Hajime Sugiyama: differenze tra le versioni

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=== Seconda guerra mondiale ===
=== Seconda guerra mondiale ===
Nel frattempo le tensioni tra Impero giapponese e potenze occidentali erano andati acuendosi con l'[[Occupazione giapponese dell'Indocina|occupazione dell'Indocina]] e l'inasprimento della guerra sul continente: nel luglio 1941 gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] decretarono un [[embargo]] petrolifero ai danni del Giappone, (subito seguiti dai maggiori produttori mondiali dell'epoca) che sarebbe stato rimosso soltanto con il ritiro dall'Indocina e dal continente; le discussioni in seno ai vertici governativi e militari protesero sempre più per una risoluzione aggressiva della crisi.<ref name="kgbudge.com"/> Sugiyama si schierò immediatamente con il partito favorevole alla guerra contro Stati Uniti e potenze coloniali nell'[[Oceano Pacifico]]: egli dichiarò che l'unica concessione ammissibile per l'Impero era quella di smobilitare le truppe impegnate sul fronte cinese entro il 1966.<ref name="kgbudge.com"/> Poiché i negoziati si stavano facendo sempre più serrati a causa della fermezza statunitense, le alte sfere nipponiche pianificarono un [[Attacco di pearl harbor|attacco a sorpresa a Pearl Harbor]] per neutralizzare la [[United States Navy|US Navy]] nel Pacifico e poter così conquistare le rive del Sud-Est asiatico, ricche di petrolio e altre materie prime. Nel corso di una conferenza tenutasi il 20 novembre 1941, Sugiyama dette il suo consenso a un documento che prevedeva l'amministrazione militare della futura [[Sfera di coprosperità della Grande Asia Orientale]], senza tenere in conto l'opinione del Primo ministro [[Hideki Tojo]]. Affermò anche, durante un'altra riunione, che il Giappone non doveva temere attacchi aerei in tempo di guerra.<ref name="kgbudge.com"/>
Nel frattempo le tensioni tra Impero giapponese e potenze occidentali erano andati acuendosi con l'[[Occupazione giapponese dell'Indocina|occupazione dell'Indocina]] e l'inasprimento della guerra sul continente: nel luglio 1941 gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] decretarono un [[embargo]] petrolifero ai danni del Giappone, (subito seguiti dai maggiori produttori mondiali dell'epoca) che sarebbe stato rimosso soltanto con il ritiro dall'Indocina e dal continente; le discussioni in seno ai vertici governativi e militari protesero sempre più per una risoluzione aggressiva della crisi. Sugiyama si schierò immediatamente con il partito favorevole alla guerra contro Stati Uniti e potenze coloniali nell'[[Oceano Pacifico]]: egli dichiarò che l'unica concessione ammissibile per l'Impero era quella di smobilitare le truppe impegnate sul fronte cinese entro il 1966.<ref name="kgbudge.com"/> Poiché i negoziati si stavano facendo sempre più serrati a causa della fermezza statunitense, le alte sfere nipponiche pianificarono un [[Attacco di Pearl Harbor|attacco a sorpresa a Pearl Harbor]] per neutralizzare la [[United States Navy|US Navy]] nel Pacifico e poter così conquistare le rive del Sud-Est asiatico, ricche di petrolio e altre materie prime. Nel corso di una conferenza tenutasi il 20 novembre 1941, Sugiyama dette il suo consenso a un documento che prevedeva l'amministrazione militare della futura [[Sfera di coprosperità della Grande Asia orientale]], senza tenere in conto l'opinione del Primo ministro [[Hideki Tojo]]. Affermò anche, durante un'altra riunione, che il Giappone non doveva temere attacchi aerei in tempo di guerra.<ref name="kgbudge.com"/>


Inizialmente favorevole ai giapponesi, il [[Guerra del Pacifico (1941-1945)|conflitto nel Pacifico]] andò via via deteriorandosi a partire dalla seconda metà del [[1942]]. Durante la guerra Sugiyama fu investito del prestigioso titolo di maresciallo da campo nel [[1943]]; ma la pressione statunitense, sempre più insostenibile, vanificò i suoi sforzi di tenere un fronte stabile e lonatono dalla madrepatria. La [[Campagna delle Isole Marshall|perdita delle Marshall]], avvenuta agli inizi del 1944, lo fece esonerare dallo Stato Maggiore il 21 febbraio su ordine del Primo Ministro [[Hideki Tojo]]. Sugiyama fu relegato alla carica di Ispettore generale dell'addestramento militare. Nell'estate dello stesso anno [[Battaglia del Mar delle Filippine|la catastrofe subita a ovest delle Marianne]] e la conquista statunitense dell'arcipelago stesso indussero Tojo a rassegnare le dimissioni: Sugiyama fu richiamato e divenne Ministro della Guerra nel governo [[Kuniaki Koiso]].
Inizialmente favorevole ai giapponesi, il [[Guerra del Pacifico (1941-1945)|conflitto nel Pacifico]] andò via via deteriorandosi a partire dalla seconda metà del [[1942]]. Durante la guerra Sugiyama fu investito del prestigioso titolo di maresciallo da campo nel [[1943]]; ma la pressione statunitense, sempre più insostenibile, vanificò i suoi sforzi di tenere un fronte stabile e lonatono dalla madrepatria. La [[Campagna delle Isole Marshall|perdita delle Marshall]], avvenuta agli inizi del 1944, lo fece esonerare dallo Stato Maggiore il 21 febbraio su ordine del Primo Ministro [[Hideki Tojo]]. Sugiyama fu relegato alla carica di Ispettore generale dell'addestramento militare. Nell'estate dello stesso anno [[Battaglia del Mar delle Filippine|la catastrofe subita a ovest delle Marianne]] e la conquista statunitense dell'arcipelago stesso indussero Tojo a rassegnare le dimissioni: Sugiyama fu richiamato e divenne Ministro della Guerra nel governo [[Kuniaki Koiso]].

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Hajime Sugiyama
Il generale Sugiyama nel 1944
NascitaKokura, prefettura di Fukuoka, 1º gennaio 1880
MorteTokyo, 12 settembre 1945
Cause della mortesuicidio
Dati militari
Paese servitoBandiera del Giappone Impero giapponese
Forza armata Esercito imperiale giapponese
Armafanteria
Anni di servizio1901 - 1945
Gradomaresciallo campale
GuerreGuerra russo-giapponese
Seconda guerra sino-giapponese
Seconda guerra mondiale
Comandante di2ª divisione
Area d'Armata "Cina del Nord"
Armata "Guarnigione della Mongolia"
DecorazioniOrdine del Sol Levante, Ordine del Nibbio d'Oro
note nel corpo del testo
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Hajime Sugiyama, indicato in talune fonti come Sugiyama Gen (Kokura, 1 gennaio 1880Tokyo, 12 settembre 1945), è stato un generale giapponese.

Rivestì numerose cariche all'interno degli uffici e dei diaprtimenti del Ministero della Guerra nipponico, arrivando alla carica di Ministro dello stesso nel 1936. Capo di Stato Maggiore dell'esercito imperiale dal 1940, Sugiyama fu favorevole alla guerra contro le potenze occidentali: inizialmente vittoriosa, la guerra sul fronte del Pacifico divenne sempre più costosa e avara di successi giapponesi, tanto che il Primo ministro Hideki Tojo lo destituì all'inizio del 1944. Sugiyama fu comunque richiamato già a luglio e nominato Ministro della Guerra, poi comandante supremo di un gruppo d'armate vicino Tokyo incaricato di respingere possibili sbarchi statunitensi. Dieci giorni dopo la resa senza condizioni del Giappone, il generale Sugiyama si uccise con la propria pistola.

Biografia

Primi anni

Nel 1901 Sugiyama ottenne il brevetto da sottotenente per l'arma della fanteria dell'esercito imperiale giapponese e per i successivi nove anni frequentò il Collegio dello Stato Maggiore dell'Esercito, diplomandosi nel 1910. Fu inviato a Singapore e in India, al tempo parte dell'Impero britannico, come osservatore militare.[1]

Sugiyama combatté con il grado di tenente durante la guerra contro la Russia zarista; successivamente frequentò l'Accademia dell'Esercito Imperiale giapponese dove si diplomò nel 1910. Due anni dopo fu inviato prima nelle Filippine poi a Singapore come addetto militare e, promosso maggiore nel 1913, andò in India dove rimase cinque anni: al ritorno in partia nel 1918 ricevette la nomina a tenente colonnello.[senza fonte]

Tra le due guerre

Gli incarichi al Ministero

Nel dicembre dello stesso anno fu posto a capo di una delle prime formazioni aeree giapponesi, il 2º battaglione aereo, per la sua esperienza accumulata nel pilotare velivoli tedeschi durante gli anni dieci e per il forte sostegno che aveva sempre dato al progetto di creare un'arma aerea in Giappone.[senza fonte] Nel 1922 fu promosso al rango di colonnello e con questo grado divenne Capo della Sezione Aeronautica dell'Ufficio Affari Militari, un dipartimento del Ministero della Guerra giapponese; l'anno seguente fu spostato, sempre con il ruolo di Capo alla Sezione Affari dell'Esercito dipendente dallo stesso Ufficio.[1] Mantenne tale incarico per due anni circa, quando nel 1925 divenne il Capo dell'Ufficio Rifornimenti, Dipartimento Aeronautico dell'Esercito; poi nel 1928, continuando a lavorare nel Ministero della Guerra, venne nominato Capo dell'Ufficio Affari Militari. Nel 1930 assunse la carica di Vice Ministro della Guerra.[1]

Sugiyama rivestì l'importante ruolo fino al 1932, quando fu posto alla testa della 12ª divisione di fanteria. A questo comando seguì la promozione, appena un anno più tardi, a Capo del Dipartimento Aeronautico dell'Esercito in seno al Ministero:[1] Sugiyama vi rimase fino al 1936.[2] Nel 1934 ricoprì sia il posto di direttore del Collegio di Guerra, che mantenne per un anno, sia la carica di Vice Capo di Stato Maggiore dell'esercito, fino al 1936.[1][2] Due anni più tardi, nel febbraio 1936, Sugiyama dette il suo contributo nello stroncare la rivolta dei Giovani Ufficiali e a ristabilire l'ordine: la parte da lui avuta gli valse la promozione al posto di Ispettore generale dell'addestramento militare, una prestigiosa carica nelle forze armate nipponiche. Il 2 febbraio 1937 venne eletto Ministro della Guerra e assunse subito un contegno prettamente offensivo verso il problema cinese, dichiarando all'imperatore Hirohito che un eventuale conflitto contro la Repubblica cinese sarebbe durato non più di un mese.[1]

La seconda guerra sino-giapponese

Il 7 luglio 1937 ebbe effettivamente inizio una guerra contro la Cina, già sconvolta dal conflitto intestino tra Chiang Kai-Shek e Mao Tse Tung. Nel 1938, con il prosieguo del conflitto, Sugiyama ottenne un seggio nel Supremo Consiglio di Guerra ma l'inopinata resistenza cinese, che continuava caparbia nonostante i successi giapponesi, provocarono la sua espulsione da tale potente organo direttivo nonché la perdita del posto di Ministro: egli fu posto al comando dell'Area d'Armata "Cina del Nord" e poi dell'Armata "Guarnigione della Mongolia", posizione quest'ultima che tenne fino al 1939. Lo stesso anno, però, a Sugiyama fu nuovamente concesso di entrare nel Supremo Consiglio e il 30 agosto 1939 fu promosso a Capo di Stato Maggiore dell'esercito imperiale.[1][2] Il giorno successivo l'invasione tedesca della Polonia dette avvio alla seconda guerra mondiale.

Seconda guerra mondiale

Nel frattempo le tensioni tra Impero giapponese e potenze occidentali erano andati acuendosi con l'occupazione dell'Indocina e l'inasprimento della guerra sul continente: nel luglio 1941 gli Stati Uniti decretarono un embargo petrolifero ai danni del Giappone, (subito seguiti dai maggiori produttori mondiali dell'epoca) che sarebbe stato rimosso soltanto con il ritiro dall'Indocina e dal continente; le discussioni in seno ai vertici governativi e militari protesero sempre più per una risoluzione aggressiva della crisi. Sugiyama si schierò immediatamente con il partito favorevole alla guerra contro Stati Uniti e potenze coloniali nell'Oceano Pacifico: egli dichiarò che l'unica concessione ammissibile per l'Impero era quella di smobilitare le truppe impegnate sul fronte cinese entro il 1966.[1] Poiché i negoziati si stavano facendo sempre più serrati a causa della fermezza statunitense, le alte sfere nipponiche pianificarono un attacco a sorpresa a Pearl Harbor per neutralizzare la US Navy nel Pacifico e poter così conquistare le rive del Sud-Est asiatico, ricche di petrolio e altre materie prime. Nel corso di una conferenza tenutasi il 20 novembre 1941, Sugiyama dette il suo consenso a un documento che prevedeva l'amministrazione militare della futura Sfera di coprosperità della Grande Asia orientale, senza tenere in conto l'opinione del Primo ministro Hideki Tojo. Affermò anche, durante un'altra riunione, che il Giappone non doveva temere attacchi aerei in tempo di guerra.[1]

Inizialmente favorevole ai giapponesi, il conflitto nel Pacifico andò via via deteriorandosi a partire dalla seconda metà del 1942. Durante la guerra Sugiyama fu investito del prestigioso titolo di maresciallo da campo nel 1943; ma la pressione statunitense, sempre più insostenibile, vanificò i suoi sforzi di tenere un fronte stabile e lonatono dalla madrepatria. La perdita delle Marshall, avvenuta agli inizi del 1944, lo fece esonerare dallo Stato Maggiore il 21 febbraio su ordine del Primo Ministro Hideki Tojo. Sugiyama fu relegato alla carica di Ispettore generale dell'addestramento militare. Nell'estate dello stesso anno la catastrofe subita a ovest delle Marianne e la conquista statunitense dell'arcipelago stesso indussero Tojo a rassegnare le dimissioni: Sugiyama fu richiamato e divenne Ministro della Guerra nel governo Kuniaki Koiso.

La morte

Nel luglio del 1945, dopo il rimpasto del governo avvenuto tre mesi prima, Sugiyama fu posto a capo dell'Armata del Primo Teatro bellico, dispiegata sull'isola di Honshu, la principale del Giappone, per respingere l'invasione alleata del territorio nazionale, ritenuta imminente da molti capi nipponici. Ma ormai il paese era sull'orlo della disfatta più totale, e le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki precipitarono gli eventi: il 15 agosto il Giappone si arrese agli Alleati, e il 2 settembre la fine della guerra fu formalizzata con la firma del documento sulla corazzata Missouri. Sugiyama rimase incredulo all'annuncio, e come diversi militari giapponesi decise di non voler sopravvivere all'onta della sconfitta: il 12 settembre si uccise nel suo ufficio a Tokyo sparandosi in petto quattro colpi di pistola; sua moglie compì un gesto analogo quando scoprì il cadavere.

Note

  1. ^ a b c d e f g h i Informazioni biografiche e di carriera, su pwencycl.kgbudge.com. URL consultato il 23 settembre 2013.
  2. ^ a b c Elenco degli incarichi, su generals.dk. URL consultato il 25 settembre 2013.

Bibliografia

Voci correlate

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