Tepa Sport

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Tepa Sport
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1952 a Rudiano
Fondata daBattista Riva, Rino Riva, Paolo Riva
Chiusura1985
Sede principaleRudiano
Settoreabbigliamento
Prodottiarticoli sportivi
Sito webtepasport.it

La Tepa Sport è un'azienda italiana di calzature, abbigliamento e accessori di articoli sportivi. Oggi il marchio è commercializzato dalla famiglia Riva, fondatrice nel 1952.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1952 i tre fratelli Riva, Battista, Rino, Paolo, fondarono un'azienda a Rudiano dopo aver lavorato per anni singolarmente nel mondo calzaturiero. Il marchio Tepa Sport, costituito da un fregio a forma di «V» idea di vittoria che rende inconfondibili scarpe da ginnastica, scarpini per calciatori, tute e mute per ogni disciplina sportiva, ma anche palloni e tanti altri accessori. Negli anni ‘60 e ‘70 divenne simbolo del prodotto made in Italy in ambito sportivo[1]. Tepa Sport, distintasi in particolare nel segmento calcio, divenne la scarpa ufficiale di diversi Football Club tra i quali Milan, Inter, Juventus e Napoli. Gigi Riva, Dino Zoff, Roberto Bettega[2][3], Fulvio Collovati e Ruben Buriani[4] vestivano Tepa. La Tepa Sport operava in due edifici direzionali e tre stabilimenti da 90.000 m² che lavoravano 10.000 paia di scarpe al giorno. Un marchio che divenne internazionale grazie alle vendite in tutti i continenti; sotto il marchio storico della «V» comparve la stilizzazione di un globo con paralleli, meridiani e bandierine di tutto il mondo.

Il rilancio e le vicende successive[modifica | modifica wikitesto]

La divisa realizzata da Tepa Sport per la squadra di calcio del Bologna nella stagione 1980-1981

La concorrenza degli anni '80 portò al ridimensionamento nel 1985[5] dell'azienda fondata dai tre fratelli Riva. Il marchio restò comunque interessante per un rilancio, specialmente in epoca di revival del vintage. Dopo una serie di tentativi da parte della seconda generazione dei Riva, a inizio 2000 il brand viene dato in licenza a tre imprenditori lombardi che, appoggiandosi al distretto marchigiano della calzatura, propongono un prodotto di alta qualità.

Il marchio Tepa[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2015 viene registrata una nuova società gestita dal figlio del fondatore Rino Riva; questa acquisisce il marchio Tepa Sport, con lo scopo di commercializzare scarpe ed abbigliamento. Se la sede della nuova società è nuovamente a Rudiano, nessuno dei prodotti viene costruito o assemblato in sede, ma appoggiandosi ad artigiani e fabbriche in varie località di Italia[6].

La commercializzazione dei prodotti con il marchio TEPA SPORT avviene tramite la distribuzione in alcuni negozi e tramite e-commerce.[7]

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Le Tepa erano molto diffuse negli anni settanta tra i giovani consumatori dell'epoca[8]. Secondo alcuni però la loro qualità lasciava a desiderare: Albertino le ricorda come scarpe da barboni che "ti lasciano il colore sul calzino sudato"[9], mentre Pucci scrive che erano "fatte di carta e cemento con suole di catrame"[10].

«Catoblepa catoblepa, io ti dono le mie Tepa per il viaggio che conduce all'Aldilà»

Alcuni anni dopo la chiusura dello stabilimento e la scomparsa del marchio, la rock band milanese Elio e le Storie Tese omaggiò l'azienda con una citazione contenuta nel brano Supergiovane, contenuto nell'album Italyan, Rum Casusu Çikti, laddove il protagonista della canzone (Supergiovane) dichiara di donare "le sue Tepa" al moribondo amico "per il viaggio che conduce all'Aldilà".[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pubblicità, L'Unità, 6 dicembre 1981 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ La Stampa 21 febbraio 1980, su archiviolastampa.it.
  3. ^ La Stampa 26 agosto 1980, su archiviolastampa.it.
  4. ^ L'Europeo: settimanale politico d'attualità, vol. 36, Editoriale Domus, 1980. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  5. ^ Stefano Savella, Povera patria: La canzone italiana e la fine della Prima Repubblica, LIT edizioni, 2017. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  6. ^ Il ritorno delle scarpe Tepa Sport - Giornale di Brescia, in Giornale di Brescia, 12 marzo 2017. URL consultato il 19 aprile 2018.
  7. ^ La rinascita di un mito, su pressreader.com.
  8. ^ Luca Miniero, Napoli Milano da casello a casello, Rizzoli, 2012, ISBN 978-88-586-2332-9. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  9. ^ Albertino e Digei Angelo, Ooookey! Il nuovo libro del Marco Ranzani di Cantù. Con CD Audio, Feltrinelli Editore, 2006, p. 24, ISBN 88-7496-040-9.
  10. ^ Pucci, Scuola, in C'è solo da ridere (per non piangere), Cairo, 11 feb 2016. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  11. ^ "Catoblepa io ti dono le mie Tepa", su mentelocale.it. URL consultato il 7 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2016).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]