Piazza Statuto: differenze tra le versioni

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[[Immagine:FrejusMemorial03.JPG|thumb|Monumento al Traforo del Frejus]]
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[[Immagine:Residenza cso francia ang piazza statuto torino.png|thumb|La [[Torre BBPR]] all'imbocco di [[Corso Francia (Torino)|Corso Francia]]; [[BBPR]], 1959]]
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Al centro della piazza c'è un imponente monumento, dedicato alla realizzazione del [[Traforo ferroviario del Frejus]]. Il monumento, concepito dal conte [[Marcello Panissera di Veglio]], presidente dell'[[Accademia Albertina di Belle Arti]], ed inaugurato nel [[1879]], consiste in una piramide di enormi massi provenienti proprio dallo scavo del traforo; la piramide è sovrastata da un [[Genio (divinità)|Genio]] alato, con una stella a cinque punte in capo, sotto il quale trovano posto le figure marmoree dei [[Titani]] abbattuti. Il tutto è un'allegoria del trionfo della ragione sulla forza bruta, nello spirito [[positivista]] dell'epoca in cui fu realizzato.
Al centro della piazza c'è un imponente monumento, dedicato alla realizzazione del [[Traforo ferroviario del Frejus]]. Il monumento, concepito dal conte [[Marcello Panissera di Veglio]], presidente dell'[[Accademia Albertina di Belle Arti]], ed inaugurato nel [[1879]], consiste in una piramide di enormi massi provenienti proprio dallo scavo del traforo; la piramide è sovrastata da un [[Genio (divinità)|Genio]] alato, con una stella a cinque punte in capo, sotto il quale trovano posto le figure marmoree dei [[Titani]] abbattuti. Il tutto è un'allegoria del trionfo della ragione sulla forza bruta, nello spirito [[positivista]] dell'epoca in cui fu realizzato. {{cn|Tuttavia, nella tradizione popolare a questo significato originario se ne è sovrapposto un altro, secondo cui il monumento celebra invece le sofferenze patite dai minatori dell'epoca per realizzare l'opera.}}


== La Torre BBPR ==
== La Torre BBPR ==

Versione delle 13:38, 30 mag 2014

Piazza Statuto vista dal lato ovest

Piazza Statuto è una delle piazze più importanti di Torino. È situata nella zona centrale della città.

Ha forma allungata e da essa dipartono, tra le altre, corso Francia, che in epoca romana era il tratto iniziale della strada per le Gallie, e via Garibaldi, che era il decumanus maximus della colonia romana, la via più antica di Torino, un tempo nota come via Dora Grossa.

La conformazione architettonica ricorda quella di altre piazze cittadine, con ampi portici lungo una parte consistente del suo perimetro.

Storia

Un lato di Piazza Statuto

In epoca romana si apriva in direzione delle Gallie; nel medioevo era uno dei quattro ingressi della città e prese il nome di Porta Segusina perché da essa dipartivano le due più importanti strade per la Val di Susa, la strada Rippolarum (Rivoli) e la via Collegii (Collegno). Nonostante la porta sia stata abbattuta nel 1585, il nome, mutatosi in Porta Susa, rimase alla piazza, che venne in seguito ribattezzata con il nome attuale a ricordo dello Statuto Albertino. Peraltro il nome Porta Susa rimase alla stazione ferroviaria situata nella quasi contigua Piazza XVIII Dicembre ed è spesso utilizzato impropriamente dalla popolazione anche per riferirsi a quest'ultima piazza.

Durante il periodo di occupazione francese a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo nella piazza fu eretta la ghigliottina. Nel 1864 l'impresa londinese di costruzioni Italian Building Society Ltd. iniziò la costruzione dei palazzi che attualmente circondano la piazza, su progetto dell'architetto Giuseppe Bollati. L'intento era quello di sfruttare un momento politico particolare: le difficoltà incontrate dal governo sabaudo a togliere la città di Roma a papa Pio IX fecevano presumere che la capitale del Regno d'Italia sarebbe rimasta a Torino e quindi si sarebbero rese necessarie molte abitazioni in più per alloggiare la gran quantità di funzionari, militari, politici e così via che la capitale del Regno, così ingrandito rispetto a quello di Sardegna, avrebbe richiamato. Poco dopo invece, con il trasferimento della capitale d'Italia a Firenze e poi a Roma, l'impresa perse interesse nel completamento dell'opera.[1] Il cantiere fu allora ceduto al Comune di Torino che completò l'opera secondo il progetto originale e poi vendette i palazzi all'asta.

Nel settembre 1865, alla vigilia del trasferimento della capitale da Torino a Firenze, la piazza (insieme a Piazza San Carlo) fu teatro di violenti scontri tra oppositori del trasferimento e il Regio Esercito, che li represse duramente facendo molte vittime fra i manifestanti.

Piazza Statuto in una fotografia risalente al 1865 circa

Nel 1962 la piazza fu sede di uno dei primi grandi scioperi operai del dopoguerra. Durante la stagione dei contratti del settore metalmeccanico decine di migliaia di dimostranti provenienti dalla Fiat e dalla Lancia, a ondate successive, si riversarono a piazza Statuto fra il 6 ed il 10 luglio 1962 per protestare contro la UIL, che qui aveva sede e aveva firmato un accordo separato con la Fiat. Seguirono gravi scontri con la Polizia e centinaia di fermi ed arresti tra i manifestanti.

Una piazza... magica?

L'obelisco geodetico nel giardinetto ovest di Piazza Statuto, detto "guglia Beccaria"

Già dall'epoca romana questa occidentale parte della città, dove tramonta il sole e iniziano le tenebre, fu considerata una zona infausta. Per questo motivo, fuori dalla Porta Segusina, più precisamente verso il pendio che attualmente porta a confluire con corso Regina Margherita, venivano crocefissi i condannati e tumulati i defunti. Questa zona fu nominata appunto vallis occisorum (da cui il nome della zona Valdocco) e aveva luogo una vasta necropoli che comprendeva l'attuale area tra corso Francia fino alle attuali via Cibrario e corso Principe Eugenio.
La piazza fu poi sede della beatissima, ovvero della ghigliottina e nel 1864 teatro di sanguinosi scontri in occasione dei tumulti per il trasferimento della capitale.

Questi precedenti storici contribuirono alla credenza che la piazza avesse un qualcosa di malefico, fino a farne, nell'ambito delle leggende sulla Torino magica, il vertice del triangolo della magia nera (gli altri sarebbero Londra e San Francisco). Per la precisione, si ritiene che il vertice di tale triangolo cada nel punto indicato da un piccolo obelisco con un astrolabio sulla sommità, situato nell'aiuola del piccolo giardinetto di fronte al monumento del Traforo ferroviario del Frejus. In realtà questo obelisco fu eretto nel 1808 su un punto geodetico, in ricordo di un vecchio calcolo trigonometrico del 1760 sulla lunghezza di una porzione di meridiano terrestre (il Gradus Taurinensis), eseguito insieme ad altri punti geografici nei comuni piemontesi di Rivoli (nel quale c'è un obelisco gemello), di Andrate e di Mondovì, ad opera del celebre geofisico matematico piemontese Giovanni Battista Beccaria (L'obelisco infatti è anche chiamato: "guglia Beccaria"[2]). A quest'ultimo fu anche intitolato il piccolo tratto di corso (che fu anche il corso più corto di Torino, 100 m, il cui primato andò poi a corso Ciro Menotti, di soli 60 metri) che parte dal giardinetto dell'obelisco verso il corso Principe Eugenio.

Infine, al centro della piazza presso la fontana del Frejus, vi è l'accesso che conduce al sistema fognario che qui ha il suo snodo principale. Anche questo elemento favorì il crearsi di leggende e credenze che vogliono la Piazza come fulcro della magia negativa o, addirittura, punto di ingresso di una delle tre Grotte Alchemiche che sarebbero presenti in città.

Monumento al Traforo del Frejus

Monumento al Traforo del Frejus
La Torre BBPR all'imbocco di Corso Francia; BBPR, 1959

Al centro della piazza c'è un imponente monumento, dedicato alla realizzazione del Traforo ferroviario del Frejus. Il monumento, concepito dal conte Marcello Panissera di Veglio, presidente dell'Accademia Albertina di Belle Arti, ed inaugurato nel 1879, consiste in una piramide di enormi massi provenienti proprio dallo scavo del traforo; la piramide è sovrastata da un Genio alato, con una stella a cinque punte in capo, sotto il quale trovano posto le figure marmoree dei Titani abbattuti. Il tutto è un'allegoria del trionfo della ragione sulla forza bruta, nello spirito positivista dell'epoca in cui fu realizzato. Tuttavia, nella tradizione popolare a questo significato originario se ne è sovrapposto un altro, secondo cui il monumento celebra invece le sofferenze patite dai minatori dell'epoca per realizzare l'opera.[senza fonte]

La Torre BBPR

Lo stesso argomento in dettaglio: Torre BBPR.

Sul lato ovest della piazza, all'imbocco di Corso Francia, sorge l'edificio noto come Torre BBPR, unica testimonianza dell'architettura post-razionalista di scuola milanese della città. Commissionata dalla Reale Mutua Assicurazioni, è stata progettata nel 1959 dal noto Studio BBPR ed inaugurata nel 1961. Il lato su Corso Francia risulta incompleto e più basso rispetto al progetto originario.[senza fonte]

Sviluppi futuri

Attualmente la piazza è luogo di scavo per i lavori del passante ferroviario, quando i lavori saranno terminati la piazza sarà strutturata su quattro livelli. Al più basso, a circa 30 metri di profondità, si trova la metropolitana, già funzionante in quel tratto; al secondo livello ci sarà la ferrovia ad alta velocità per Milano; al terzo livello ci sarà un grande sottopassaggio stradale; infine al livello del suolo la piazza sarà pedonalizzata.

Piazza Statuto e la musica moderna

I Mod torinesi hanno, fin dagli anni ottanta, fatto di Piazza Statuto il loro punto di ritrovo davanti al numero civico 18 di fronte al Palazzo Paravia alle 16 di ogni sabato.

Dalla piazza ha preso anche il nome il gruppo musicale ska modernista degli Statuto, attivo sulla scena dal 1983.

Collegamenti

Note

  1. ^ Vittorio Messori e Giovanni Cazzullo, Il Mistero di Torino, pp. 216-217
  2. ^ Vittorio Messori e Giovanni Cazzullo, Il Mistero di Torino, p. 215

Bibliografia

  • Vittorio Messori e Giovanni Cazzullo, Il Mistero di Torino, Milano, Mondadori, 2005, ISBN 88-04-52070-1

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