Tragedie shakespeariane
Shakespeare scrisse le tragedie fin dall'inizio della sua carriera. Una delle sue prime opere fu la tragedia romana Tito Andronico, che fu seguito qualche anno dopo da Romeo e Giulietta. Comunque, le sue tragedie più famose furono scritte nei sette anni compresi tra il 1601 e il 1608, durante il quale scrisse anche le sue quattro tragedie maggiori Amleto, Otello, Re Lear e il Macbeth, accompagnate dall'Antonio e Cleopatra e le meno conosciute Timone di Atene e Troilo e Cressida.
Tragedie[modifica | modifica wikitesto]
Molti hanno collegato queste opere ai precetti aristotelici sulla tragedia: i protagonisti hanno un carattere ammirevole ma imperfetto; il pubblico è capace di capire e simpatizzare con i protagonisti. Sicuramente, tutti i protagonisti delle opere tragiche shakespeariane sono capaci di fare sia del bene che del male. Il drammaturgo insiste molto sull'operazione della dottrina del libero arbitrio; l'(anti)eroe sa sempre fare un passo indietro, per redimersi. Ma, secondo dettami dell'autore, essi si muovono inesorabilmente verso il loro tragico destino.
Tragedie d'amore[modifica | modifica wikitesto]
Romeo e Giulietta, Antonio e Cleopatra, e l'Otello possono essere considerate tragedie d'amore. Queste tragedie si differenziano dalle altre in quanto gli amanti non sono destinati all'errore da loro stessi, ma a causa di qualche ostacolo nel mondo che li circonda. In queste opere, la morte è quasi una sorta di compimento del loro amore, come se l'amore non potesse avere successo in un mondo tragico.
Lista delle tragedie shakespeariane[modifica | modifica wikitesto]
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