Regio X Venetia et Histria

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Template:Storia VenetoLa regio X era una delle regiones in cui Augusto divise l'Italia intorno al 7 d.C., denominata oggi comunemente regio X Venetia et Histria.

Denominazione

Le denominazioni delle regioni augustee erano solo numerali, e solo le fonti accademiche attuali usano attribuire al nome ufficiale romano un aggettivo che ne designa il territorio. Alla regione fu aggiunto l'aggettivo venetia, per via dei veneti, la popolazione che viveva nella zona antecedentemente ai romani, mentre Histria deriva dalla tribù illirica degli histri.

Territorio

La cartina del territorio descritto in questo paragrafo

Il territorio si estendeva dall'Adda al Tagliamento, oltre che molta parte del Carso, l'Istria. La Venetia era la parte abitata dal popolo veneto dal quale prende il nome, un popolo già noto ai greci e agli etruschi con i quali commerciava, mentre il Friuli era abitato per in prevalenza da genti celtiche, tra le quali si ricordano i carni[1]. La colonizzazione latina ebbe inizio nel II secolo a.C., periodo nel quale avviene la deduzione di Aquileia (181 a.C.)[2] come colonia di diritto latino e soprattutto come postazione difensiva contro le invasioni da oriente. Nella Venetia non sono mai esistiti, se non come invasori temporanei, gli Illiri o altri popoli barbari, ad eccezione di qualche insediamento di Galli a Bergamo e Brescia, i quali però si integrarono tanto da entrare in guerra al fianco dei Veneti e di Roma contro altre popolazioni celtiche.

Città

Aquileia

Rovine romane ad Aquileia.

Capitale e maggiore città della X Regio, Aquileia, situata nell'odierno Friuli, era la quarta città della penisola come numero di abitanti, che si stima fosse attorno alle 200.000 unità[3]. Importante porto fluviale sul fiume Natissa, era lo snodo dei traffici adriatici verso l'Europa settentrionale (via Iulia Augusta) e verso l'Illiria. Aquileia doveva la sua importanza principalmente alla sua posizione strategica ai fini commerciali e militari, dato che sorgeva sul mare Adriatico ed in prossimità delle Alpi orientali in modo da permettere a Roma di controllare più efficacemente l'Europa orientale. Nelle sue campagne militari, Giulio Cesare era solito portare le sue legioni a svernare proprio ad Aquileia durante l'inverno[4]. Il greco Strabone, geografo di età augustea, in una sequenza della sua opera [5] annota che il porto di Aquileia (la colonia romana "edificata come baluardo contro i barbari"), emporio per i popolo illirici abitanti lungo l’Istro (Danubio), si incontra risalendo per 60 stadi il Natisone (ora tributario dell’Isonzo, ma che allora sfociava direttamente in mare attraverso la laguna). Successivamente, con il crollo dell'Impero occidentale Aquileia, già danneggiata da numerose invasioni barbariche tra cui quella degli Unni di Attila che la rasero letteralmente al suolo, perse notevolmente la sua importanza economica e commerciale e mantenne solamente quella religiosa, essendo la sede del Patriarcato di Aquileia; la Venetia si smembrò, e le invasioni barbariche ne favorirono il processo.

Oderzo, scavi archeologici

Opitergium

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Oderzo.

L'attuale Oderzo, di fondazione paleoveneta, passò gradualmente sotto il controllo romano diventando municipium al termine della Guerra farsalica (49 a.C.) per volere di Gaio Giulio Cesare. Si trattava di un centro di grande importanza strategica, essendo equidistante dal Piave e dal Livenza, nonché, in direzione nord-sud, dal Cansiglio (detti monti Opitergini) e dalla laguna di Venezia (all'epoca laguna opitergina). Il suo territorio si estendeva, prima dello sviluppo di Concordia Sagittaria, fino al Tagliamento. Già a partire dal II secolo d.C. la città fu più volte saccheggiata dai barbari, fino alla definitiva distruzione avvenuta ad opera di Grimoaldo intorno al 667.

Patavium

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Padova.

Durante la dominazione romana Patavium, com'era allora conosciuta, fu una delle più ricche città dell'Impero grazie, anche, all'allevamento di cavalli, era inoltre l'unica città in Italia ad avere un circo come Roma. In età augustea Padova divenne parte della X Regio che aveva come capitale Aquileia, cui era collegata grazie alla via Annia che partiva da Adria. Nel 452-453 la città fu devastata dall'invasione degli Unni di Attila.

Forum Julii

Il legame tra Giulio Cesare e queste terre è testimoniato dal fatto che il nome Friuli deriva proprio da Forum Iulii, ovvero il foro di Cesare, l'attuale Cividale del Friuli. Nel V secolo d.C., dopo la distruzione di Aquileia da parte degli Unni, Cividale crebbe per numero di cittadini e importanza strategica.

Fortificata dai romani nel 218 a.C. come castrum, insieme con la città di Placentia (Piacenza), in riva al Po. Fu un importante centro dell'area padana durante tutto il periodo repubblicano. Nel 69 d.C. fu assediata e distrutta dalle truppe di Vespasiano e successivamente riedificata con l'aiuto dello stesso imperatore. Per un lungo periodo la città scompare dalle cronache della storia, citata solo in pochi documenti, o nominata per la provenienza di qualche personaggio storico.

Verona

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Verona.

I rapporti fra Roma e Verona iniziarono intorno al III secolo a.C.. Verona divenne colonia con la Lex Pompeia nell'89 a.C.. Nel 42 a.C.,Verona cessò di essere colonia e fu elevata al rango di "Municipium". Fu, questo, l'inizio di secoli di grande splendore, in cui Verona città romana fu ricostruita nell'ansa dell'Adige: il suo importante guado venne sostituito da due ponti, il Ponte Pietra ed il Postumio, che aveva anche altre funzioni: fungeva infatti da diga per il Teatro Romano per allestire battaglie navali e da acquedotto per portare acqua corrente in molte case della città. Il Foro era non distante l'odierna Piazza delle Erbe. Fuori dalla città vi erano l'anfiteatro Arena e il Teatro Romano. Essendo un importante Municipio romano al centro dei passaggi verso le frontiere, Verona fu spesso teatro delle lotte civili romane. Gallieno nel 265 allargò le mura della città fino ad includervi l'Arena.

Archeologia

La identificazione storica ed etnica del territorio si può ricavare dalla presenza di siti archeologici di insediamenti veneti, contraddistinti dai caratteri materiali specifici e dalle urne cinerarie, spesso chiamati venetici senza che vi sia alcuna distinzione se non di lingua.

Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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