Premio Spoleto

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Il Premio Spoleto è stato un riconoscimento destinato a giovani artisti, pittori e scultori; si è svolto a Spoleto dal 1953 al 1964, con due riprese nel 1966 e nel 1968, per un totale di 13 edizioni.

Grazie alla formula del premio acquisto, le opere vincitrici andavano a costituire un primo nucleo di opere d'arte per la nascente Galleria d'arte moderna di Spoleto, al tempo ubicata nei refettori del Complesso monumentale di San Nicolò. Quei quadri e quelle sculture, ora conservate al Museo Carandente, Palazzo Collicola - Arti visive, contribuiscono a documentare le principali tendenze artistiche del tempo[1][2].

Mario Ceroli, "Balcone". Premio Spoleto 1966

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

L'idea del premio venne lanciata da alcuni artisti spoletini che sarebbero poi diventati un vero e proprio gruppo artistico ben definito, con il nome di Gruppo di Spoleto o Gruppo dei sei[3]. Ne facevano parte: Giuseppe De Gregorio[4], Filippo Marignoli[5], Giannetto Orsini, Ugo Rambaldi, Piero Raspi, Bruno Toscano (con assoluta fedeltà all'elenco alfabetico da loro stessi stilato in un catalogo).

Il Premio Spoleto venne inaugurato nel settembre del 1953, nelle sale di Palazzo Collicola[6] nell'ambito della I Mostra Nazionale di Arti Figurative. La manifestazione divenne un luogo privilegiato per le arti visive contemporanee e un polo attrattivo per numerosi artisti dell'epoca.

Venne coinvolto fin dall'inizio il giovane critico d'arte Francesco Arcangeli, già attento osservatore e studioso del nascente stile informale. Egli a sua volta interessò i principali esperti d'arte dell'epoca.

L'idea, al di là di intenti mondano-turistici, era nata da una profonda e autentica esigenza culturale:

«Vorremmo porre l'accento sui motivi concreti che ci hanno ispirato e guidato nella nostra opera e responsabilità di ordinatori: l'aspirazione a partecipare, sia pure umilmente, con la nostra riserva di fede e se si vuole d'ingenuità, a questo arduo e periglioso incontro fra artisti e pubblico, l'ambizione di inserirci in questo dibattito sull'arte che è stato finora privilegio di tre o quattro città italiane, l'ansia di avvicinare, di conoscere, di intervenire nel processo di formazione di una nuova cultura.»

Dopo la prima edizione, d'impostazione generica e informativa, nel 1954 gli organizzatori delinearono una più peculiare fisionomia della manifestazione:

«[...] l'essere una mostra minore e periferica, il cui carattere spontaneo e sperimentale reca inevitabilmente con sé difetti e pericoli che possono compromettere la validità e la durata, può offrire ad un tempo una maggiore apertura, una più spregiudicata e sensibile indicazione di valori, soprattutto di valori nuovi.»

Divenne naturale quindi prestare particolare attenzione alla situazione artistica contemporanea, evitando criteri antologici e accademici. La mostra propose gli artisti delle leve più giovani riuscendo ad offrire una vivida immagine delle istanze più nuove della cultura figurativa di quegli anni: dalle prime secessioni antinovecentiste, alle riprese neocubiste e "naturalistiche", dalle varie esperienze astratte, informali e neoespressioniste, al neofigurativismo e alle successive correnti "Gestaltiche".

Le edizioni[modifica | modifica wikitesto]

1953[modifica | modifica wikitesto]

La prima commissione di accettazione e di premiazione era composta da: Francesco Arcangeli, Mario Mafai, Marino Mazzacurati, Roberto Melli e Giovanni Toscano, sindaco di Spoleto. Opere inviate sotto giuria 377.

Gli artisti premiati:

1954[modifica | modifica wikitesto]

La seconda commissione di accettazione e di premiazione era composta da: Francesco Arcangeli, Fortunato Bellonzi, Roberto Melli, Luigi Carluccio, Lionello Leonardi (Presidente del Comitato organizzatore) e Giovanni Toscano. Opere inviate sotto giuria 400.

1955[modifica | modifica wikitesto]

La terza commissione di accettazione e di premiazione era composta da: Francesco Arcangeli, Valentino Martinelli, Marco Valsecchi, Roberto Melli, Lionello Leonardi e Giovanni Toscano. Opere inviate sotto giuria 411.

Gli artisti premiati:

1956[modifica | modifica wikitesto]

La quarta commissione di accettazione e di premiazione era composta da: Valentino Martinelli, Marco Valsecchi, Antonio Scordia, Virgilio Guzzi, Lionello Leonardi e Giovanni Toscano. Opere inviate sotto giuria 455.

1957[modifica | modifica wikitesto]

La quinta commissione di accettazione e di premiazione era composta da: Francesco Arcangeli, Maurizio Calvesi, Luigi Carluccio, Gisberto Martelli, Valentino Martinelli, Lionello Leonardi e Giovanni Toscano. Opere inviate sotto giuria 486.

1958[modifica | modifica wikitesto]

In questa edizione venne adottata una nuova formula: i partecipanti, pittori e scultori, vengono designati e invitati dalla commissione. La sesta commissione di invito e di premiazione era composta da: Francesco Arcangeli, Giulio Carlo Argan, Marco Valsecchi, Lionello Leonardi e Giovanni Toscano. Artisti invitati: 45 pittori e 15 scultori.

1959[modifica | modifica wikitesto]

La settima commissione di invito e di premiazione era composta da: Oreste Ferrari, Alberto Martini, Giovanni Urbani, Giuseppe De Gregorio e Giovanni Toscano. Opere pervenute 146.

1960[modifica | modifica wikitesto]

L'ottava commissione di invito e di premiazione era composta da: Carlo Barbieri, Giulio Carlo Argan, Marco Valsecchi, Maurizio Calvesi e Giovanni Toscano. Opere pervenute 191.

1961[modifica | modifica wikitesto]

La nona commissione di invito e di premiazione era composta da: Giovanni Urbani, Francesco Arcangeli, Domenico Spinosa, Piero Raspi e Giovanni Toscano. Opere pervenute 175.

  • Premio acquisto di L. 500.000 a Sergio Vacchi.
  • Premio acquisto di L. 200.000 (intitolato alla memoria di Roberto Melli) ex aequo a Giuseppe De Gregorio e Antonio Scordia.
  • Premio acquisto di L. 100.000 (in memoria di Ugo Castellani) a Carmine Di Ruggiero.
  • Premio acquisto per la scultura ex aequo a Antonio Venditti[9] e Gabriele Devecchi[10].
  • premio offerto dal Presidente della Repubblica al pittore Enrico Bugli.

1962[modifica | modifica wikitesto]

In occasione del decimo anniversario della manifestazione il Comitato organizzatore decise di devolvere la somma del montepremi alla pubblicazione di un volume in elegante veste editoriale[11] ove furono esaminate criticamente le opere degli artisti prescelti dalla giuria di premiazione. Autori dei saggi furono gli stessi critici preposti alla commissione d'invito e di premiazione[12]. Gli artisti premiati scelsero una delle loro opere da destinare alla Galleria d'Arte Moderna di Spoleto.

La commissione era così composta: Francesco Arcangeli, Antonello Trombadori, Giovanni Urbani, Marco Valsecchi e Giovanni Toscano. Opere pervenute 192. Gli artisti spoletini si dichiararono fuori concorso. Gli artisti prescelti, a cui furono dedicati i saggi corredati dalla riproduzione in grande formato (bianco e nero e quadricromie) di tutte le loro opere esposte, furono:

La medaglia d'oro offerta dal Presidente della Repubblica fu assegnata allo scultore Vittorio Tavernari.

1963[modifica | modifica wikitesto]

1964[modifica | modifica wikitesto]

1966[modifica | modifica wikitesto]

In questa edizione i premi acquisto sono andati a:

La medaglia del Presidente della Repubblica a Paolo Icaro.

La medaglia del Presidente del Consiglio dei Ministri a Germano Sartelli.

1968[modifica | modifica wikitesto]

La medaglia del Presidente della Repubblica a Alberto Magnelli.

La medaglia del Presidente del Consiglio dei Ministri a Gerardo Dottori.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Spoleto. Biblioteca "Giovanni Carandente", su comunespoleto.gov.it. URL consultato il 5 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2013).
  2. ^ Tutte le opere acquisite grazie al Premio Spoleto sono esposte al piano terra del Museo Carandente, Palazzo Collicola - Arti visive
  3. ^ Il gruppo di Spoleto. Ultimo naturalismo e informale al Premio SpoletoArchiviato il 7 ottobre 2013 in Internet Archive.
  4. ^ Le nature morte di Giuseppe De Gregorio. Una ricca antologica al Palazzo Collicola di Spoleto
  5. ^ Filippo Marignoli, Enciclopedia Treccani
  6. ^ L'archivio del Premio Spoleto è custodito all'interno della Biblioteca "Giovanni Carandente" del Museo Carandente, Palazzo Collicola - Arti visive
  7. ^ Carmine Di Ruggiero, sito ufficiale, su carminediruggiero.it. URL consultato il 5 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2013).
  8. ^ Biografia di Franco Garelli, su treccani.it.
  9. ^ Biografia di Antonio Venditti, su monteroduni.eu.
  10. ^ Biografia Devecchi (PDF), su gabrieledevecchi.it.
  11. ^ Francesco Arcangeli, Marco Valsecchi, Giovanni Urbani, Antonello Trombadori, X Premio Spoleto: Ferrari, Pisani, Uncini, Vespignani. 9 - 31 dicembre 1962
  12. ^ In Francesco Arcangeli, Marco Valsecchi, Giovanni Urbani, Antonello Trombadori, X Premio Spoleto: Ferrari, Pisani, Uncini, Vespignani. 9 - 31 dicembre 1962 a pag. 15 è riprodotta fedelmente la parte conclusiva della discussione critica, registrata durante l'ultima seduta della commissione giudicatrice il giorno 16-12-1962
  13. ^ Biografia Gianni Pisani, su ilportaledelsud.org.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Arcangeli, Marco Valsecchi, Giovanni Urbani, Antonello Trombadori, X Premio Spoleto: Ferrari, Pisani, Uncini, Vespignani. 9 - 31 dicembre 1962, ed. Comitato Manifestazioni Città di Spoleto, Spoleto 1963.
  • Franca Calzavacca, Bruno Toscano, Antonio Ponti, Il Gruppo di Spoleto, 1953-1960: mostra Palazzo Cesi/Acquasparta, 25 Giugno/25 Settembre 1983, Editore Regione dell'Umbria, 1983.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]