Aurora (divinità): differenze tra le versioni

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[[File:Guercino 001.jpg|thumb|right|300px|Aurora in un affresco del [[Guercino]]]]
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Nella [[mitologia romana]], '''Aurora''' è la dea dell'[[aurora (giorno)|aurora]]. Il suo mito è parallelo a quello della [[mitologia greca|dea greca]] [[Eos (mitologia)|Eos]] e della divinità [[Veda|vedica]] [[Uṣas]].
Nella [[mitologia romana]], '''Aurora''' è la dea dell'[[aurora (giorno)|aurora]]. Il suo mito è parallelo a quello della [[mitologia greca|dea greca]] [[Eos (mitologia)|Eos]] e della divinità [[Veda|vedica]] [[Uṣas]].
[[File:Morgan, Evelyn de - Aurora Triumphans - c. 1886.jpg|thumb|right|300px|''Aurora Trionfante'' in una tela di [[Evelyn De Morgan]]]]

La dea Aurora si rinnova ogni mattina all'alba e vola attraverso il cielo, annunciando l'arrivo della mattina.
La dea Aurora si rinnova ogni mattina all'alba e vola attraverso il cielo, annunciando l'arrivo della mattina.
È figlia del [[Titani|Titano]] [[Iperione (mitologia)|Iperione]] e i suoi fratelli sono il [[sole]] e la [[luna]].
È figlia del [[Titani|Titano]] [[Iperione (mitologia)|Iperione]] e i suoi fratelli sono il [[sole]] e la [[luna]].

Versione delle 22:27, 3 lug 2013

Aurora in un affresco del Guercino

Nella mitologia romana, Aurora è la dea dell'aurora. Il suo mito è parallelo a quello della dea greca Eos e della divinità vedica Uṣas.

Aurora Trionfante in una tela di Evelyn De Morgan

La dea Aurora si rinnova ogni mattina all'alba e vola attraverso il cielo, annunciando l'arrivo della mattina. È figlia del Titano Iperione e i suoi fratelli sono il sole e la luna. Inoltre ha molti mariti e quattro figli, i venti: del nord (Borea), dell'est (Euro), dell'ovest (Zefiro) e del sud (Noto). Uno dei mariti è il vecchio Titone, uomo per il quale la dea aveva ottenuto da Giove l'immortalità, ma, per un errore nella richiesta, non la perenne giovinezza. Più tardi, a Roma, il suo culto viene associato a Matuta nella divinità di Mater Matuta.

Dante Alighieri la nomina nel Purgatorio nel canto II, 9 e nel canto IX, 1 dove è citata come "la concubina di Titone antico".

Bibliografia

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