Scuola Grande di San Rocco: differenze tra le versioni
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* Giulio Lorenzetti; [[Venezia e il suo estuario]]; EDIZIONI LINT TRIESTE; ristampa del 1974 con presentazione di Nereo Vianello |
* Giulio Lorenzetti; ''[[Venezia e il suo estuario]]''; EDIZIONI LINT TRIESTE; ristampa del 1974 con presentazione di Nereo Vianello |
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* Astrid Zenkert, ''Tintoretto in der Scuola di San Rocco. Ensemble und Wirkung'', Tubinga, Ernst Wasmuth Verlag, 2003. ISBN 3-8030-1918-4 |
* Astrid Zenkert, ''Tintoretto in der Scuola di San Rocco. Ensemble und Wirkung'', Tubinga, Ernst Wasmuth Verlag, 2003. ISBN 3-8030-1918-4 |
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* Heiner Wittmann, ''Sartre und die Kunst. Die Porträtstudien von Tintoretto bis Flaubert'', Tubinga, Gunter Narr Verlag, 1996. ISBN 3-8233-5167-2. |
* Heiner Wittmann, ''Sartre und die Kunst. Die Porträtstudien von Tintoretto bis Flaubert'', Tubinga, Gunter Narr Verlag, 1996. ISBN 3-8233-5167-2. |
Versione delle 12:03, 20 feb 2016
La Scuola Grande di San Rocco è un antico edificio di Venezia, situato nel sestiere di San Polo, in Campo San Rocco.
Storia
La Scuola Grande di San Rocco nacque come sede di una confraternita di cittadini benestanti, dediti ad opere benefiche. "Istituitasi nel 1478 come una Scuola di devozione di battuti sotto il titolo di S. Rocco, nel 1489 essa era già Scuola Grande in grazia dell'accresciuto numero di confratelli, per le benemerenze acquistare nel lenire pubbliche calamità e per l'insigne reliquia, qui recata nel 1485, del corpo di S. Rocco, la cui protezione veniva invocata nelle epidemie, per essersi questo santo, nativo di Montpellier (1295-1327), dedicato in vita all'assistenza degli ammalati. Ispirandosi anzi ad una tradizione religiosa, il Santo veniva raffigurato in veste di pellegrino in atto di mostrare il bubbone pestilenziale, da cui era stato colpito durante il suo pietoso ufficio a Piacenza e da cui era stato miracolosamente curato da un angelo in un bosco in cui si era ritirato in compagnia del suo cane fedele che quotidianamente gli recava il cibo necessario."[1] Nel 1515 fu posata la prima pietra del grandioso edificio, la cui costruzione si protrasse per circa un cinquantennio.
La Scuola sorge al fianco della chiesa di San Rocco, santo a cui si votò la città di Venezia per chiedere la grazia durante la prima delle tre grandi epidemie di peste, quella del XV secolo. Dedicata anch'essa al Santo protettore delle vittime della peste, la Scuola venne eretta dove si trovavano i terreni della chiesa di San Pantalon e della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari. L'11 gennaio 1517 il progetto venne affidato a Pietro Bon (in passato era stato attribuito a Bartolomeo Bon il Giovane)[2][3], il quale dovette tuttavia adeguarsi al progetto già formulato dagli organi dirigenti della Scuola. Il 3 giugno 1524 questi venne però sostituito da Sante Lombardo, a sua volta sostituito nel 1527 da Antonio Abbondi, detto lo Scarpagnino, che completò la costruzione sia all'interno - compresi lo scalone e la decorazione plastica - sia all'esterno dove fu aggiunto il piano superiore e inquadrato l'intero prospetto entro una cornice di colonne lesenate. L'ultimo fu Giangiacomo de' Grigi, dal 1558 al 9 settembre 1560.
Il progetto era simile a quello di altre Scuole veneziane ed era caratterizzato da due sale, una al primo e una al secondo piano. La Sala Terrena era composta da tre navate. Qui era ubicato l'ingresso diretto sul campo. Da questa sala si poteva accedere a quella superiore attraverso una scala “a tribunale”, interrotta da un pianerottolo coperto da una cupola. Meta delle processioni e luogo di riunione dei Confratelli, la sala superiore era caratterizzata da un altare in legno. Da qui, poi, si aveva accesso alla Sala dell'Albergo, dove si riunivano la Banca e la Zonta.
Nel 1489 la Scuola avviò la costruzione di una propria chiesa, intitolata a San Rocco, che venne consacrata nel 1508.
Arte
Nel 1564 venne chiesto a Tintoretto di decorare la Scuola. Tutte le opere sono sue o dei suoi allievi. Di particolare pregio la Sala dell'Albergo. Il meraviglioso ciclo di teleri, realizzato nelle tre Sale tra il 1564 e il 1588, per la sua unitarietà rappresenta per Venezia quello che per Roma è la Cappella Sistina.
Le principali opere sono:
- Sala Terrena: del Tintoretto: l'Annunciazione, l'Adorazione dei Magi, la Fuga in Egitto, la Strage degli innocenti, la Presentazione al Tempio, l'Assunzione di Maria. Vicino alle finestre in fondo alla sala, le due Sante: Santa Maria Egiziaca e Santa Maddalena.
- Sala Superiore del Tintoretto: Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia; Il miracolo del serpente di bronzo; La caduta della manna; Il Battesimo; La probatica piscina, La Resurrezione e L'Ascensione; L'ultima cena; Moltiplicazione dei pani e dei pesci; Nel soffitto il racconto veterotestamentario di Giuseppe Angeli si svolge in 21 riquadri con Adamo ed Eva; Mosè salvato dalle acque; I tre fanciulli nella fornace; L'Eterno appare a Mosè; Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia; La colonna di fuoco; Sansone trae acqua dalla mascella di un asino; Giona esce dal ventre della balena; Samuele e Saul; La visione di Ezechiele; Il miracolo del serpente di bronzo; La scala di Giacobbe; La visione di Geremia; Il sacrificio di Isacco; Elia sul carro di fuoco; Eliseo moltiplica i pani; La caduta della manna; Elia nutrito dall'angelo; Abramo e Melchisedech; La Pasqua degli Ebrei; Daniele salvato dall'angelo;
Alle pareti del presbiterio dossali scolpiti in legno da Giovanni Marchiori che narrano 24 storie di San Rocco.
- nella Sala dell'Albergo del Tintoretto: San Giovanni Evangelista, San Marco, San Teodoro, Della Carità e della Misericordia; Cristo davanti a Pilato, Ecce homo, La salita al Calvario e la Crocifissione.[4]
Inoltre vi si trovano opere di Palma il Giovane e di Tiziano (Cristo portacroce e Annunciazione). I dipinti costituivano la catechesi dei Confratelli e vennero depredati nel 1807 da Napoleone.
Le opere maggiori
Giorgione o Tiziano
- Cristo portacroce, 1508-1509 circa
Tintoretto
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Tintoretto - Visitazione
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Tintoretto - Circoncisione
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Tintoretto - Fuga in Egitto
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Tintoretto - Crocifissione
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Jacopo Tintoretto - Ascensione
Note
- ^ Giulio Lorenzetti; Venezia e il suo estuario; EDIZIONI LINT TRIESTE; ristampa del 1974 con presentazione di Nereo Vianello.
- ^ Scuola Grande di San Rocco - BON PIETRO.
- ^ Scuola Grande di San Rocco - BON BARTOLOMEO IL GIOVANE.
- ^ Visita le opere pubblicate in Commons
Bibliografia
- Giulio Lorenzetti; Venezia e il suo estuario; EDIZIONI LINT TRIESTE; ristampa del 1974 con presentazione di Nereo Vianello
- Astrid Zenkert, Tintoretto in der Scuola di San Rocco. Ensemble und Wirkung, Tubinga, Ernst Wasmuth Verlag, 2003. ISBN 3-8030-1918-4
- Heiner Wittmann, Sartre und die Kunst. Die Porträtstudien von Tintoretto bis Flaubert, Tubinga, Gunter Narr Verlag, 1996. ISBN 3-8233-5167-2.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Scuola Grande di San Rocco
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale della Scuola, su scuolagrandesanrocco.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 136709765 · ISNI (EN) 0000 0001 2165 4335 · GND (DE) 1703092-4 · WorldCat Identities (EN) lccn-n85316353 |
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