Traveller (album Chris Stapleton)

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Traveller
album in studio
ArtistaChris Stapleton
Pubblicazione5 maggio 2015
Durata63:29
Dischi1
Tracce14
GenereCountry
Southern rock
EtichettaMercury Nashville
ProduttoreDave Cobb, Chris Stapleton
FormatiCD, download digitale, streaming
NoteGrammy Award Miglior album country 2016
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera dell'Australia Australia[1]
(vendite: 35 000+)

Bandiera del Canada Canada[2]
(vendite: 40 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[3]
(vendite: 100 000+)
Bandiera della Svizzera Svizzera[4]
(vendite: 10 000+)

Dischi di platinoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (6)[5]
(vendite: 6 000 000+)
Chris Stapleton - cronologia
Album precedente
Album successivo
(2017)
Singoli
  1. Traveller
    Pubblicato: 27 aprile 2015
  2. Nobody to Blame
    Pubblicato: 9 novembre 2015

Traveller è il primo album in studio del cantautore country statunitense Chris Stapleton, pubblicato nel 2015. Nel 2016 è stato insignito del Grammy Award al miglior album country,[6] vincendo inoltre come album dell'anno sia ai Country Music Association Awards che agli Academy of Country Music Awards.[7][8]

L'album ha raggiunto il numero uno della classifica statunitense, divenendo l'album country più venduto negli Stati Uniti degli anni 2010 con oltre 4 milioni di copie certificate dalla RIAA.[9][10]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'album, prodotto dallo stesso cantautore assieme a Dave Cobb, è composto da quattordici brani con sonorità country e southern rock.[11] Stapleton è co-autore di tutti i brani originali dell'album, che sono dodici, mentre due sono cover: la sua versione di Tennesse Whiskey, già interpretata nei primi anni Ottanta prima da David Allan Coe e poi da George Jones, e la sua versione di Was It 26, uscita nel 1989 nell'interpretazione di Charlie Daniels.[12] Inoltre Whiskey and You, pur essendo scritta da Stapleton, era già uscita nel 2007 nella interpretazione di Tim McGraw, all'interno del suo album Let It Go (Tim McGraw).

Intervistato da Billboard, Stapleton ha raccontato l'ispirazione dell'album:[13]

«Dopo aver perso mio padre nell'ottobre 2013, ho fatto un po' di ricerca nella mia anima. Mia moglie è stata così gentile da comprare una vecchia Jeep come regalo per me. Bisognava ritirarla a Phoenix quindi andammo là in aereo e tornammo a Nashville guidandola attraverso il deserto. Durante quel viaggio nel deserto ho pensato molto alla musica e a mio padre, e alle cose che lui avrebbe voluto che io facessi. Da lì ho scritto la canzone Traveller. Quella è diventata la pietra angolare del disco, tanto da divenirne il titolo.»

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Prima di Traveller Stapleton aveva avuto una carriera quindicinale solo come compositore, un ruolo per sua natura lontano dalle luci della ribalta; con l'uscita di quel suo primo album egli ebbe improvvisamente successo anche come interprete, divenendo famoso. Traveller è, insomma "l'album che da autore che lavora dietro le quinte lo ha trasformato in una superstar"[14].

L'album è stato accolto positivamente dalla critica musicale.[15] In una recensione per Billboard, Caitlin White lo ha descritto come un «album solenne, il lavoro di un uomo attanagliato dalla precarietà della vita», soffermandosi sulla direzione sonora del disco: «le canzoni di Stapleton sono sia ritmiche che sfumate, forse un sottoprodotto di anni passati a scrivere per altri. [...] Si tratta di un debutto trionfale, che incapsula la grinta della vita, trasformandola in un viaggio infernale».[16]

Sul Los Angeles Times, Randy Lewis ha scritto: «la penna incisiva di Stapleton si combina con la sua voce graffiante e intrisa di anima per una commovente esplorazione della panoplia di emozioni dell'esperienza umana».[17] Owen R. Smith del The Seattle Times ha notato che gli strumenti mandolino e banjo «hanno tutti spazio per brillare, anche quando Stapleton si tuffa in un minaccioso country rock in Nobody to Blame o in un elettrizzato bluesy swagger in Might As Well Get Stoned».[18]

I critici di Rolling Stone hanno opinato che Traveller «racchiude tutto ciò che lo rende una delle voci più potenti e uniche nella musica country di oggi: gravelly, soul e pieno di canzoni che risuonano come classici istantanei senza mai riposare troppo profondamente nel passato». Nel loro riassunto di fine anno hanno dichiarato «ogni traccia va dritto alla giugulare emotiva e dà uno sguardo all'interno di una mente selvaggiamente introspettiva».[19]

Solo nel 2015 l'album vendette 685.000 copie negli Stati Uniti. Nel febbraio del 2016 venne certificato disco di platino (un milione di copie vendute) e a settembre dello stesso venne certificato doppio platino. (due milioni di copie). Nel 2016 risultò il quarto album più venduto negli USA, e l'album country più venduto (1,04 milioni di copie). Fu poi il secondo album country più venduto del 2017, ed il quarto più venduto nel 2018. Nel maggio del 2018 è stato certificato triplo platino, nel 2019 quadruplo platino, e nel 2022 sestuplo platino (sei milioni di copie).

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Traveller (Chris Stapleton) – 3:42
  2. Fire Away (Stapleton, Danny Green) – 4:04
  3. Tennessee Whiskey (Dean Dillon, Linda Hargrove) – 4:52
  4. Parachute (Stapleton, Jim Beavers) – 4:13
  5. Whiskey and You (Stapleton, Lee Thomas Miller) – 3:56
  6. Nobody to Blame (Stapleton, Barry Bales, Ronnie Bowman) – 4:04
  7. More of You (Stapleton, Bowman) – 4:37
  8. When the Stars Come Out (Stapleton, Dan Wilson) – 4:16
  9. Daddy Doesn't Pray Anymore (Stapleton) – 4:09
  10. Might as Well Get Stoned (Stapleton, Jimmy Stewart) – 4:37
  11. Was It 26 (Don Sampson) – 4:49
  12. The Devil Named Music (Stapleton) – 6:07
  13. Outlaw State of Mind (Stapleton, Bowman, Jerry Salley) – 5:37
  14. Sometimes I Cry (Stapleton, Clint Ingersoll) – 4:02

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

L'album ha ottenuto numerose candidature aiprincipali premi, vincendo come album dell'anno sia ai Country Music Association Awards che agli Academy of Country Music Awards.[7][8] L'album è stato premiato inoltre con due Billboard Music Awards.[20][21]

Nell'ambito dei Grammy Awards 2016 il disco è stato premiato nella categoria miglior album country e ha ricevuto la candidatura nella categoria album dell'anno.[6] Inoltre Stapleton ha vinto nella categoria miglior interpretazione country solista per il brano Traveller, candidato anche nella categoria miglior canzone country.[22]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

  • Chris Stapleton — chitarra acustica, chitarra elettrica, mandolino, voce
  • Dave Cobb — chitarra acustica, percussioni
  • J.T. Cure — basso
  • Derek Mixon — batteria, percussioni
  • Mickey Raphael — armonica
  • Morgane Hayes-Stapleton — cori
  • Robby Turner — pedal steel guitar
  • Michael Webb — mellotron, organo, piano

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2015-21) Posizione
massima
Australia[23] 47
Canada[24] 4
Germania[23] 53
Grecia[25] 20
Nuova Zelanda[23] 13
Regno Unito[26] 67
Stati Uniti[27] 1
Svezia[23] 43

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Australian Recording Industry Association, ARIA TITLE ACCREDITATIONS REPORT: For Albums Titles Reaching a New Accreditation Level between 1-01-2023 and 31-08-2023 (PDF), su Dropbox. URL consultato il 20 ottobre 2023.
  2. ^ (EN) Chris Stapleton – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 10 settembre 2021.
  3. ^ (EN) Traveller, su British Phonographic Industry. URL consultato l'8 gennaio 2022.
  4. ^ (DE) Edelmetall, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 20 ottobre 2023.
  5. ^ (EN) Chris Stapleton - Traveller – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  6. ^ a b Grammy Awards History: Chris Stapleton, su Grammy Awards. URL consultato il 14 marzo 2022.
  7. ^ a b (EN) Cindy Watts, Chris Stapleton stuns, Luke Bryan repeats at CMA Awards, su The Tennessean. URL consultato il 14 marzo 2022.
  8. ^ a b (EN) ACM Awards 2016: See the Full List of Winners, su Billboard, 4 aprile 2016. URL consultato il 14 marzo 2022.
  9. ^ (EN) Top Country Albums - 2010s Decade-End, su Billboard, 31 ottobre 2019. URL consultato il 14 marzo 2022.
  10. ^ Matt Bjorke, Country Music's Most-Consumed Albums Chart: March 9, 2020, su RoughStock, 9 marzo 2020. URL consultato il 14 marzo 2022.
  11. ^ (EN) Jim Fusilli, ‘Traveller’ by Chris Stapleton Review, in Wall Street Journal, 4 maggio 2015. URL consultato il 14 marzo 2022.
  12. ^ (EN) Joseph Hudak, Chris Stapleton on Why New Album 'Traveller' Isn't for Kids, su Rolling Stone, 7 maggio 2015. URL consultato il 14 marzo 2022.
  13. ^ (EN) Chuck Dauphin, Chris Stapleton’s Debut Album ‘Traveller’ Inspired by ‘Soul-Searching’ Road Trip, su Billboard, 1º maggio 2015. URL consultato il 14 marzo 2022.
  14. ^ (EN) Cillea Houghton, Behind the Album Cover: Chris Stapleton's Stunning "Traveller", su American Songwriter, 9 giugno 2023. URL consultato il 4 ottobre 2023.
  15. ^ Critic Reviews for Traveller, su Metacritic.
  16. ^ (EN) Caitlin White, Country Songwriter Chris Stapleton Copes With Loss on Triumphant Solo Debut: Album Review, su Billboard, 12 maggio 2015. URL consultato il 14 marzo 2022.
  17. ^ (EN) Randy Lewis, Best of 2015: 10 great albums in 2015 include works by Chris Stapleton, Rhiannon Giddens, Los Lobos and more, su Los Angeles Times, 11 dicembre 2015. URL consultato il 14 marzo 2022.
  18. ^ (EN) Chris Stapleton brings back introspective, old-school country music, su The Seattle Times, 23 marzo 2017. URL consultato il 14 marzo 2022.
  19. ^ (EN) 5 Things You Need to Know About Chris Stapleton, su Rolling Stone, 5 novembre 2015. URL consultato il 14 marzo 2022.
  20. ^ (EN) Billboard Music Awards 2016: Complete Winners List, su Billboard, 22 maggio 2016. URL consultato il 14 marzo 2022.
  21. ^ (EN) Here Is the Complete List of Winners From the 2017 Billboard Music Awards, su Billboard, 21 maggio 2017. URL consultato il 14 marzo 2022.
  22. ^ (EN) Daniel Kreps, Taylor Swift, Kendrick Lamar, the Weeknd Lead Grammy Noms of 2015, su Rolling Stone, 7 dicembre 2015. URL consultato il 14 marzo 2022.
  23. ^ a b c d (NL) Chris Stapleton - Traveller, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 14 marzo 2022.
  24. ^ (EN) "Chris Stapleton - Chart history" Billboard Canadian Albums Chart, su billboard.com. URL consultato il 5 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2016).
  25. ^ (EN) Official IFPI Charts - Top-75 Albums Sales Chart (Combined) - Week: 17/2021, su ifpi.gr, IFPI Greece. URL consultato il 10 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2021).
  26. ^ Chris Stapleton Official Charts History, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 14 marzo 2022.
  27. ^ (EN) "Chris Stapleton - Chart history" Billboard 200, su billboard.com. URL consultato il 5 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2016).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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