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Realgar

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Realgar
Classificazione Strunz2.FA.15a[1]
Formula chimicaAsS[2]
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinomonoclino[3]
Classe di simmetriaprismatica[4]
Parametri di cellaa = 9,325(3) Å, b = 13,571(5) Å, c = 6,587(3) Å, β = 106,43°, V = 799,54 ų, Z = 16[5]
Gruppo puntuale2/m[4]
Gruppo spazialeP21/n[4]
Proprietà fisiche
Densità misurata3,56[6] g/cm³
Densità calcolata3,59[6] g/cm³
Durezza (Mohs)1,5 - 2[5]
Sfaldaturabuona secondo {010}[4]
Colorerosso scuro, rosso arancio[5]
Lucentezzaresinosa, grassa[6]
Opacitàtrasparente[6]
Strisciodal rosso arancio al rosso[5]
Diffusionenon comune
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

Il realgar (simbolo IMA: Rlg[7] è un minerale appartenente alla famiglia dei "solfuri e solfosali" con composizione chimica AsS;[2] da un punto di vista chimico è un solfuro di arsenico.

Etimologia e storia

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Il nome realgar deriva dall'arabo رهج الغار (rahdsch al-ghar, 'polvere di miniera' perché questo minerale veniva estratto dalle miniere.[8] Il minerale è noto come pigmento minerale già a Bisanzio almeno dall'inizio del XIII secolo e presumibilmente già conosciuto con un suo nome. Un'antica località del realgar nella Penisola Balcanica si trova ad Allchar, nella Repubblica di Macedonia.[5]

Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia cita il minerale come sandaraca o sandracca. Nel Medioevo, dagli alchimisti, che chiamavano il minerale risigallo, veniva usato come medicamento.[9]

In arabo viene anche chiamato rhag al-far ('polvere per topi'), termine che fa riferimento al suo utilizzo come veleno per topi, noto fin dal Medioevo.[10]

La prima descrizione fu fatta da Johan Gottschalk Wallerius, chimico e mineralogista svedese, nel 1747. La località tipo non è definita, poiché il realgar, detto anche arsenico rosso solforoso (in passato chiamato anche sandaracum), era già noto nell'antichità.

Classificazione

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La classica nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz, aggiornata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) fino al 2009,[11] elenca il realgar nella classe "2. Solfuri e solfosali" e nella sottoclasse "2.F Solfuri d'arsenico, alcali; solfuri con alogeno, ossido, idrossido, H2O"; questa viene ulteriormente suddivisa in base alla composizione del minerale, in modo tale che il realgar possa essere trovato nella sezione "2.FA Con As, (Sb), S" dove è l'unico membro del sistema nº 2.FA.15a.[12]

Tale classificazione viene mantenuta invariata anche nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata Classificazione Strunz-mindat.[1]

Nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß il realgar si trova nella classe dei "solfuri e solfosali (solfuri, seleniuri, tellururi, arseniuri, antimoniuri, bismuturi)" e da lì nella sottoclasse dei "solfuri con carattere non metallico"; qui è nella sezione dei "solfuri di arsenico" dove forma il sistema nº II/F.02 insieme a duranusite, dimorfite, bonazziite, pararealgar, alacránite, uzonite, anorpimento, orpimento e laphamite.[13]

Anche la classificazione dei minerali secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, elenca il realgar nella famiglia dei "solfuri e solfosali"; qui è nella classe dei "minerali di solfuro" e nella sottoclasse dei "solfuri – compresi seleniuri e tellururi – con composizione AmBnXp, con (m+n):p=1:1" dove forma il sistema nº 02.08.21 insieme a pararealgar, platinite e ad altri due nuovi minerali in attesa di un nome e per il momento chiamati UM1970-18-S:As e UM1970-19-S:As.[14]

Abito cristallino

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Il realgar cristallizza nel sistema monoclino nel gruppo spaziale P21/n con i parametri reticolari a = 9,325(3) Å, b = 13,571(5) Å, c = 6,587(3) Å e β = 106,43°, oltre ad avere 16 unità di formula per cella unitaria.[5]

Origine e giacitura

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Il realgar si trova comunemente come minerale di vene idrotermali a bassa temperatura associato a minerali di arsenico-antimonio, ma anche come prodotto di sublimazione vulcanica, nelle fumarole e nei depositi di sorgenti calde e in rocce sedimentarie (dolomie e scisti bituminosi).[9] Inoltre si può trovare in giacimenti di metalli talvolta associato a orpimento, antimonite e altri solfuri.[15] La paragenesi è con orpimento, arsenolite, altri minerali di arsenico, calcite e barite.[6]

Il realgar è stato trovato in molti siti sparsi per il mondo.[16]

Forma in cui si presenta in natura

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Il realgar si presenta in cristalli tozzi prismatici di colore rosso vivo, spesso striati di colore verde. Solitamente può essere anche rinvenuto in forma terrosa, grossolana o come incrostazione. Se esposto per lungo tempo a fonti luminose si altera, decomponendosi in una polvere dal colore giallo-rossastra.[6][17]

Il realgar è trasparente con lucentezza da resinosa a grassa; il colore va dal rosso scuro al rosso-arancio, mentre il colore del suo striscio va dal rosso-arancio al rosso.[5]

Caratteristiche chimico-fisiche

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Il realgar è composto dal 29,9% di zolfo e dal 70,1 % di arsenico; è parzialmente solubile negli acidi tra cui l'acido nitrico (HNO3), meglio in acqua regia.[3][9] I campioni vanno tenuti al riparo dalla luce perché i cristalli si disintegrano facilmente se esposti, a causa del contenuto in arsenolite, orpimento, pararealgar e altri solfuri di arsenico, che sono fotosensibili.[9]

In natura, il realgar si trova prevalentemente in forma pura. Ad esempio, l'analisi dei campioni minerali della valle di Binntal ha rivelato una composizione quasi ideale con impurità ridotte allo 0,11% in peso.[6]

Questo minerale è usato per estrarre l'arsenico o per ottenere composti dello stesso elemento. In passato, mischiato con salnitro veniva utilizzato per fare i fuochi artificiali.[9]

  1. ^ a b (EN) Strunz-Mindat (2025) Classification - With As, (Sb), S, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 21 aprile 2025.
  2. ^ a b (EN) Malcolm Back et al, The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Updated: January 2025 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, Marco Pasero, marzo 2025. URL consultato il 21 aprile 2025.
  3. ^ a b (DE) Realgar, su mineralienatlas.de. URL consultato il 21 aprile 2025.
  4. ^ a b c d (EN) Realgar Mineral Data, su webmineral.com, David Barthelmy. URL consultato il 21 aprile 2025.
  5. ^ a b c d e f g (EN) Realgar, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 21 aprile 2025.
  6. ^ a b c d e f g (EN) Realgar (PDF), su handbookofmineralogy.org. URL consultato il 21 aprile 2025.
  7. ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291-320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 21 aprile 2025.
  8. ^ Karl Lokotsch p. 135
  9. ^ a b c d e scheda "Realgar", in Il magico mondo di minerali e gemme, Novara, De Agostini, 1993-1996.
  10. ^ (FR) Réalgar, su cnrtl.fr, Centre National der Ressource Textuelles et Lexicales, 2012. URL consultato il 21 aprile 2025.
  11. ^ (EN) Ernest Henry Nickel e Monte C. Nichols, IMA/CNMNC List of Minerals 2009 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, gennaio 2009. URL consultato il 21 aprile 2025 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2024).
  12. ^ (EN) Nickel-Strunz Sulfides Classification, su webmineral.com, David Barthelmy. URL consultato il 21 aprile 2025.
  13. ^ (DE) Lapis Classification - II SULFIDE UND SULFOSALZE (Sulfide, Selenide, Telluride, Arsenide, Antimonide, Bismutide) - II/F Sulfide mit nichtmetallischem Charakter, su mineralienatlas.de. URL consultato il 21 aprile 2025.
  14. ^ (EN) Dana Classification 8th edition - AmXp, with m:p = 1:1, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 21 aprile 2025.
  15. ^ C.M. Gramaccioli, Realgar, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 1, Milano, Alberto Peruzzo Editore, 1988, pp. 177-179.
  16. ^ (EN) Localities for Realgar, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 21 aprile 2025.
  17. ^ Cornelis Klein, Mineralogia, 1ª ed., Bologna, Zanichelli, 2004, ISBN 978-88-080-7689-2.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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