Sara Barattin

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 18 apr 2018 alle 18:07 di Blackcat (discussione | contributi) (Nuova pagina: {{Infobox sportivo rugby a 15 | nome = Sara Barattin | dimensioni foto = 200 | sesso = F | PaeseNascita = ITA <!-- Sezione “Giocatore - Allenatore” --> | ruolo...)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Infobox sportivo rugby a 15 Sara Barattin (Treviso, 11 settembre 1986) è una rugbista a 15 italiana, mediano di mischia, capitano della sezione femminile del Villorba dopo avere militato nelle Red Panthers di Treviso ed essere stata fondatrice del Casale femminile; a tutto il Sei Nazioni 2018 vanta 81 presenze internazionali per l'Italia, della quale è capitano dal 2016.

Cenni biografici

Trevigiana, Barattin crebbe praticando diversi sport (ginnastica, atletica[1]) prima di conoscere il rugby alle scuole medie[1] e successivamente entrare nella sezione femminile del Benetton, le Red Panthers nel 2005[2].

Già nel giro internazionale nel 2004, con la convocazione nella Femminile Seven Under-20, debuttò in Nazionale maggiore a XV durante il campionato europeo 2005 contro la Germania[3], e fece parte della formazione che vinse il torneo nel 2006 marcando anche una meta in finale contro i Paesi Bassi.

In cinque stagioni a Treviso si aggiudicò tre scudetti[2] per poi trasferirsi al Casale della cui formazione femminile fu una delle fondatrici e della quale è capitano; nel 2016 è divenuta capitano anche della Nazionale, in occasione del Sei Nazioni[3], al termine del quale vanta 67 presenze internazionali.

Laureata in scienze motorie, lavora come istruttrice ginnica[3].

Palmarès

Note

  1. ^ a b Massimo Sardo, Intervista a Sara Barattin, su 6nazionifemminileivrea.it, Ivrea Rugby Club. URL consultato il 9 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2016).
  2. ^ a b Rugby: l’istruttrice Sara capitana delle azzurre, in la Tribuna di Treviso, 22 gennaio 2016. URL consultato il 9 aprile 2016.
  3. ^ a b c Sara Barattin guida le azzurre nel torneo (PDF), su federugby.it, Federazione Italiana Rugby, 21 gennaio 2016. URL consultato il 10 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2016).

Altri progetti