Casotti de Mazzoleni: differenze tra le versioni

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== Bartolomeo e Zovanino o Zoannino ==
== Bartolomeo e Zovanino o Zoannino ==
Bartolomeo e Zovanino erano figli di Bertulino e anche loro commercianti. Costruirono [[Palazzo Bassi Rathgeb]] sede del [[Museo Adriano Bernareggi]] su progetto di [[Antonio Agliardi]] che aveva sposato la figlia di Zoannino. Zoannino commissionò la [[San Giovanni Battista ed altri Santi|pala di san Giovanni]] ad [[Andrea Previtali]] per la [[Chiesa di Santo Spirito (Bergamo)|chiesa di santo Spirito]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bergamo.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=3780&idArea=1182&idCat=1195&ID=10381&TipoElemento=pagina#|titolo=Chiesa di Santo Spirito|edicore=Comune di Bergamo|accesso=25 marzo 2018}}</ref>. Commissionarono a Pietro Isabello la terza cappella della chiesa di santo Spirito, ancora visibili le loro iniziali in un tondo della colonna esterna<ref>{{cita libro|autore=Andreina Franco Loiri Locatelli|titolo=La chiesa di santo Spirito|editore=[[La Rivista di Bergamo]]|anno=1998}}</ref>.
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== Gian Maria Cassotti ==
== Gian Maria Cassotti ==

Versione delle 22:35, 10 feb 2021

La famiglia Mazzoleni, secondo l'abate Giovanni Battista Angelini si divise in quattro rami, uno di questi identificato nella famiglia Casotti. La famiglia Casotti de Mazzoleni o Cassotti originaria della Valle Imagna fu quella che nel XVI secolo maggiormente contribuì all'urbanizzazione della parte alta di Via Pignolo della città di Bergamo con la costruzione di quattro grandi palazzi, grazie alle ricchezze realizzate con il commercio di panni di lana e seta[1].

Palazzo Bonomi via Pignolo 70

Arduino Caisotti

Arduino, originario dei Casotti, fu capitano militare a Ventimiglia nel XIII secolo. Appartengono a questo ramo il vescovo Paolo Maurizio Caissotti, il beato Agostino, e numerosi militari. I Caisotti diedero origine si divisero nei rami presenti nel XVII secolo nei conti di Chiusano, Cinaglio, Pontedassio, i signori di Pocapaglia e Ventimiglia. Un ramo della famiglia è ancora presente nel torinese, tra questi Vittorio Caissotti di Chiusano.

Antonello e Bertulino Cassotti de Mazoleni

I fratelli Antonello e Bertulino originari della Valle Imagna, si trasferirono a Bergamo, per poter meglio gestire e sviluppare la produzione e il commercio dei tessuti di lana e seta, saranno gli eredi di questi due fratelli a portare nella città un'impronta artistica di particolare rilievo.

Antonello ebbe due figli: Paolo e Zovanino che proseguirono l'attività paterna.

Bertulino ebbe due figli: Bartolomeo e Zovanino entrambi commercianti.

Entrambe le famiglie costruirono immobili in via Pignolo grazie all'internento di due grandi architetti: Pietro Isabello e Alessio Agliardi[2].

Paolo Casotti

Paolo o Simon Paolo fu il personaggio più illustre della famiglia, arricchitosi grazie al commercio di panni di lana e di seta, anche se non di altissima qualità, ma raggiungendo tutta la penisola italiana in particolare nelle Marche. La figura del commerciante rimane per anni in secondo piano nella storia di Bergamo, solo grazie alle ricerche di Giovanni Lepore è possibile conoscerne la storia. Al commerciante si deve la ricchezza che è ancora visibile nella città orobica dei primi anni del XVI secolo.

Figlio di Antonello Casotti si trasferì con la famiglia alla fine del XV secolo, acqustando nel 1499 la casa di Marco Bragini nella vicinia di san Giovanni dell'ospedale[3].

Fece edificare palazzo Casotti, e il palazzo in località Zogna[4]. Commissionò all'amico Andrea Previtali, la pala della Trasfigurazione conservata alla Pinacoteca di Brera. L'immagine del commerciante fu immortalata dal Previtali nella tela Vergine con Bambino e santi con i ritratti di Paolo Cassotti e la moglie Agnese Avinatri. Con il fratello fece realizzare da Jacopino Scipioni, gli affreschi Storie di san Francesco per la chiesa della Madonna delle Grazie.

Paolo morirà senza lasciare eredi, tutti i suoi beni divennero di proprietà dei nipoti, figli del cugino Zovanino che li alienò alla famiglia Albani[5].

Zovanino Casotti

Zovanino era fratello di Paolo con il quale condivise l'attività commerciale. Insieme edificarono due palazzi simili e continui nella vicinia di sant'Antonio. Il primo atto che documenta l'attività di Zovanino risale 12 agosto 1507 per l'acquisto di una proprietà di Pompeo di Bruno Alessandri, identificata al civico 76 di via Pignolo. Il fabbricato fu poi rivenduto a Balsarino di Marco Angelini, che lo alienò ai cugini Zanarino e Bartolomeo. Il 28 agosto del medesimo anno lo Zovanino acquistò il fabbricato di Marco Antonio Negro Roncalli con il quale c'erano rapporti di parentela, identificata al civico numero 72, fece testimone all'atto Michele di Pecino Moroni.

Lorenzo Lotto - ritratto di Zovanino Casotti

Zananino aveva sposato Margherita Arrigoni dalla quale ebbe 4 figli, due maschi e due femmine. La figlia Caterina nel 1510 andò in sposa a Aurelio detto Carlino di Masnada dei Personeni, socio del padre, la sorella Apollonia sposò Alessio Agliardi, il figlio Gianmaria nel 1490 sposò Laura figlia di Pietro Assonica che fu il cronista dei fatti accorsi dopo la battaglia di Agnadello e di Caterina Gromo, in prime nozze e successivamente Eufrasina dei Nicolini. Il quarto figlio di Zovanino, Marsilio, sposò nel 1523 Fustina Assonica, della coppia il Lotto ne farà un famoso ritratto.

Museo diocesano Bernareggi

Bartolomeo e Zovanino o Zoannino

Bartolomeo e Zovanino erano figli di Bertulino e anche loro commercianti. Costruirono Palazzo Bassi Rathgeb sede del Museo Adriano Bernareggi su progetto di Antonio Agliardi che aveva sposato la figlia di Zoannino. Zoannino commissionò la pala di san Giovanni ad Andrea Previtali per la chiesa di santo Spirito[6]. Commissionarono a Pietro Isabello la terza cappella della chiesa di santo Spirito, ancora visibili le loro iniziali in un tondo della colonna esterna[7].

Gian Maria Cassotti

La famiglia di Gian Maria che commerciava panni di lana, subì un fallimento nel 1530. DI questi eventi ne venne fatta una ricerca negli archivi di Bergamo e della Biblioteca Angelo Mai, da Giampietro Tiraboschi.

Note

  1. ^ Cassotti - EFL - Società Storica Lombarda, su servizi.ct2.it, EFL-Società Storica Lombarda. URL consultato il 25 marzo 2018.
  2. ^ Alessio Agliardi, su servizi.ct2.it, Enciclopedia delle famiglia lombarde. URL consultato il 3 giugno 2016.
  3. ^ Biblioteca civica Bergamo, Estimi veneti n. VIII.
  4. ^ Ex caserma Scotti già Villa Zogna on via Suardi angolo via Albani (PDF), su territorio.comune.bergamo.it, IBCAA - Inventario dei Beni Culturali, Ambientali e Archeologici del Comune di Bergamo. URL consultato il 29 marzo 2018.
  5. ^ Gianmario Petrò, La casa di Paolo de Mazzoleni al n. 70 di via Pignolo ora Palazzo Albani Bonomi, La Rivista di Bergamo già Gazzetta di Bergamo, 1992.
  6. ^ Chiesa di Santo Spirito, su comune.bergamo.it, Comune di Bergamo. URL consultato il 25 marzo 2018.
  7. ^ Andreina Franco Loiri Locatelli, La chiesa di santo Spirito, La Rivista di Bergamo, 1998.

Bibliografia

  • Gianmario Petrò, La casa di Paolo de Mazzoleni al n. 70 di via Pignolo ora Palazzo Albani Bonomi, La Rivista di Bergamo già Gazzetta di Bergamo, 1992.
  • Andreina Franco Loiri Locatelli, La Rivista di Bergamo, p. 113-122.
  • Simone Facchinetti, Adriano Bernareggi e il Museo diocesano di Bergamo : antologia di scritti / a cura di Simone Facchinetti ; con un carteggio tra Adriano Bernareggi e Giò Ponti, Cinisello Balsamo, Silvana, 2006, ISBN 978-88-366-0755-6.

Voci correlate