anni di permanenza nel nostro Paese. (...) Sandro Paternostro, ex corrispondente della Rai-Tv da Londra, (...) appollaiato su un trespolo come un pappagallo snocciola battute del tipo: "Essendo paternostro mi avete relegato in cielo". Come Gianluigi Marianini, eroe di 'Lascia o raddoppia' Anni '50, che domenica ha sentenziato nel suo linguaggio aulico e demodé: "La nascita anagrafica conta men che meno. Siamo tutti dei morti viventi, degli zombi, finché non compariamo in televisione". (...) Intanto, mentre questi personaggi parlano o tentano di parlare, continuamente interrotti dai risultati parziali del calcio Tatti Sanguineti fa la telecronaca semiseria delle telenovelas che passano in televisione. Come quel 'Disperatamente Giulia' in onda su Canale 5: che se lo merita. (...) Dove c'è anche il regista Nanni Loy. Che va in giro fra la gente facendo interviste volanti. (...) Ma sempre e soprattutto c'è lui. Chiambretti: onnipresente e onnipotente. Alla fine l'abbiamo visto ripreso dall'alto sul prato del San Paolo, dove ha mimato i tre goal del Napoli al Milan, correndo da una porta all'altra. Ma che dico: correva? Sgambettava, caprioleggiava. » [12]

Per Aldo Grasso: «  (...) hanno funzionato benissimo le incursioni stravolgenti di Piero Chiambretti (l'idea di trasformare uno sconosciuto postino di Cormano, il 'mitico' Sciampi, in una star internazionale è stata travolgente) (...) » [13]

Per Roberto Levi: « "Prove tecniche di trasmissione" (1989), risente di qualche improvvisazione di troppo ma anche di trovate che rimangono impresse nella memoria. La domenica pomeriggio Chiambretti, prima dell'inizio delle partite di calcio, si infila negli spogliatoi (...). Alla fine degli incontri, invece, si precipita a eseguire il replay mimato delle azioni da gol. La forte carica innovativa del suo lavoro, sia nel linguaggio che nell'espressione di una personalità fatta apposta per rompere gli schemi, è il migliore argomento a disposizione di quanti si oppongono alla retorica del: "com'era più bella e ricca la tivù di una volta". Giudizio non privo di fondamento purché si riconosca che l'evoluzione dei costumi e delle esigenze comunicative, di cui un personaggio come Chiambretti si è fatto tramite, rendeva necessario un modo più ribelle e fantasioso di fare televisione. Guai se non fosse intervenuto uno come lui a portare un segnale di vivacità impensabile negli anni 60 e 70. Non a caso il chiambrettismo, inteso come modo di porgersi di fronte ai propri interlocutori, diventa presto un punto di riferimento quasi obbligato per tanti emuli dell'intervista fuori ordinanza. La maggior parte dei quali, priva di un autentico talento, finisce per scimmiottarne la faccia tosta ma la lascia orfana della genialità ribalda. Difficile coniugare nella giusta misura ironia e aggressività, senza correre il rischio della petulanza. Tra i migliori allievi di Chiambretti sul crinale della televisione spiazzante, che fa dell'intervista irrituale un grimaldello per rubare il mestiere al giornalismo e rimpolparlo di intelligenti provocazioni, ci sono senza dubbio Le Iene (1997). » [14]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Si aggiudicò la trentesima edizione del Premio regia televisiva '89 di Daniele Piombi, tenutasi in Sicilia, a Milazzo.[15]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Fu edito un 45 giri, colonna sonora della trasmissione, cantata da Benito Urgu; lato a: Prove tecniche di trasmissione; lato b: Collu Tollu Ortu Porcu (Cruising Records). Un altro 45 giri promozionale fu distribuito alla stampa del Festival di Sanremo del '90 con il brano Il ribelle di Sciampi e il brano di Urgu Collu Tollu Ortu Porcu.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiambretti in diretta (ma non dallo stadio), su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 19 novembre 1989.
  2. ^ Roberto Giallo (R. Gi.), Il patron e Pierino, attrazione fatale, su archiviostorico.unita.it, l'Unità, 3 marzo 1990.
  3. ^ m. p. f., Il tocco di Pierino creò la star Sciampi, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 3 marzo 1990.
  4. ^ Occhetto confessa tutto, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 10 marzo 1990.
  5. ^ Beniamino Placido, Come Busi il terribile ne uscì vincitore, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 16 marzo 1990.
  6. ^ Mariella Tanzarella, Aiuto, torna Chiambretti, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 22 settembre 1989.
  7. ^ Tullio Parisi, Chiambretti, Stadi chiusi all'ironia, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 12 gennaio 1990.
  8. ^ Mariella Tanzarella (M.T.), Pierino - Chiambretti patron di Sciampi, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 25 febbraio 1990.
  9. ^ Mariella Tanzarella, Un arabo? No, è solo l'"ULTIMA" di Piero, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 22 maggio 1990.
  10. ^ Renato Caprile, 'Mixer, intervenga Andreotti', su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 8 febbraio 1990.
  11. ^ Marco Melani, Ladra di cinema - Il figlio della Tv Baraccone, "Movie", n. 4, dicembre 1990. Ripubblicato in Fabio Francione e Enrico Ghezzi (a cura di), Marco Melani. Il viandante ebbro: scritti, testimonianze, conversazioni, Alessandria, Falsopiano, 2002, pp. 153-154. ISBN 88-87011-49-4
  12. ^ Beniamino Placido, Ma guarda come rotola Chiambretti, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 3 ottobre 1989.
  13. ^ Aldo Grasso, Storia della televisione italiana, Garzanti, 1992, p. 95.
  14. ^ Roberto Levi, Le trasmissioni TV che hanno fatto (o no) l'Italia, 2002, p. 157.
  15. ^ Luigi Barrica, Vince la Raffai con Chiambretti, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 3 giugno 1990.


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