Chiesa del Santissimo Salvatore e Maria Santissima Assunta: differenze tra le versioni
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snellisco e rendo più scorrevole il testo, evitando il punto e virgola, non necessario, ed altre forme desuete... poi se vuol scrivere diversamente, pace... anche se è un peccato...visto che si tratta di un'enciclopedia attuale, non di un romanzo o di un testo dell'ottocento... |
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Versione delle 15:57, 16 apr 2021
| Chiesa del Santissimo Salvatore | |
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| Stato |  Italia
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| Regione | Umbria |
| Località | Paciano |
| Coordinate | 43°01′24.48″N 12°04′12.35″E / 43.023467°N 12.070096°E |
| Religione | cattolica di rito romano |
| Titolare | Santissimo Salvatore e Assunzione di Maria |
| Arcidiocesi | Perugia-Città della Pieve |
| Stile architettonico | neoclassico |
| Completamento | XIX secolo |
La chiesa del Santissimo Salvatore, nota anche come chiesa di Santa Maria Assunta, è la parrocchiale di Paciano, in provincia di Perugia e arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve[1][2]; fa parte della zona pastorale VII.
Storia
La prima citazione d'una chiesa dedicata alla Vergine Assunta a Paciano risale al 1014 ed è contenuta in un diploma di Enrico II il Santo in cui si legge che l'imperatore la cedette al Monastero benedettino di Farneta[3]; nel XIV secolo, in seguito allo spostamento del paese, la chiesa ottenne il titolo di curaziale[3].
Della chiesa pacianese si hanno poi ulteriori menzioni nel catasto del 1489 e nell'estimo redatto nel 1493; probabilmente nel XVII secolo fu condotto un intevrneto di ricostruzione, dato che il 21 aprile 1697 venne celebrata da monsignor Carlo Muti la consacrazione[1][4].
Nel 1798 fu deliberato di riedificare la struttura; i lavori, partiti nel 1799 e finanziati da don Giulio Cesare Polidori, vennero terminati nel 1819 e portarono all'innalzamento il tetto, all'apertura di alcune nuove finestre, l'ingrandimento delle cappelle laterali, alla costruzione della volta, dell'abside e del campanile[3]. Un ulteriore intervento di rimaneggiamento fu condotto nel 1828 per interessamento di don Gregori, come si legge nel documento che recita le parole "in ampliorem formam redegit excoluit A.D. MDCCCXXVIII"[1].
Nel 1904, dopo la demolizione della precedente torre campanaria periodicamente, venne eretto il nuovo campanile, disegnato da Ercole Crescenzi e Vincenzo Marchettoni; nel 1928 la chiesa fu danneggiata da un incendio e nel 1931 venne quindi completamente ristrutturata[1].
Nel 2005 fu condotto un nuovo intervento di ristrutturazione, che portò alla posa del nuovo pavimento e al consolidamento delle fondamenta, della volta e delle pareti perimetrali[3].
Descrizione
Esterno
La facciata a capanna non è intonacata. Il portale d'ingresso è architravato, riporta l'incisione con la data 1819 ed è sormontato da un arco in mattoni a vista che racchiude la lunetta schiacciata. Sopra si trovano tre aperture murate di dimensioni diverse e sopra queste la finestra strombata che porta luce alla sala. Al culmine degli spioventi sul tetto è posto un piccolo pinnacolo seicentesco che regge la croce di ferro[1].
Interno
L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si aprono quattro cappelle, è coperta da volta a botte e le sue pareti sono scandite da lesene sorreggenti la trabeazione; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, chiuso dall'abside di forma semicircolare[1].
Note
- ^ a b c d e f Chiesa del Santissimo Salvatore e Maria Santissima Assunta <Paciano>, su chieseitaliane.chiesacattolica.it. URL consultato il 16 aprile 2021.
- ^ Chiesa del Santissimo Salvatore e Maria Santissima Assunta - Paciano (PG), su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 16 pariel 2021.
- ^ a b c d Monastero benedettino di Farneta, su portal-pacianopanicalepiegaro.it. URL consultato il 16 aprile 2021.
- ^ Chiesa di SANTA MARIA ASSUNTA IN CIELO, su trasimeno.ws. URL consultato il 16 aprile 2021.
Voci correlate
Altri progetti
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa del Santissimo Salvatore e Maria Santissima Assunta
Collegamenti esterni
- Parrocchia di PACIANO SS.MO SALVATORE E MARIA SS.MA ASSUNTA, su pmap.it. URL consultato il 16 aprile 2021.
