Raffaele Stancanelli

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Raffaele Stancanelli

Sindaco di Catania
Durata mandato20 giugno 2008 –
15 giugno 2013
PredecessoreVincenzo Emanuele
(commissario straordinario)
SuccessoreEnzo Bianco

Europarlamentare
In carica
Inizio mandato2 luglio 2019
LegislaturaIX
Gruppo
parlamentare
ECR

ID (dal 2024)

CircoscrizioneItalia insulare
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
LegislaturaXVI (Fino al 31/10/2011), XVIII (Fino al 02/07/2019)
Gruppo
parlamentare
XVI: PdL
XVIII: Fratelli d'Italia
CircoscrizioneSicilia
CollegioSicilia - 02 (XVIII)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoLega per Salvini Premier (dal 2024)
In precedenza:
MSI (1978-1995)
AN (1995-2009)
PdL (2009-2013)
#DB (2014-2019)
FdI (2013-2014; 2019-2024)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità degli studi di Catania
ProfessioneAvvocato

Raffaele Stancanelli (Regalbuto, 30 giugno 1950) è un politico italiano, sindaco di Catania dal 2008 al 2013.

Senatore nella XVI e XVIII legislatura, dal 2019 è deputato al Parlamento europeo.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Regalbuto (Enna), ma vive a Catania. È avvocato cassazionista nel campo civile ed amministrativo a Catania.

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Il suo curriculum politico si forma attraverso le esperienze di consigliere comunale del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale a Regalbuto dal 1978 al 1983, e a Catania dal 1985 al 1992.

Deputato all'Assemblea Regionale Siciliana[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1996 viene eletto per la prima volta deputato all'Assemblea regionale siciliana nel collegio di Catania con 6316 voti di preferenza in Alleanza Nazionale. Ricopre le cariche di segretario della commissione speciale per la riforma dello Statuto autonomistico e di componente della commissione Bilancio.

Nel 1999 viene eletto presidente del gruppo parlamentare di Alleanza Nazionale. Nel giugno 2001 è rieletto all'Ars, raddoppiando quasi le preferenze con 11606 voti, e viene chiamato a far parte del governo Cuffaro con la delega assessoriale al Lavoro, Formazione professionale, Previdenza sociale ed Emigrazione, mentre dall'agosto 2004 assume la delega alla Famiglia, alle Politiche Sociali ed alle Autonomie Locali. Dopo il congresso di Bologna del 2002 è stato eletto componente della direzione nazionale del partito.

Alle elezioni del 28 maggio 2006 viene riconfermato deputato regionale con AN[2], risultando, con quasi 16.000 preferenze, il più votato in Sicilia di Alleanza Nazionale, e viene eletto vice presidente vicario dell'Assemblea regionale siciliana.

Elezione a senatore[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2008 viene eletto al Senato della Repubblica, in regione Sicilia, tra le file del Popolo della Libertà.[3] Ha fatto parte dell'11ª Commissione permanente Lavoro e Previdenza sociale.

Il 31 ottobre 2011, dopo che la Consulta aveva sentenziato l'obbligo di optare tra la carica di Sindaco e quella di parlamentare, si dimette dalla carica di senatore, venendo sostituito da Nino Strano.[4]

Sindaco di Catania[modifica | modifica wikitesto]

Alle amministrative del 15 e 16 giugno 2008 è stato eletto al primo turno Sindaco di Catania con il 54,59 %, superando il candidato de La Destra Nello Musumeci che ha ottenuto il 25,16.

Alle elezioni comunali del 9 e 10 giugno 2013, ricandidato in una coalizione di centrodestra, ottiene il 36,62% dei voti ed è battuto al primo turno da Enzo Bianco. Lasciato il PdL, aderisce a Fratelli d'Italia, ed entra a far parte del Consiglio Direttivo.

In Diventerà Bellissima[modifica | modifica wikitesto]

Tra i fondatori nel novembre 2014 del movimento #DiventeràBellissima di Nello Musumeci, il 18 dicembre 2017 è eletto coordinatore regionale dall'assemblea costituente.[5]

Alle elezioni politiche del 2018 è candidato al Senato della Repubblica, in quota DiventeràBellissima e col sostegno della coalizione di centro-destra, nel collegio uninominale di Catania e nel Collegio plurinominale Sicilia - 02[6]. Non viene eletto nel collegio uninominale, ma nel proporzionale. Al Senato aderisce al gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia.

Il 19 novembre 2018 si dimette da coordinatore di Diventerà Bellissima, in quanto la carica è incompatibile con incarichi parlamentari.

Deputato europeo[modifica | modifica wikitesto]

In disaccordo con il suo partito (DiventeràBellissima)[7][8], alle elezioni europee del 2019 è candidato nella lista Fratelli d’Italia nella Circoscrizione Italia insulare[9]. Con 30.321 preferenze è il primo degli eletti (tolta la Meloni).[10] Si dimette dalla carica di senatore e opta per il seggio al Parlamento europeo, dove si insedia il 2 luglio. Al suo posto subentra Giovanna Petrenga.

Aderisce al Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei e il 10 luglio 2019 è eletto vice presidente della Commissione giuridica.[11]

Nell 2024 in vista delle elezioni europee esce dal Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei per aderire a Identità e Democrazia.[12] Si candida quindi tra le fila della Lega in settima posizione nella circoscrizione insulare.[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 9ª legislatura | Raffaele STANCANELLI | Deputati | Parlamento Europeo, su www.europarl.europa.eu. URL consultato il 30 luglio 2019.
  2. ^ Stancanelli Raffaele | ARS, su www.ars.sicilia.it. URL consultato il 13 marzo 2022.
  3. ^ Raffaele Stancanelli, su Senato.it - XVI legislatura, Parlamento italiano.
  4. ^ Stancanelli non è più senatore: consegnate le dimissioni - Corriere del Mezzogiorno, su corrieredelmezzogiorno.corriere.it. URL consultato il 4 febbraio 2018.
  5. ^ Giornale di Sicilia, su gds.it.
  6. ^ Sfida Stancanelli - Sudano Resa dei conti per il Senato, in Live Sicilia. URL consultato il 4 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2018).
  7. ^ Stancanelli sfida Musumeci: "Rimango in Diventerà Bellissima", su la Repubblica, 27 febbraio 2019. URL consultato il 13 marzo 2022.
  8. ^ Europee, Stancanelli "il pontiere": "Nessuno strappo con Diventerà Bellissima, mi candido per unire", su CataniaToday. URL consultato il 13 marzo 2022.
  9. ^ Elezioni Europee, nella lista delle Meloni ci sono Stancanelli e Cannata, su La Sicilia. URL consultato il 20 aprile 2019.
  10. ^ Speciale Elezioni Ue: liste, candidati ed eletti in Italia - repubblica, su elezioni.repubblica.it. URL consultato il 28 maggio 2019.
  11. ^ Home | Raffaele STANCANELLI | Deputati | Parlamento Europeo, su www.europarl.europa.eu. URL consultato il 13 marzo 2022.
  12. ^ {{Cita web|url=https://www.cataniatoday.it/politica/raffaele-stancanelli-lega-elezioni-europee.html |titolo=Elezioni europee, Raffaele Stancanelli lascia FdI per candidarsi con la Lega|sito=www.cataniatoday.it|accesso= 4 aprile 2024}}
  13. ^ Candidati Lega: le liste per le elezioni europee, su la Repubblica, 30 aprile 2024. URL consultato il 1º maggio 2024.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Predecessore Sindaco di Catania Successore
Vincenzo Emanuele (commissario straordinario) 20 giugno 2008 - 15 giugno 2013 Enzo Bianco