Antonio Maria Nardi: differenze tra le versioni

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Dalla metà degli anni venti la sua produzione pittorica si concentrò sul tema religioso. Tra i tanti, realizzò dipinti e affreschi a [[Stienta]] per la Chiesa di Santo Stefano; a [[Lama Polesine]] una pala di ''San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria'' patrono della parrocchia conservata nella Chiesa Santuario del Cristo Alluvionato; a [[Bologna]] per la Chiesa di Santa Maria Lacrimosa degli Alemanni, per la [[Basilica di Sant'Antonio di Padova (Bologna)|Basilica di Sant'Antonio]], per la [[Chiesa del Sacro Cuore di Gesù (Bologna)|Chiesa del Sacro Cuore di Gesù]] e per la [[Basilica di San Francesco (Bologna)|Basilica di San Francesco]]; a [[Parma]] per la [[Chiesa di San Benedetto (Parma)|Chiesa di San Benedetto]]; a [[Lendinara]] per la [[Chiesa di Santa Sofia (Lendinara)|Chiesa di Santa Sofia]]; a [[Modena]] per il [[Cimitero di San Cataldo|santuario della Madonna del Murazzo]]; a [[Cascia]] per il [[Monastero di Santa Rita da Cascia]]; ad [[Adria]] per la [[Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Adria)|Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo]]; a [[Lugano]] per il seminario cittadino e per l'Istituto Santa Caterina.<ref name="test" />
Dalla metà degli anni venti la sua produzione pittorica si concentrò sul tema religioso. Tra i tanti, realizzò dipinti e affreschi a [[Stienta]] per la Chiesa di Santo Stefano; a [[Lama Polesine]] una pala di ''San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria'' patrono della parrocchia conservata nella Chiesa Santuario del Cristo Alluvionato; a [[Bologna]] per la Chiesa di Santa Maria Lacrimosa degli Alemanni, per la [[Basilica di Sant'Antonio di Padova (Bologna)|Basilica di Sant'Antonio]], per la [[Chiesa del Sacro Cuore di Gesù (Bologna)|Chiesa del Sacro Cuore di Gesù]] e per la [[Basilica di San Francesco (Bologna)|Basilica di San Francesco]]; a [[Parma]] per la [[Chiesa di San Benedetto (Parma)|Chiesa di San Benedetto]]; a [[Lendinara]] per la [[Chiesa di Santa Sofia (Lendinara)|Chiesa di Santa Sofia]]; a [[Modena]] per il [[Cimitero di San Cataldo|santuario della Madonna del Murazzo]]; a [[Cascia]] per il [[Monastero di Santa Rita da Cascia]]; ad [[Adria]] per la [[Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Adria)|Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo]]; a [[Lugano]] per il seminario cittadino e per l'Istituto Santa Caterina.<ref name="test" />


Fra il 1930 e il 1931 Antonio Maria Nardi, insieme ad [[Augusto Majani]], [[Mario Sarto]], [[Alfonso Borghesani]], Umberto Bonfiglioli e Gigi Bignami, fu tra i decoratori della Casa di riposo per artisti "Lyda Borelli" a Bologna.<ref>{{Cita web|url=https://www.storiaememoriadibologna.it/certosa/borghesani-alfonso-484041-persona|titolo=Borghesani Alfonso|autore=Federica Fabbro, Roberto Martorelli|data =gennaio 2013|accesso=6 gennaio 2021}}</ref>
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Antonio Maria Nardi (Ostellato, 14 maggio 1897Bologna, 23 maggio 1973) è stato un pittore e illustratore italiano.

Biografia

Figlio di un impiegato del consorzio della bonifica renana, nel 1912 Nardi entrò all'Accademia di Belle Arti di Bologna, in cui seguì corsi specialistici di ornato e disegno.[1][2] Ottenne il diploma nel 1916 ed insieme ad esso il premio del Ministero della Pubblica Istruzione come "migliore licenziato dell'anno".[2]

Come illustratore era già attivo nel campo editoriale dal 1915 e nel 1919 iniziò a collaborare con Mondadori. Tra il 1920 e il 1930 firmò le illustrazioni di circa 50 libri e collaborò con svariate riviste, tra cui il prestigioso periodico di Giovanni Papini La Festa, Corrierino, Il Corriere dei piccoli, Il giornalino della Domenica, Alba, Il Balilla, Il cartoccino dei piccoli, Cordelia, Topolino.[1][2]

Dalla metà degli anni venti la sua produzione pittorica si concentrò sul tema religioso. Tra i tanti, realizzò dipinti e affreschi a Stienta per la Chiesa di Santo Stefano; a Lama Polesine una pala di San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria patrono della parrocchia conservata nella Chiesa Santuario del Cristo Alluvionato; a Bologna per la Chiesa di Santa Maria Lacrimosa degli Alemanni, per la Basilica di Sant'Antonio, per la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e per la Basilica di San Francesco; a Parma per la Chiesa di San Benedetto; a Lendinara per la Chiesa di Santa Sofia; a Modena per il santuario della Madonna del Murazzo; a Cascia per il Monastero di Santa Rita da Cascia; ad Adria per la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo; a Lugano per il seminario cittadino e per l'Istituto Santa Caterina.[1]

Fra il 1930 e il 1931 Antonio Maria Nardi, insieme ad Augusto Majani, Mario Sarto, Alfonso Borghesani, Umberto Bonfiglioli e Gigi Bignami, fu tra i decoratori della Casa di riposo per artisti "Lyda Borelli" a Bologna.[3] In seguito eseguì i bozzetti per le vetrate della chiesa abbaziale di Poggio Renatico [4].

Vinse il quinto premio al Premio Cremona del 1940.[5] Nel 1947 venne onorato a Rio de Janeiro con una mostra personale patrocinata dal Ministero della Cultura brasiliano. Nel 1949 decise di trasferirsi in Brasile, dove fu attivissimo non solo come pittore e illustratore ma anche come scultore e mosaicista.[1]

Nel 1964 ricevette il titolo onorifico di Commendatore dell'Ordine di San Silvestro Papa. Un anno dopo decise di fare ritorno in Italia e nel 1970 venne designato come membro dell'Accademia Clementina.[1]

Il figlio Andrea Fausto e il nipote Adriano Nardi sono anch'essi pittori.[6]

Note

  1. ^ a b c d e Franco, Francesca. "Nardi, Antonio Maria", in Dizionario biografico degli italiani - Volume 77. Treccani, 2012.
  2. ^ a b c Barilli, Renato; Solmi, Franco, "Antonio Maria Nardi", in La Metafisica: Pittura e scultura, Grafis Industrie Grafiche, 1980.
  3. ^ Federica Fabbro, Roberto Martorelli, Borghesani Alfonso, su storiaememoriadibologna.it, gennaio 2013. URL consultato il 6 gennaio 2021.
  4. ^ T.M. Cerioli, L. Samoggia, G. Cerioli, La nuova Chiesa Abbaziale di San Michele Arcangelo di Poggio Renatico, Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, 2007
  5. ^ I vincitori del secondo Premio Cremona, in Cinquantamila.it. URL consultato il 19 settembre 2018.
  6. ^ Il padre, il figlio, il nipote: dall'Ottocento al contemporaneo i Nardi in pittura, in Rai News, 24 marzo 2015. URL consultato il 19 settembre 2018.

Bibliografia

  • Giuseppe Muscardini, Gli angeli, gli eroi e i Santi ferraresi di Antonio Maria Nardi, «La pianura», 2013, 3, pp. 57-60.
  • Antonello Nave, La Chiesa arcipretale di Stienta: gli affreschi perduti di Antonio Maria Nardi, in M. Cavriani - M. L. Mutterle (a cura di), Stienta paese di confine, Rovigo, Minelliana, 2016, pp. 179-186.
  • Paola Pallottino (a cura di), Fate soavemente scarmigliate. Antonio Maria Nardi illustratore 1897-1973, Multimedia, Torino, 1998.
  • Lucio Scardino, Album pomposiano. Iconografia dell’Abbazia di Pomposa da metà Ottocento ad oggi, Ferrara, Liberty house, 2013, pp. 70-71.

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