The Four Seasons (gruppo musicale)

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The Four Seasons
Paese d'origineStati Uniti Stati Uniti
GenereRock
Pop
Periodo di attività musicale1960 – in attività
EtichettaVee Jay Records, Philips Records, Motown, Warner Bros. Records, MCA Records, Curb
Album pubblicati50
Studio22
Live2
Raccolte23
Sito ufficiale

I The Four Seasons (conosciuti dal 1967 come Frankie Valli & The Four Seasons) sono un gruppo rock e pop statunitense composto da Frankie Valli come cantante guida, Bob Gaudio alle tastiere, Tommy DeVito alla chitarra, e Nick Massi al basso. Il gruppo si distinse da altri gruppi dell'epoca (anni sessanta) per il loro sound italo-americano. Aveva anche qualche reminiscenza di Doo-wop nonostante non sia un gruppo targato con questo genere. Il loro successo fu grande, tra il 1962 ed il 1967 raggiunsero per ben tredici volte la top ten, con pezzi come Sherry, Big Girls Don't Cry, Dawn, Rag Doll e Let's Hang On. Nel 1999 la Vocal Group Hall of Fame, nell'inserire il gruppo nella prestigiosa lista, ha dichiarato che The Four Seasons è stato il gruppo rock più popolare prima dei Beatles.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1960 il gruppo The Four Lovers cambiò nome in quello attuale con Frankie Valli come cantante guida, Bob Gaudio (precedentemente membro dei The Royal Teens) alle tastiere, Tommy DeVito alla chitarra, e al basso Nick Massi (quest'ultimo prima rimpiazzato da Charles Calello e poi da Joe Long, nel 1965). L'influenza R&B nella loro musica era grande, tanto che alcuni dei loro primi singoli avevano raggiunto il successo grazie al pubblico di R&B; ai loro esordi alcuni ascoltatori inoltre pensavano che i Four Seasons fossero afroamericani.

Tra il 1960 e il 1964 sono molto spesso in testa alle classifiche della rivista Cash Box con dei loro pezzi storici quali: Rag Doll che nel 1964 raggiunge la prima posizione nella Billboard Hot 100 per due settimane e la sesta in Germania, Walk Like A Man prima posizione nella Billboard Hot 100 per tre settimane nel 1963, Sherry che raggiunge la prima posizione nella Billboard Hot 100 per cinque settimane e la settima in Olanda nel 1962 e Big Girls Don't Cry che raggiunge la prima posizione nella Billboard Hot 100 per cinque settimane sempre nel 1962.[2][3][4][5][6]

Nel 1976 il singolo December, 1963 (Oh, What a Night) arriva primo nella Billboard Hot 100 per tre settimane, nel Regno Unito per due settimane ed in Canada, secondo in Nuova Zelanda, terzo nei Paesi Bassi ed in Australia e sesto in Norvegia. I Four Season sono stati un gruppo di considerevole importanza. Nessun altro gruppo di bianchi americani dell'epoca, a parte i Beach Boys, possono vantare simili armonie complesse, anche se erano molto più saldamente nella tradizione del doo-wop italo-americano. Le loro produzioni più raffinate erano al passo con i tempi e, per certi aspetti, innovative.[1]

Il gruppo è tornato agli onori delle cronache musicali nel 2008 e nel 2017 grazie alle cover fatte rispettivamente da Madcon e Måneskin del loro brano del 1967 Beggin'.

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2014 il regista Clint Eastwood ha realizzato Jersey Boys, un film sulla loro storia che è ispirato all'omonimo musical. Il film ha avuto un gran successo commerciale ed ha contribuito a far conoscere il gruppo ai più giovani. Nel film però compaiono elementi in disaccordo con la vera storia dei Four Seasons. Esempi ne sono il rapporto che intercorreva fra Valli e Angelo De Carlo, noto gangster italo-americano, che nella realtà non sembra abbia avuto nulla a che fare con Valli e nemmeno con i Four Seasons e la formazione del gruppo. Altro elemento di discrepanza è che nel film coincidono l'abbandono del gruppo di Massi con quello di De Vito, ma nella realtà passano ben 5 anni fra i due eventi. Nel film inoltre non si accenna a componenti del gruppo come Joe Long e Gerry Polci, che hanno reso il gruppo famoso a livello internazionale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Richie Unterberger, The Four Seasons [ Copia archiviata, su vocalgroup.org. URL consultato il 28 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2007). Vocal Group Hall of Fame: Main Website.
  2. ^ (EN) Randy Price, Cash Box Top Singles – 1960, su 50.6.195.142, Cashboxmagazine.com. URL consultato il 15 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  3. ^ (EN) Randy Price, Cash Box Top Singles – 1961, su 50.6.195.142, Cashboxmagazine.com. URL consultato il 15 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2014).
  4. ^ (EN) Randy Price, Cash Box Top Singles – 1962, su 50.6.195.142, Cashboxmagazine.com. URL consultato il 15 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  5. ^ (EN) Randy Price, Cash Box Top Singles – 1963, su 50.6.195.142, Cashboxmagazine.com. URL consultato il 15 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2014).
  6. ^ (EN) Randy Price, Cash Box Top Singles – 1964, su 50.6.195.142, Cashboxmagazine.com. URL consultato il 15 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2014).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nick Logan e Bob Woffinden, Enciclopedia del rock, Milano, Fratelli Fabbri Editore, 1977.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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