Malatesta da Verucchio: differenze tra le versioni

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|nome = Malatesta da Verucchio

|immagine = Malatesta da Verucchio1.jpg
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|inizio reggenza = [[1295]]-[[1312]]
|predecessore = se stesso come podestà di Rimini
|successore = [[Malatestino I Malatesta]]
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|luogo di nascita = [[Verucchio]]
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|luogo di morte = [[Rimini]]
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== Biografia ==
== Biografia ==
{{Malatesta (1239-1330)}}
Faceva parte del ramo da [[Verucchio]] della sua famiglia. Era figlio di [[Malatesta I Malatesta|Malatesta di Pennabilli]], podestà di [[Pennabilli]] dal [[1239]] al [[1249]], e di Adelasia.
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===La fase ghibellina===
===La fase ghibellina===
Malatesta sfruttò abilmente le relazioni matrimoniali per rafforzare il suo potere<ref>Gavalotti Enrico, "Dante laico e cattolico", pag, 93 e segg.</ref>. Sposò Concordia dei Pandolfini, figlia del vicario imperiale. Oltre a garantirgli un ruolo di rilievo all'interno della fazione ghibellina, nel [[1239]] divenne [[podestà]] ghibellino di Rimini, il matrimonio gli ha portato in dote diversi possedimenti nella Romagna meridionale.
Malatesta sfruttò abilmente le relazioni matrimoniali per rafforzare il suo potere<ref>Gavalotti Enrico, "Dante laico e cattolico", pag, 93 e segg.</ref>. Sposò Concordia dei Pandolfini, figlia del vicario imperiale. Oltre a garantirgli un ruolo di rilievo all'interno della fazione ghibellina, nel [[1239]] divenne [[podestà]] ghibellino di Rimini, il matrimonio gli ha portato in dote diversi possedimenti nella Romagna meridionale.<ref>Pari, p. 39</ref>


===La fase guelfa===
===La fase guelfa===
Nel [[1248]], dopo la sconfitta di [[Federico II]] a [[Battaglia di Parma (XIII secolo)|Parma]] cambiò campo, aderendo al partito guelfo. Da allora fu il più significativo esponente guelfo della [[Romagna]]. Per rafforzare le nuove alleanze, approfittando della morte della prima moglie Concordia, all'incirca nel 1263, contrasse un nuovo matrimonio con Margherita Paltenieri, nipote del legato apostolico delle Marche.
Nel [[1248]], dopo la sconfitta di [[Federico II]] a [[Battaglia di Parma (XIII secolo)|Parma]] cambiò campo, aderendo al partito guelfo. Da allora fu il più significativo esponente guelfo della [[Romagna]]. Per rafforzare le nuove alleanze, approfittando della morte della prima moglie Concordia, all'incirca nel 1263, contrasse un nuovo matrimonio con Margherita Paltenieri, nipote del legato apostolico delle Marche.
L'antagonismo con i Montefeltro gli permise di stringere alleanze con altre famiglie guelfe in lotta con [[Guido da Montefeltro]], capo dei ghibellini romagnoli, come i [[da Polenta]]. Anche in questo caso l'alleanza politica fu rafforzata con un matrimonio: in questo caso quello del primogenito Giovanni, detto [[Ganciotto Malatesta|Gianciotto]] e [[Francesca da Polenta]].
L'antagonismo con i Montefeltro gli permise di stringere alleanze con altre famiglie guelfe in lotta con [[Guido da Montefeltro]], capo dei ghibellini romagnoli, come i [[da Polenta]]. Anche in questo caso l'alleanza politica fu rafforzata con un matrimonio: in questo caso quello del primogenito Giovanni, detto [[Ganciotto Malatesta|Gianciotto]] e [[Francesca da Polenta]].<ref>Franceschini, p. 352</ref>


Per la fama acquisita nella lotta contro i ghibellini fu chiamato dalla famiglia guelfa bolognese dei [[Geremia (famiglia)|Geremei]] per sostenere la lotta contro la fazione ghibellina rivale dei Lambertazzi e nel [[1275]] ricoprì la carica di [[capitano del popolo]] a [[Bologna]]. Successivamente fu designato da [[Carlo I d'Angiò]] come [[vicario]] [[Papa|pontificio]] a [[Firenze]].
Per la fama acquisita nella lotta contro i ghibellini fu chiamato dalla famiglia guelfa bolognese dei [[Geremia (famiglia)|Geremei]] per sostenere la lotta contro la fazione ghibellina rivale dei Lambertazzi e nel [[1275]] ricoprì la carica di [[capitano del popolo]] a [[Bologna]]. Successivamente fu designato da [[Carlo I d'Angiò]] come [[vicario]] [[Papa|pontificio]] a [[Firenze]].<ref>Franceschini, p. 69</ref>


Nel [[1295]] si proclamò [[Signore (titolo nobiliare)|signore]] di [[Rimini]], decretando l'espulsione di tutte le famiglie [[Guelfi e ghibellini|ghibelline]] rivali.
Nel [[1295]] si proclamò [[Signore (titolo nobiliare)|signore]] di [[Rimini]], decretando l'espulsione di tutte le famiglie [[Guelfi e ghibellini|ghibelline]] rivali.<ref>Pari, p. 32</ref>
Malatesta per queste vicende è citato da [[Dante Alighieri|Dante]] come il "Mastin vecchio" ([[Inferno - Canto ventisettesimo|Inf. XXVII]] vv. 46-48), assieme al figlio [[Malatestino I Malatesta|Malatestino I]], il "Mastin nuovo". Il [[Dante Alighieri|Sommo Poeta]] ricorda che i due fecero imprigionare e uccidere nel [[1295]], Montagna di Parcitadi, capo della fazione ghibellina riminese.
Malatesta per queste vicende è citato da [[Dante Alighieri|Dante]] come il "Mastin vecchio" ([[Inferno - Canto ventisettesimo|Inf. XXVII]] vv. 46-48), assieme al figlio [[Malatestino I Malatesta|Malatestino I]], il "Mastin nuovo". Il [[Dante Alighieri|Sommo Poeta]] ricorda che i due fecero imprigionare e uccidere nel [[1295]], Montagna di Parcitadi, capo della fazione ghibellina riminese.
{{citazione|E il Mastin Vecchio e il Nuovo, che fecer di Montagna il mal governo, là dove soglion fan d'i denti succhio.}}
{{citazione|E il Mastin Vecchio e il Nuovo, che fecer di Montagna il mal governo, là dove soglion fan d'i denti succhio.}}
Lo stesso Malatestino I fu ritenuto dall'[[Dante Alighieri|Alighieri]] responsabile dell'omicidio dei due ''migliori'' di [[Fano]] ([[Inferno - Canto ventottesimo|Inf. XVIII]], vv. 76-84).
Lo stesso Malatestino I fu ritenuto dall'[[Dante Alighieri|Alighieri]] responsabile dell'omicidio dei due ''migliori'' di [[Fano]] ([[Inferno - Canto ventottesimo|Inf. XVIII]], vv. 76-84).
Ma l'episodio più famoso che lo lega alla [[Divina Commedia]] è in realtà quello di [[Paolo e Francesca]] che riguarda la relazione tra il figlio [[Paolo Malatesta|Paolo]] e la cognata [[Francesca da Polenta]], entrambi assassinati dal marito di lei [[Gianciotto Malatesta|Gianciotto]], fratello di Paolo.
Ma l'episodio più famoso che lo lega alla [[Divina Commedia]] è in realtà quello di [[Paolo e Francesca]] che riguarda la relazione tra il figlio [[Paolo Malatesta|Paolo]] e la cognata [[Francesca da Polenta]], entrambi assassinati dal marito di lei [[Gianciotto Malatesta|Gianciotto]], fratello di Paolo.<ref>Pari, p. 50</ref>
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Morì centenario nel [[1312]] dopo aver dettato minuziose disposizioni testamentarie. [[Sigismondo Malatesta|Sigismondo]] farà raccogliere i suoi resti, unitamente a quelli degli altri avi, nell'''Arca degli Antenati e dei Discendenti'', opera di [[Agostino di Duccio]], nella chiesa riminese di San Francesco, ovvero il [[Tempio Malatestiano]].<ref>Yriarte, p. 209</ref>


== Discendenza ==
== Discendenza ==
[[File:Arca degli Antenati, Tempio Malatestiano.jpg|miniatura|destra|[[Tempio Malatestiano]]: l'''Arca degli Antenati'' ([[Agostino di Duccio]])]]
[[File:Arca degli Antenati, Tempio Malatestiano.jpg|upright=0.7|thumb|[[Tempio Malatestiano]]: l'''Arca degli Antenati'', con i resti di Malatesta]]
Ebbe una prospera discendenza da due matrimoni.<ref>{{cita libro|Pompeo|Litta|Famiglie celebri d'Italia. Malatesta di Rimini|1835|Torino}}</ref>L'ipotesi di una terza moglie è stata negata da tutti gli storici malatestiani, a partire dal Massera, errore derivante da una traduzione sbagliata di un documento in latino: fu una casa, non una consorte, che Malatesta acquisì, nel 1230, da Guglielmo di Arrighetto. L'identità della madre di Rengarda è comunque incerta e sarebbe la primogenita di Concordia.<ref>Fleetwood, p. 18</ref><ref>Pari, pp. 71-73</ref><ref>Turchini, p. 54</ref>In alcuni alberi genealogici dei Malatesta Rengarda non viene neppure menzionata.<ref>Franceschini, p. 466</ref>
Ebbe una prospera discendenza da due matrimoni.<ref>{{cita libro|Pompeo|Litta|Famiglie celebri d'Italia. Malatesta di Rimini|1835|Torino}}</ref>L'ipotesi di una terza moglie è stata negata da tutti gli storici malatestiani, a partire dal Massera, errore derivante da una traduzione sbagliata di un documento in latino: fu una casa, non una consorte, che Malatesta acquisì, nel 1230, da Guglielmo di Arrighetto. L'identità della madre di Rengarda è comunque incerta e sarebbe la primogenita di Concordia.<ref>Fleetwood, p. 18</ref><ref>Pari, pp. 71-73</ref><ref>Turchini, p. 54</ref>In alcuni alberi genealogici dei Malatesta Rengarda non viene neppure menzionata.<ref>Franceschini, p. 466</ref>


Dalla prima moglie, Concordia dei Pandolfini di [[Vicenza]], ([[1248]]), ebbe cinque figli:
Dalla prima moglie, Concordia dei Pandolfini di [[Vicenza]], ([[1248]]), ebbe cinque figli:
* Rengarda (morta prima del 1312)<ref>Pari, p. 258</ref>
* Rengarda (morta prima del 1312)<ref>Pari, p. 58</ref>
* [[Malatestino I Malatesta|Malatestino]] (m. [[1317]]);
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* Giovanni detto [[Gianciotto Malatesta|Gianciotto]] (m. [[1304]]);
* Giovanni detto [[Gianciotto Malatesta|Gianciotto]] (m. [[1304]]);
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== Note ==
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<references/>
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
{{Malatesta (1239-1330)}}
* [[Umberto Bosco]] e Giovanni Reggio, ''La Divina Commedia - Inferno'', Le Monnier, Firenze 1988.
* [[Umberto Bosco]] e Giovanni Reggio, ''La Divina Commedia - Inferno'', Le Monnier, Firenze 1988.
* Frances Fleetwood, ''L'elefante e la rosa. Storia della famiglia Malatesta'', Grafiche Galeati, imola 1983.
* Frances Fleetwood, ''L'elefante e la rosa. Storia della famiglia Malatesta'', Grafiche Galeati, imola 1983.
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
* [[Gianciotto Malatesta]]
* [[Malatesta]]
* [[Malatesta]]
* [[Malatesta I Malatesta]]
* [[Malatestino I Malatesta]]
* [[Rimini]]
* [[Rimini]]
* [[Tempio Malatestiano]]
* [[Verucchio]]


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==

Versione delle 12:58, 31 ott 2015

Malatesta da Verucchio
Malatesta da Verucchio
Signore di Rimini
Stemma
Stemma
In carica1295-1312
Predecessorese stesso come podestà di Rimini
SuccessoreMalatestino I Malatesta
NascitaVerucchio, 1212
MorteRimini, 1312
SepolturaTempio Malatestiano, Rimini
DinastiaMalatesta
PadreMalatesta I Malatesta
MadreAdelasia
ConiugiConcordia dei Pandolfini
Margherita Paltenieri
FigliRengarda, Malatestino, Gianciotto, Paolo, Ramberto, Maddalena, Simona, Pandolfo
ReligioneCristianesimo
Malatesta da Verucchio
SoprannomeMastin Vecchio
NascitaVerucchio, 1212
MorteRimini, 1312
Luogo di sepolturaTempio Malatestiano, Rimini
ReligioneCristianesimo
Dati militari
Paese servitoBandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio
Anni di serviziotrenta
GradoCapitano
BattaglieFaenza, Ponte San Procolo, Ravenna
Altre caricheSignore di Rimini
voci di militari presenti su Wikipedia

Malatesta da Verucchio detto "Mastin Vecchio" (Verucchio, 1212Rimini, 1312) è stato un condottiero italiano, signore di Rimini dal 1295 alla morte, appartenente alla dinastia dei Malatesta.

Biografia

Faceva parte del ramo da Verucchio della sua famiglia. Era figlio di Malatesta di Pennabilli, podestà di Pennabilli dal 1239 al 1249, e di Adelasia.

La fase ghibellina

Malatesta sfruttò abilmente le relazioni matrimoniali per rafforzare il suo potere[1]. Sposò Concordia dei Pandolfini, figlia del vicario imperiale. Oltre a garantirgli un ruolo di rilievo all'interno della fazione ghibellina, nel 1239 divenne podestà ghibellino di Rimini, il matrimonio gli ha portato in dote diversi possedimenti nella Romagna meridionale.[2]

La fase guelfa

Nel 1248, dopo la sconfitta di Federico II a Parma cambiò campo, aderendo al partito guelfo. Da allora fu il più significativo esponente guelfo della Romagna. Per rafforzare le nuove alleanze, approfittando della morte della prima moglie Concordia, all'incirca nel 1263, contrasse un nuovo matrimonio con Margherita Paltenieri, nipote del legato apostolico delle Marche. L'antagonismo con i Montefeltro gli permise di stringere alleanze con altre famiglie guelfe in lotta con Guido da Montefeltro, capo dei ghibellini romagnoli, come i da Polenta. Anche in questo caso l'alleanza politica fu rafforzata con un matrimonio: in questo caso quello del primogenito Giovanni, detto Gianciotto e Francesca da Polenta.[3]

Per la fama acquisita nella lotta contro i ghibellini fu chiamato dalla famiglia guelfa bolognese dei Geremei per sostenere la lotta contro la fazione ghibellina rivale dei Lambertazzi e nel 1275 ricoprì la carica di capitano del popolo a Bologna. Successivamente fu designato da Carlo I d'Angiò come vicario pontificio a Firenze.[4]

Nel 1295 si proclamò signore di Rimini, decretando l'espulsione di tutte le famiglie ghibelline rivali.[5]

Malatesta per queste vicende è citato da Dante come il "Mastin vecchio" (Inf. XXVII vv. 46-48), assieme al figlio Malatestino I, il "Mastin nuovo". Il Sommo Poeta ricorda che i due fecero imprigionare e uccidere nel 1295, Montagna di Parcitadi, capo della fazione ghibellina riminese.

«E il Mastin Vecchio e il Nuovo, che fecer di Montagna il mal governo, là dove soglion fan d'i denti succhio.»

Lo stesso Malatestino I fu ritenuto dall'Alighieri responsabile dell'omicidio dei due migliori di Fano (Inf. XVIII, vv. 76-84). Ma l'episodio più famoso che lo lega alla Divina Commedia è in realtà quello di Paolo e Francesca che riguarda la relazione tra il figlio Paolo e la cognata Francesca da Polenta, entrambi assassinati dal marito di lei Gianciotto, fratello di Paolo.[6]

Morì centenario nel 1312 dopo aver dettato minuziose disposizioni testamentarie. Sigismondo farà raccogliere i suoi resti, unitamente a quelli degli altri avi, nell'Arca degli Antenati e dei Discendenti, opera di Agostino di Duccio, nella chiesa riminese di San Francesco, ovvero il Tempio Malatestiano.[7]

Discendenza

File:Arca degli Antenati, Tempio Malatestiano.jpg
Tempio Malatestiano: l'Arca degli Antenati, con i resti di Malatesta

Ebbe una prospera discendenza da due matrimoni.[8]L'ipotesi di una terza moglie è stata negata da tutti gli storici malatestiani, a partire dal Massera, errore derivante da una traduzione sbagliata di un documento in latino: fu una casa, non una consorte, che Malatesta acquisì, nel 1230, da Guglielmo di Arrighetto. L'identità della madre di Rengarda è comunque incerta e sarebbe la primogenita di Concordia.[9][10][11]In alcuni alberi genealogici dei Malatesta Rengarda non viene neppure menzionata.[12]

Dalla prima moglie, Concordia dei Pandolfini di Vicenza, (1248), ebbe cinque figli:

Dalla seconda consorte, Margherita Paltenieri di Monselice, (1266), nacquero tre figli:

Note

  1. ^ Gavalotti Enrico, "Dante laico e cattolico", pag, 93 e segg.
  2. ^ Pari, p. 39
  3. ^ Franceschini, p. 352
  4. ^ Franceschini, p. 69
  5. ^ Pari, p. 32
  6. ^ Pari, p. 50
  7. ^ Yriarte, p. 209
  8. ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Malatesta di Rimini, Torino, 1835.
  9. ^ Fleetwood, p. 18
  10. ^ Pari, pp. 71-73
  11. ^ Turchini, p. 54
  12. ^ Franceschini, p. 466
  13. ^ Pari, p. 58


Bibliografia

Signoria di Rimini
(1239-1330)

Malatesta

Malatesta (1239-1312)
Figli
Malatestino (1312-1317)
Pandolfo I (1317-1326)
Figli
Ferrantino (1326-1330)
Modifica
  • Umberto Bosco e Giovanni Reggio, La Divina Commedia - Inferno, Le Monnier, Firenze 1988.
  • Frances Fleetwood, L'elefante e la rosa. Storia della famiglia Malatesta, Grafiche Galeati, imola 1983.
  • Gino Franceschini, I Malatesta, dall'Oglio, Milano 1973.
  • Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Malatesta di Rimini, Torino, 1835, ISBN non esistente.
  • Silvia Pari, La Signoria di Malatesta da Verucchio, Bruno Ghigi Editore, Rimini 1998.
  • Vittorio Sermonti, Inferno, Rizzoli, Milano 2001.
  • Piero Zama, I Malatesti, Fratelli Lega Editori, Faenza 1965.
  • Angelo Turchini, I Malatesta Signori di Rimini e Cesena, Società Editrice Il Ponte Vecchio, Cesena 2013.
  • Charles Yriarte, Un condottiero del XV secolo. Rimini - Studi sulle lettere e le arti alla corte dei Malatesta, Raffaelli Editore, Rimini 2003.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Predecessore Signore di Rimini Successore
Malatesta I Malatesta
(podestà di Rimini)
12951312 Malatestino I Malatesta
Controllo di autoritàVIAF (EN74729871 · ISNI (EN0000 0004 4888 1740 · CERL cnp00568703 · GND (DE122250214 · WorldCat Identities (ENviaf-74729871