Dig (Miles Davis): differenze tra le versioni

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{{citazione|In quell'album (''Dig'', n.d.t) Sonny (Rollins) diede tutto quello che aveva, e anche Jackie McLean. [...] Venne anche [[Charlie Parker]] a sentire e si mise in regia. Jackie era già nervoso perché era il suo debutto in studio, ma quando vide Bird, che era il suo idolo, a momenti uscì di testa. Continuava ad andare da lui a chiedergli cosa ci faceva lì, e Bird a rispondergli che si stava solo facendo un giro. Gliel'avrà chiesto un milione di volte. Jackie voleva che Bird se ne andasse perché così sarebbe stato più rilassato. Ma Bird continuava a dirgli come suonava bene e a incoraggiarlo, e questo alla fine rese la prova di Jackie davvero fantastica.|Miles Davis, ''Miles. L'autobiografia''<ref name=Miles/>}}
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Musicalmente i brani di ''Dig'' vengono ricordati per essere tra i primi a segnare il passaggio tra il [[bebop]] parkeriano e il successivo [[hard bop]].<ref name=Dig2010>{{cita album|autore=Ira Gitler|artist=Miles Davis|titolo=Dig|wktitolo = Dig (Miles Davis)|etichetta=Original Jazz Classics|distributore=Concord Music Group|catalogo=0888072323278|anno=2010}}</ref> Accanto a musicisti già rodati, come il contrabbassita [[Tommy Potter]], che aveva fatto parte con il trombettista del celebre quintetto di Charlie Parker, e [[Art Blakey]], futuro ''leader'' dei Jazz Messengers, Davis riunì intorno a sé il già promettente [[Sonny Rollins]] e il giovanissimo [[Jackie McLean]], emulo di Parker oltre al pianista [[Walter Bishop Jr.]], accompagnatore abituale di Parker. La musica si discosta già dal bebop e, nel lirismo della tromba di Davis e nel sassofono di Rollins, lascia già intravedere la nuova tendenza musicale che segnerà il decennio.<ref name=Cook/><ref name=Conception/>
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Tra i brani registrati, quattro sono composizioni originali di Miles Davis. Il lunghissimo [[blues]] ''Bluing'', introdotto dal pianoforte di Bishop, nel quale il trombettista di esibisce in due assoli. Alla fine del secondo, stanchissimo, urla al batterista Blakey di concludere lui il pezzo.<ref name=Cook/> ''Dig'' è un veloce pezzo bop che già anticipa certe venature ruvide del jazz "duro". ''Out of Blue'' rimanda in parte alle composizioni più tipicamente orchestrali in tempo medio del bebop. ''Denial'' è anch'esso un pezzo veloce e tipicamente boppistico, basata sulla progressione armonica di ''Confirmation'' di Charlie Parker. Tutti questi brani risentono fortemente della possibilità di non limitare temporalmente la registrazione.<ref name=Conception/>
Tra i brani registrati, quattro sono composizioni originali di Miles Davis. Il lunghissimo [[blues]] ''Bluing'', introdotto dal pianoforte di Bishop, nel quale il trombettista di esibisce in due assoli. Alla fine del secondo, stanchissimo, urla al batterista Blakey di concludere lui il pezzo.<ref name=Cook/> ''Dig'' è un veloce pezzo bop che già anticipa certe venature ruvide del jazz "duro". ''Out of Blue'' rimanda in parte alle composizioni più tipicamente orchestrali in tempo medio del bebop. ''Denial'' è anch'esso un pezzo veloce e tipicamente boppistico, basata sulla progressione armonica di ''Confirmation'' di Charlie Parker. Tutti questi brani risentono fortemente della possibilità di non limitare temporalmente la registrazione.<ref name=Conception/>

Versione delle 00:49, 23 gen 2021

Dig
album in studio
ArtistaMiles Davis
FeaturingSonny Rollins
Pubblicazione1956[1][2]
Durata34:43
45:16 (CD)
Dischi1
Tracce5 (LP), 7 (CD)
GenereJazz
EtichettaPrestige Records
ProduttoreBob Weinstock
RegistrazioneApex Studio, New York, 5 ottobre 1951
FormatiLP (1956), CD (1991)
Miles Davis - cronologia
Album precedente
(1955)

Dig è un album del trombettista jazz Miles Davis (accreditato in copertina a Miles Davis featuring Sonny Rollins) pubblicato dalla Prestige nel 1956.[1][2]

Il disco

L'album raccoglie le incisioni effettuate il 5 ottobre 1951 da Miles Davis per la Prestige Records presso gli Apex Studio di New York. La particolarità di quella seduta fu che era stata organizzata dalla casa discografica per registrare materiale appositamente pensato per il nuovo formato discografico dei long playing, cioè dischi a "lunga durata" a 33 giri (in realtà 33⅓ giri al minuto).[3] Tale formato, introdotto nel 1948, permetteva di superare il normale limite di durata dei dischi a 78 giri (2-3 minuti).[4][5]

L'incisione del 5 ottobre fu una delle prime realizzate in ambito jazz per il nuovo formato. I vantaggi risultarono evidenti. Per la prima volta i musicisti jazz potevano prodursi in improvvisazioni più lunghe, alternando gli assoli, allo stesso modo delle normali esibizioni dal vivo nei club, senza la necessità di dover concentrare tutto nei pochi minuti imposti dalla durata massima dei dischi fino a quel momento commercializzati.[5] La Prestige aveva iniziato tale pratica nell'agosto dello stesso anno con Zoot Sims e poi con Gerry Mulligan[4]

Le registrazioni furono subito utilizzate dalla casa discografica per alcuni LP a 10 pollici pubblicati nei due anni successivi. Tra essi The New Sounds del 1952, di fatto il primo album di Miles Davis, nel quale furono inclusi quattro brani.[1][6][7]

(EN)

«This album gives Miles more freedom than he has ever had on record for time limits were not strictly enforced. There is opportunity to build ideas into a definitive cumulative effect.»

(IT)

«Questo album ha offerto a Miles più libertà di quanta ne abbia mai avuta su disco, perché non furono posti limiti di tempo. C'è più opportunità di costruire idee che sfociano in un effetto complessivo.»

Quasi tutti furono comunque pubblicati anche sul tradizionale supporto a 78 giri, tipicamente suddivisi in due parti (una per lato). Bluing, della durata record di quasi 10 minuti, fu addirittura suddiviso in tre parti pubblicate in due diversi 78 giri.[9]

Solo nel 1956, quando il mercato discografico aveva definitivamente optato per il formato a 12 pollici (30 cm) dei long playing, la Prestige Records pubblicò l'album Dig, contenente cinque delle sette tracce registrate nella sessione del 5 ottobre 1951 e accreditato, come partecipazione, anche a Sonny Rollins nel frattempo divenuto uno dei jazzisti più quotati dello stile hard bop. Le altre due furono incluse nella contemporanea compilation collettiva Conception, disco contenente anche musiche di Lee Konitz, Stan Getz, Gerry Mulligan e Zoot Sims e che prende il titolo proprio da uno dei due brani di Davis. Nelle note di copertina Dig viene già presentato come "rimasterizzato" a cura del tecnico del suono della Prestige Rudy Van Gelder.[10]

Con l'abbandono del formato a 10 pollici, Dig entrò di fatto nella discografia ufficiale di Davis nel catalogo Prestige. Fu riedito nel 1964 con il titolo Diggin' with the Miles Davis Sextet (riprendendo la fortunata moda dei dischi di Davis intitolati con un verbo al gerundio iniziata con Cookin' with the Miles Davis Quintet) e negli anni settanta in varie versioni, tra le quali una contenente tutti i brani registrati nel corso della seduta. Un disco intitolato Conception, che nulla ha a che vedere con la raccolta omonima del 1956, fu distribuito nel 1970 e conteneva per la prima volta tutte e sette le tracce registrate il 5 ottobre 1951.[4]

Le ultime riedizioni di Dig su CD, rimasterizzato digitalmente nel 1987 dalla Fantasy Records che aveva rilevato il catalogo Prestige, furono ampliate con i brani Conception e My Old Flame precedentemente esclusi dal 33 giri originale, andando così a completare tutta la sessione.

Quella del 5 ottobre 1951 fu la seconda seduta di registrazione di Miles Davis come leader per la Prestige e fu la prima in assoluto per l'allora diciannovenne sassofonista Jackie McLean.[3] Partecipò, ma solo come spettatore, anche Charlie Parker accompagnato dal figlio.[4]

«In quell'album (Dig, n.d.t) Sonny (Rollins) diede tutto quello che aveva, e anche Jackie McLean. [...] Venne anche Charlie Parker a sentire e si mise in regia. Jackie era già nervoso perché era il suo debutto in studio, ma quando vide Bird, che era il suo idolo, a momenti uscì di testa. Continuava ad andare da lui a chiedergli cosa ci faceva lì, e Bird a rispondergli che si stava solo facendo un giro. Gliel'avrà chiesto un milione di volte. Jackie voleva che Bird se ne andasse perché così sarebbe stato più rilassato. Ma Bird continuava a dirgli come suonava bene e a incoraggiarlo, e questo alla fine rese la prova di Jackie davvero fantastica.»

Musicalmente i brani di Dig vengono ricordati per essere tra i primi a segnare il passaggio tra il bebop parkeriano e il successivo hard bop.[11] Accanto a musicisti già rodati, come il contrabbassista Tommy Potter, che aveva fatto parte con il trombettista del celebre quintetto di Charlie Parker, e Art Blakey, futuro leader dei Jazz Messengers, Davis riunì intorno a sé il già promettente Sonny Rollins e il giovanissimo Jackie McLean, emulo di Parker oltre al pianista Walter Bishop Jr., accompagnatore abituale di Parker. La musica si discosta già dal bebop e, nel lirismo della tromba di Davis e nel sassofono di Rollins, lascia già intravedere la nuova tendenza musicale che segnerà il decennio.[3][4]

Tra i brani registrati, quattro sono composizioni originali di Miles Davis. Il lunghissimo blues Bluing, introdotto dal pianoforte di Bishop, nel quale il trombettista di esibisce in due assoli. Alla fine del secondo, stanchissimo, urla al batterista Blakey di concludere lui il pezzo.[3] Dig è un veloce pezzo bop che già anticipa certe venature ruvide del jazz "duro". Out of Blue rimanda in parte alle composizioni più tipicamente orchestrali in tempo medio del bebop. Denial è anch'esso un pezzo veloce e tipicamente boppistico, basata sulla progressione armonica di Confirmation di Charlie Parker. Tutti questi brani risentono fortemente della possibilità di non limitare temporalmente la registrazione.[4]

Conception è una composizione del pianista inglese George Shearing che Davis aveva già registrato l'anno precedente col titolo Deception, modificandone parzialmente la musica e attribuendosene la peternità, per la formazione di Birth of the Cool. Questa nuova versione, nella quale vengono ripristinati il titolo e l'autore originali, mantiene l'arrangiamento cool di Gerry Mulligan per il "nonetto", ma con una ritmica decisamente più sostenuta e ovviamente una durata maggiore. Secondo l'autobiografia di Davis, nel brano suonerebbe anche Charles Mingus, non accreditato per motivi contrattuali.[5]

A completamento della scaletta Davis scelse due standard, la sempreverde It's Only a Paper Moon, in grado di valorizzare il lirismo della tromba di Davis soprattutto nel registro medio, e l'unica ballad, My Old Flame, già incisa da Davis con Parker nel 1947.[4]

Per Miles Davis, che si dirà molto soddisfatto della registrazione, inizierà di lì a poco il periodo buio della dipendenza dalla droga, fase dalla quale riuscirà a riemergere solo nel 1954 dopo aver rischiato seriemente di compromettere la sua carriera.[5]

Tracce

Lato A
  1. Dig - (Miles Davis) - 7:33
  2. It's Only a Paper Moon - (Harold Arlen, Yip Harburg, Billy Rose) - 5:23
  3. Denial - (Miles Davis) - 5:38
Lato B
  1. Bluing - (Miles Davis) - 9:55
  2. Out of the Blue - (Miles Davis) - 6:14
Tracce aggiuntive nelle edizioni su CD
  1. Conception - (George Shearing) - 4:00
  2. My Old Flame - (Sam Coslow, Arthur Johnston) - 6:33

Formazione

Edizioni

  • 1956 – LP, Prestige Records LP 7012, copertina grigia
  • 1957 – LP, Prestige Records LP 7012, copertina colorata[1]
  • 1964 – Diggin' with The Miles Davis Sextet, LP, Prestige Records LP 7281, riedizione con titolo e copertina diversi
  • 1970 – Conception, LP, Prestige Records LP 7744, riedizione con titolo e copertina diversi con tutti e sette i brani del 5 ottobre 1951
  • 1975 – LP (doppio), Prestige Records P-24054, compilation che contiene, oltre a tutti e sette i brani del 5 ottobre 1951, anche brani registrati il 17 gennaio 1951 e il 19 febbraio 1953
  • 1982 – LP, Original Jazz Classics Fantasy Records OJC-005
  • 1991 – CD, Original Jazz Classics Fantasy Records OJCCD 005-2, edizione rimasterizzata con tutti e sette i brani del 5 ottobre 1951
  • 2009 – All Miles - The Prestige Albums, CD (x14), Universal Classics & Jazz 0600753217566, Italia, cofanetto che contiene la versione rimasterizzata del 1991
  • 2010 – All Miles - The Prestige Albums, CD (x14), Universal Classics & Jazz 0600753315729, Italia, cofanetto che contiene la versione rimasterizzata del 1991
  • 2010 – CD, Original Jazz Classics Concord Music Group 0888072323278, edizione rimasterizzata digitalmente

Singoli e altri album

Le registrazioni della seduta del 5 ottobre 1951 furono pubblicate in singoli a 78 giri (nel 1952 e probabilmente nel 1953), in album a 10 pollici e in EP a 45 giri (a partire probabilmente dal 1955).[9]

78 giri

Long playing 33 giri 10"

Extended play 45 giri

Note

  1. ^ a b c d (EN) Tim Neely, Goldmine Jazz Album Price Guide[collegamento interrotto], 2ª ed., Krause Publications, 2004, p. 140, ISBN 978-0-87349-804-3. URL consultato il 22 maggio 2012.
  2. ^ a b (EN) Reviews and Ratings of New Popular Albums, in Billboard, The Billboard Publishing Company, 4 febbraio 1956, p. 24. URL consultato il 28 maggio 2012.
  3. ^ a b c d (EN) Richard Cook, It's About That Time: Miles Davis On and Off Record, 1ª ed., Oxford University Press, 2007, pp. 26-27, ISBN 978-0-19-532266-8.
  4. ^ a b c d e f g Ira Gitler. Note di copertina di Conception, [[{{{artista}}}]], Prestige Records, LP 7744, marzo 1970.
  5. ^ a b c d e Davis, Troupe, pp. 192-194.
  6. ^ (EN) Colin Larkin, The Virgin Encyclopedia of Fifties Music, 3ª ed., Virgin, 2002, p. 99, ISBN 978-1-85227-937-0. URL consultato il 28 maggio 2012.
  7. ^ Nella sua autobiografia, Miles Davis afferma a proposito dell'album: «L'avevamo chiamato Miles Davis All Stars, anche se alcuni lo chiamavano solo Dig, dal nome di un pezzo.» In realtà si tratta probabilmente di un errore del trombettista. L'album pubblicato dalla Prestige fu intitolato The New Sounds, mentre Miles Davis All Stars sarà il titolo di una coppia di album 10 pollici pubblicati nel 1955 (Prestige PRLP 196 e PRLP 200) con Bags' Groove e altro materiale inciso nel 1954. Ad una formazione indicata come Miles Davis All Stars fu attribuito dalla Prestige l'album Walkin' del 1957.
  8. ^ Ira Gitler, Miles Davis, The New Sounds. Note di copertina di The New Sounds, [[{{{artista}}}]], Prestige Records, PRLP 124, 1952. URL consultato in data 4 giugno 2012.
  9. ^ a b (EN) Miles Davis Discography, su jazzdisco.org, Jazz Discography Project. URL consultato il 4 giugno 2012.
  10. ^ Ira Gitler. Note di copertina di Dig, [[{{{artista}}}]], Prestige Records, LP 7012, 1956.
  11. ^ Ira Gitler. Note di copertina di Dig, [[{{{artista}}}]], Original Jazz Classics Concord Music Group, 0888072323278, 2010.

Bibliografia

  • Miles Davis con Quincy Troupe, Miles. L'autobiografia, Roma, Minimum Fax, 2010, p. 579, ISBN 978-88-7521-246-9.

Collegamenti esterni

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