Visione binoculare: differenze tra le versioni

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La '''visione binoculare''', anche detta '''visione stereoscopica''' o '''stereopsi''' o '''stereopsia''', è una caratteristica del sistema visivo, propria di alcune specie animali, quali l'essere umano. Parte ristretta della completa ''visione'' ''bi-oculare'' (somma delle due visioni monoculari), è composta dalla sola area di campo vista da entrambi gli [[occhio|occhi]] contemporaneamente. Ovvero, quando la parte del singolo campo visivo ''monoculare'' dell'occhio destro, può sovrapporsi esattamente alla stessa parte visibile dal singolo campo visivo ''monoculare'' dell'occhio sinistro, potendo osservare gli oggetti con entrambi gli occhi e formando appunto una singola '''immagine binoculare'''. La parte centrale della '''visione binoculare''' è la più utilizzata durante l'osservazione attenta (lettura, visione TV, ecc), e compresa dalla [[Fovea|zona foveale]] con un campo visivo di circa 5° e dalla massima [[Retina|densità retinica]].
La '''visione binoculare''', anche detta '''visione stereoscopica''' o '''stereopsi''' o '''stereopsia''', è una caratteristica del sistema visivo, propria di alcune specie animali, quali l'essere umano. Parte ristretta della completa ''visione'' ''bi-oculare'' (somma delle due visioni monoculari), è composta dalla sola area di campo vista da entrambi gli [[occhio|occhi]] contemporaneamente. Ovvero, quando la parte del singolo campo visivo ''monoculare'' dell'occhio destro, può sovrapporsi esattamente alla stessa parte visibile dal singolo campo visivo ''monoculare'' dell'occhio sinistro, potendo osservare gli oggetti con entrambi gli occhi e formando appunto una singola '''immagine binoculare'''. La parte centrale della '''visione binoculare''' è la più utilizzata durante l'osservazione attenta (lettura, visione TV, ecc), e compresa dalla [[Fovea|zona foveale]] con un campo visivo di circa 5° e dalla massima [[Retina|densità retinica]].



Versione delle 10:46, 23 ott 2021

Mi piace la figa negli esseri umani

La visione binoculare, anche detta visione stereoscopica o stereopsi o stereopsia, è una caratteristica del sistema visivo, propria di alcune specie animali, quali l'essere umano. Parte ristretta della completa visione bi-oculare (somma delle due visioni monoculari), è composta dalla sola area di campo vista da entrambi gli occhi contemporaneamente. Ovvero, quando la parte del singolo campo visivo monoculare dell'occhio destro, può sovrapporsi esattamente alla stessa parte visibile dal singolo campo visivo monoculare dell'occhio sinistro, potendo osservare gli oggetti con entrambi gli occhi e formando appunto una singola immagine binoculare. La parte centrale della visione binoculare è la più utilizzata durante l'osservazione attenta (lettura, visione TV, ecc), e compresa dalla zona foveale con un campo visivo di circa 5° e dalla massima densità retinica.

La forma, l'ampiezza e l'acutezza visiva, della visione binoculare sono caratteristiche piuttosto soggettive alla morfologia del viso (naso, posizione degli occhi e distanza, guance, sopracciglia,ecc), alla genetica e alla biologia degli occhi, nonché anche alla cultura, all'esperienza e alle conoscenze degli oggetti osservati.

La forma della visione binoculare, può essere mediamente approssimata ad una finestra di forma ellittica con rapporto d'aspetto tra 1,2:1 e 1,35:1 circa, che copre un campo visivo esteso di circa 95° orizzontali e 80° verticali, a seconda della morfologia. L'acutezza visiva della visione binoculare, risulta normalmente maggiore rispetto a quella monoculare, e può raggiungere anche fino a circa il 240% di quest’ultima, come valore massimo. Il valore tipico dei 10/10 (10 decimi) sulla scala di Monoyer, rappresenta il livello di acutezza visiva normale, intesa come minimo indispensabile per la normalità.

Generalità

A confronto il campo visivo di piccione e gufo

Il presupposto indispensabile per l'organizzazione della visione binoculare è che entrambi gli occhi osservino una stessa area dello spazio, e che non siano presenti deviazioni degli assi visivi.

Direzione visiva e punti corrispondenti

L'organizzazione dello spazio visivo prende come riferimento la fovea; un oggetto che forma la sua immagine su un'area retinica posta temporalmente e verso il basso rispetto ad essa, viene localizzato come proveniente dall'alto e dal lato nasale, cioè diametralmente opposta. Questa localizzazione è detta foveocentrica.

I campi visivi dei due occhi sono legati reciprocamente: una specifica area retinica dell'occhio destro, corrisponde un'altra area specifica dell'occhio sinistro, in posizione omologa. L'occhio destro vede la parte destra del naso e lo posiziona a sinistra dell'immagine finale, mentre l'occhio sinistro vede la parte sinistra del naso e lo posiziona a destra nell'immagine. Le due immagini sommate all'interno di questo spazio formano il campo visivo binoculare e le due fovee sono i punti principali corrispondenti, mentre la restante parte dell'area retinica viene organizzata anch'essa per aree corrispondenti. Per questo motivo, la direzione visiva risultante appare come originata da un occhio posto al centro dei due reali e definita quindi ciclopica (simile ad una visione monoculare).

L'insieme dei punti nello spazio, visti singolarmente dai corrispondenti punti della retina, è definito dalla cosiddetta curva oroptera.

Percezione binoculare

Suddivisione del processo evolutivo e cognitivo dell'apparato visivo umano, proposto da Worth nel 1915, la percezione binoculare è composta da diversi fenomeni:

  1. percezione simultanea o diplopia
  2. fusione
  3. stereopsi

Ogni fenomeno è di livello superiore al precedente, e la presenza del grado più elevato, la stereopsi prevede la presenza dei due precedenti.

Percezione simultanea

La percezione simultanea è rappresentata dalla capacità di entrambi gli occhi di apprezzare e trasmettere al cervello nello stesso istante la medesima immagine.

Fusione

La fusione è una capacità visiva successiva alla percezione simultanea, e presenta una componente motoria ed una sensoriale. La prima implica l'attività dei muscoli estrinseci oculari, per il posizionamento degli assi visivi sull'oggetto interessato. La seconda è relativa alla capacità psichica di formare, da due immagini retiniche simili, una rappresentazione visiva singola.

Stereopsi

La stereopsi è la capacità percettiva che consente di unire le immagini provenienti dai due occhi, che a causa del loro diverso posizionamento strutturale, presentano uno spostamento laterale. Questa disparità viene sfruttata dal cervello per trarre informazioni sulla profondità e sulla posizione spaziale dell'oggetto mirato. Di conseguenza la stereopsi permette di generare la visione tridimensionale.

Bibliografia

  • Anto Rossetti Manuale di ottica e optometria, Zanichelli, 2003.
  • Susan Barry Vedere e rivedere, Biblioteca Le Scienze, 2010. ISBN non esistente

Voci correlate

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