Teresa Bertinotti-Radicati

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Ritratto del 1812 di Teresa Bertinotti-Radicati.

Teresa Bertinotti, nota come Teresa Bertinotti-Radicati (Savigliano, 1776Bologna, 12 febbraio 1854), è stata un soprano italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La carriera di Teresa Bertinotti - prima donna ammessa nei teatri di Roma (ove vigeva ancora l'antico divieto per le donne di calcare il palcoscenico) - in ambito musicale si avviò già a partire dall'età di dodici anni quando, a seguito degli studi svolti a Napoli, si esibì per la prima volta al Teatro San Carlo. Studiò canto con Baldassare La Barbiera e già all'età di venti anni ebbe modo di cantare in teatri come La Scala e La Fenice. Iniziò dunque a cantare in tutta Italia: nel 1798 poté cantare a Roma dopo che per lei fu rimosso il divieto per le donne di cantare sulla scena. Cantò anche in Germania, Austria, Portogallo, Russia, Olanda, Irlanda e Regno Unito. Ebbe molto successo ne Il flauto magico e Così fan tutte al King's Theatre di Londra, dove si esibì negli anni 1811-1812.

Sposò il violinista e compositore Felice Radicati nel 1801, con lui fece numerosi viaggi in Europa[1], e nel 1815 si stabilì a Bologna, quando il marito ottenne il posto di insegnante al Liceo Musicale e di primo violino nell'orchestra del Comunale. Radicati compose diverse opere la moglie, tra cui Fedra, che Bertinotti cantò nella sua prima stagione al King's Theatre; si dice anche che abbia composto diverse arie per lei da interpolare nella Zaira di Vincenzo Federici per la sua prima rappresentazione londinese nel 1811[2].

Già in precedenza Bertinotti ebbe la possibilità di cantare nella suddetta città: aveva infatti già cantato nel 1796 nell'Elfrida di Paisiello al Teatro Zagnoni, nel 1800 negli Orazi e Curiazi di Cimarosa e nel 1803 al Comunale con La selvaggia nel Messico di Nicolini[3]. Venne ben accolta al suo ritorno in scena presso i teatri bolognesi:

«È una incomparabile attrice, la quale nell'età non più freschissima supera qualunque altra e potrebbesi dire sé stessa ancora, giacché dopo dieci anni dacché l'abbiamo sentita ci è sembrata più meravigliosa e perfetta cantante. Una robusta voce, una frase di canto squisita, un trillo mordente ch'empie il teatro, un'economia di abbellimenti invidiabile, ed infine un'azione dignitosa, sono le precipue doti che si ammirano e si applaudono in questa egregia donna che è stata la delizia de' Teatri di Amsterdam, Lisbona, Londra, Monaco, Vienna, ecc.[4][5]»

A Bologna rimase anche dopo la morte del marito, ritirandosi dalle scene nel 1823 e dedicandosi così all'insegnamento.[6] Tra i suoi allievi c'erano Carolina Cuzzani, che divenne primadonna a La Scala[7], e Balbina Steffenone, che cantò nel ruolo di Leonora nella prima americana de Il trovatore[8][9].

Fu aggregata all'Accademia Filarmonica nel 1839.[3]

Teresa Bertinotti morì a Bologna all'età di 78 anni. È sepolta nella tomba di famiglia, nella portico sud del Chiostro V, lato di ponente, arco 6 del cimitero monumentale della Certosa di Bologna.[3]

Repertorio[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bozoli, Giuseppe,, voce: "Radicati, Felice Maurizio", in Biografia degli Italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti del secolo XVIII, e de' contemporanei, vol. 4, Alvisopoli, 1837, pp. 400–402.
  2. ^ Grove Dictionary of Music and Musicians, vol. 1, 1900ª ed., Macmillan & Co, p. 248.
  3. ^ a b c Bertinotti Radicati Teresa, su Storia e Memoria di Bologna. URL consultato il 19 Giugno 2022.
  4. ^ Il Giornale del Dipartimento del Reno, 6 luglio 1815.
  5. ^ Tosca's Rome: The Play and the Opera in Historical Perspective. URL consultato il 19 Giugno 2022.
  6. ^ Bertinòtti-Radicati, Teresa, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 19 Giugno 2022.
  7. ^ Luigi Romani, Teatro alla Scala: Cronologia di tutti gli spettacoli rappresentati in questo teatro dal giorno del solenne suo aprimento sino ad oggi. URL consultato il 19 Giugno 2022.
  8. ^ (EN) The Diaries of Giacomo Meyerbeer: The last years, 1857-1864. URL consultato il 19 Giugno 2022.
  9. ^ (FR) Nouvelles diverses, in Le Ménestrel : journal de musique, n. 50, Parigi, Heugel, 9 novembre 1856, p. 4. URL consultato il 19 Giugno 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Un mondo di musica: concerti alla Società del Casino nel primo Ottocento, a cura di Maria Chiara Mazzi, Bollettino del Museo del Risorgimento di Bologna, 2014.
  • De Bekker, Stokes Encyclopedia of Music and Musicians, Volume 1, p. 67, originariamente pubblicato nel 1908, ora in facsimile su Read Books, 2007, ISBN 1-4067-7180-5
  • Green, Janet M. and Hubbard, William Lines, Musical Biographies, originariamente pubblicato nel 1908, ora in facsimile su Read Books, 2008, p. 71. ISBN 1-4097-7867-3

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