Utente:Alessandro Menchi/Sandbox
Gli Anni Spezzati è una serie televisiva italiana prodotta da Albatross Entertainment e Rai Fiction.
La messa in onda è prevista a partire dal 7 gennaio 2014 in prima serata su Rai 1.
La serie racconta gli anni di piombo, attraverso la storia di tre destini comuni. Quello del commissario Luigi Calabresi, accusato ingiustamente di essere il responsabile della morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli e ucciso da alcuni esponenti di Lotta Continua. Quello del giudice Mario Sossi, il primo rappresentante delle istituzioni ad essere rapito dalle Brigate Rosse. E quello di Giorgio Venuti (personaggio di fantasia), dirigente FIAT che scopre l'affiliazione della figlia maggiore a un gruppo terroristico e che, a seguito dei picchetti contro i licenziamenti in massa dell'azienda, decide di organizzare un corteo, passato alla Storia come la Marcia dei quarantamila.
La serie è suddivisa in tre capitoli da due puntate ciascuno, intitolati rispettivamente: Il commissario, Il giudice, L'ingegnere.
- Trama
Il commissario Milano, 1969. Claudio Boccia (Emanuele Bosi), giovane poliziotto di leva romano, entra nella squadra del commissario Luigi Calabresi (Emilio Solfrizzi), capo dell’Ufficio politico, incaricato di indagare sul terrorismo. Calabresi manda Claudio sotto copertura in un locale notturno frequentato da anarchici e gestito da un informatore, Jurgen. Al locale Claudio conosce Jenny (Stella Egitto), una giovane musicista di temperamento, e tra i due nasce ben presto un flirt. Le indagini di Calabresi conducono alla cattura di due anarchici, autori degli attentati della primavera del 69’. Ma il clima nel Paese è ormai incandescente: durante una manifestazione per il caro affitti perde la vita un giovane poliziotto, Antonio Annarumma (Antonio Folletto), che divideva il proprio appartamento con Claudio. Sconforto e rabbia s’impadroniscono dei colleghi, pronti a farsi giustizia per vendicare il poliziotto ucciso; serve tutta la ragionevolezza e l’esperienza di Calabresi per riportare la calma e impedire gesti inconsulti. Il 12 Dicembre del 69’ il Paese vive uno degli eventi più drammatici della sua storia: una bomba esplode dentro la Banca Nazionale dell'Agricoltura di Piazza Fontana, provocando la morte di 17 innocenti. Una strage. Le indagini dell’Ufficio politico si concentrano su Pietro Valpreda, iscritto al circolo anarchico “Ponte della Ghisolfa”, di cui è a capo Giuseppe Pinelli (Paolo Calabresi), un ferroviere con cui Calabresi è in buoni rapporti. Pinelli viene sottoposto a un estenuante interrogatorio di tre giorni che ha un esito tragico: l’anarchico precipita dalla finestra dell’ufficio di Calabresi durante una pausa dell’interrogatorio, mentre il commissario si era assentato. La morte di Pinelli diventa un caso mediatico: l’indice puntato è su Calabresi, su cui si concentrano l’ira e le pulsioni di vendetta dell’opinione pubblica, fomentata da una parte della stampa e dell’intellighenzia. Il Commissario è sempre più solo. Esasperato per le tante falsità riportate, Calabresi decide di querelare Lotta Continua. Presentatosi davanti alla Corte, Luigi si accorge con drammatica evidenza di come i colleghi e le istituzioni lo abbiano abbandonato: solo il fedele Claudio e il collega Valentini restano al suo fianco.
Il giudice Genova, 1974. Mario Sossi è uno dei Procuratori più autorevoli del Tribunale. Ma dopo aver condotto le indagini e sostenuto la pubblica accusa nel processo al Gruppo XXII Ottobre, una brigata di ultra sinistra autrice di un barbaro delitto, ottenendo il massimo della pena per gli imputati. Da quel momento si scatena contro di lui una violenta campagna d’odio fatta di slogan urlati e scritti sui muri, in cui il giudice viene minacciato di morte. Il grado di allerta preoccupa i suoi più stretti collaboratori: il Procuratore Generale e suo fedele amico, Francesco Coco; il suo giovane allievo, Roberto Nigro, e naturalmente la moglie Grazia. Sossi però continua dritto per la sua strada e decide di non modificare le proprie abitudini. Non sa che Franceschini, Curcio e la Cagol, i tre fondatori del nuovo gruppo terroristico Brigate Rosse, stanno organizzando il suo sequestro. È la sera del 18 Aprile 1974 quando Sossi cade nell’agguato dei terroristi. Il magistrato viene rapito e rinchiuso in una villetta-carcere a Tortona. Partono immediatamente le indagini, rivolte verso i gruppi sovversivi di sinistra che operano in Liguria, senza approdare a nulla di concreto. Mentre Sossi durante la prigionia subisce un processo sommario per la presunta persecuzione della classe operaia che gli viene imputata dai brigatisti, in Procura Roberto e Claudia Maestrali, un giovane magistrato che si è appena unito al pool, lavorano fianco a fianco per trovare i responsabili del sequestro. Con un ultimo comunicato, i brigatisti pongono come condizione per il rilascio dell'ostaggio la scarcerazione degli otto condannati della brigata XXII Ottobre. Il governo respinge senza esitazioni quella richiesta. Roberto e Claudia tentano di convincere i colleghi a gestire la delicata situazione nel modo migliore per far liberare l’amico e collega, ma il loro potere è molto limitato. Grazia, la moglie di Sossi, dopo accorati appelli caduti nel vuoto, presenta un ricorso alla Corte d’Appello per ottenere la scarcerazione dei brigatisti in cambio della libertà del marito. Nonostante il parere negativo di Coco, lacerato tra l’amicizia per l’amico e la consapevolezza che cedere al ricatto terroristico può minare l’integrità delle istituzioni, la Corte d’Appello dà il via libera alla scarcerazione provvisoria degli 8 brigatisti in cambio di quella di Sossi, a patto che l’uomo sia rilasciato in condizioni d’integrità fisica. Sossi viene rilasciato. L’uomo può finalmente riabbracciare la famiglia e i colleghi. I medici che lo visitano gli prescrivono una prognosi di 20 giorni accertando le sue precarie condizioni di salute. Quanto basta a Coco per annullare il patto con i brigatisti e non scarcerare i loro compagni. L’uomo è consapevole delle possibili conseguenze del suo gesto, ma è pronto a pagarne il prezzo. Sossi e Coco hanno nel frattempo un incontro chiarificatore, il giudice ha compreso le ragioni dell’anziano collega anche se hanno messo a rischio la sua stessa vita. Gli inquirenti intanto chiudono il cerchio intorno ai brigatisti decapitando i vertici dell’organizzazione: Franceschini e Curcio vengono arrestati, mentre la Cagol rimane vittima di uno scontro a fuoco. I terroristi però si riorganizzano e individuano il prossimo obiettivo: Francesco Coco. Il magistrato viene ucciso, e con lui i membri della sua scorta. Il Paese perde così uno dei suoi uomini più valorosi, ma l’eroico sacrificio di Coco consente allo Stato di non cedere al ricatto terroristico e di rispondere con fermezza a chi voleva abbattere i principi della democrazia.
- Personaggi
- Note
- Collegamenti esterni