Giazira: differenze tra le versioni

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La regione di Jazīra

al-Jazīra in arabo ﺟﺰﻳﺮة ?, Ǧazīra, "l'isola" o "la penisola", fu il nome con cui i geografi musulmani identificavano i territori della Mesopotamia settentrionale siti fra il Tigri e l'Eufrate e che attualmente fanno parte della Siria settentrionale, dell'Iraq settentrionale e dell'Anatolia meridionale, con le città rispettivamente di Aleppo, Mossul e Harran, oltre a Deir el-Zor, al-Raqqa e Silvan (Mayyāfāriqīn), che divenne importante all'epoca della dinastia hamdanide.

Era composta dai distretti dei Diyār Bakr a nord, dei Diyār Muḍar a ovest e dei Diyār Rabīʿa a sud, così detti a causa del nome di tribù o raggruppamenti tribali arabi che colà avevano eletto la propria nuova residenza (in Lingua araba diyār è il plurale di dār, "casa", "abitazione").

Governata in età omayyade da appartenenti alla famiglia califfale regnante, la Jazira fu frequentemente restia ad accettare il potere abbaside e ospitò la ribellione di ʿAbd Allāh b. ʿAlī, zio di al-Mansur, quindi di insurrezioni curde e kharigite.

L'area divenne importante con gli Hamdanidi e quindi con gli Zengidi, trasformandosi nel primo effettivo nucleo di resistenza alle invasioni crociate della sottostante Siria-Palestina.

A causa delle sue cospicue capacità di produzione alimentare (farina, riso, burro, olio di oliva, canna da zucchero, frutta fresca e secca, confetture, miele, carne, carbonella) e di altre varietà merceologicamente assai importanti, quali il sapone, i minerali ferrosi, i tessuti di lino, cotone e lana, la regione fu fortemente controllata dai Califfi abbasidi e poi dai vari governanti che si alternarono in Iraq.

Bibliografia

  • Guy Le Strange, Baghdad during the Abbasid Caliphate, Oxford at the Clarendon Press, 1900.
  • Hudud al-ʿālam. The regions of the World, trad. di V. Minorsky, Oxford, Oxford University Press for the Trustees of the "E. J. Gibb memorial", London, Luzac & co., 1937.