Philippe Starck

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Philippe Starck, nel 2007

Philippe Starck (Parigi, 18 gennaio 1949) è un architetto e designer francese. È conosciuto per il suo approccio pragmatico e democratico del design, spesso definito come il design pour tous (in italiano: il design per tutti).[1][2][3] Fra le sue opere più note si possono citare lo spremiagrumi Juicy Salif, disegnato nel 1990 per Alessi e la sedia Louis Ghost creata nel 2003 per Kartell.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Spremiagrumi Juicy Salif
Sedia Louis Ghost

Iniziò la sua carriera con la produzione di mobili gonfiabili nel 1968 e ricevette successivamente incarichi lavorativi di rilievo. Nel 1974 si stabilì negli Stati Uniti per poi tornare a Parigi due anni dopo. Fondò l'impresa Starck Product (1979) per commercializzare precedenti creazioni. Nel 1982 venne incaricato assieme ad altri designer francesi di ristrutturare le stanze dell'appartamento del presidente Mitterand al Palais de l'Élysée, e Starck si occupò della camera da letto.[4] In quegli anni il design contemporaneo non era ancora particolarmente diffuso in Francia, e la proposta d'interni che potessero unire l'antico a una specie di neo-eclettismo era fonte di attenzione.[5] Successivamente il designer venne chiamato per arredare gli interni di alcuni night-club di Parigi e il rinomato Café Costes, dove Starck realizzò il suo progetto in stile Dèco coniugato alle preferenze della realtà dell'epoca.[6]

Tra le sue opere, particolarmente famoso è lo spremiagrumi Juicy Salif, disegnato nel 1990 per la Alessi e diventato "oggetto di culto".

Ricoprì la carica di professore all'École nationale supérieure des arts décoratifs.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordre des Arts et des Lettres - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine delle Arti e delle Lettere (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria

Principali opere architettoniche e di design[modifica | modifica wikitesto]

  • I nightclub La Main Bleue nel 1976 e Les Bains Douches nel 1978
  • Gli appartamenti privati del Presidente della Repubblica francese all'Eliseo nel 1982
  • Il Café Costes nel 1984, il Restaurant Theatronnel nel 1985, il Restaurant Manin nel 1987
  • Gli hotel Royalton nel 1988 e Paramount nel 1990
  • La lampada Arà nel 1988
  • Lo spremiagrumi Juicy Salif nel 1990
  • Interni del Meccanò Discoteque Firenze 1990
  • Il Groninger Museum nel 1993
  • ENSAD nel 1998
  • La fabbrica di birra di Asakusa (Tokyo, Giappone, 1990)
  • La sedia La Marie, Ero|S|, Victoria Ghost, Louis Ghost, Dr. NO e Dr. NA (per Kartell, 1992)
  • Nel 1994 per Aprilia la Motò 6.5 (1994)
  • Gun Collection per l'azienda italiana d'arredamento e illuminazione FLOS;
  • Sedia Louis Ghost nel 2003, una delle sedie più vendute al mondo.[9]
  • Nel 2008, insieme a Martin Francis, lo yacht di lusso A e nel [2015 l'A (sailing yacht) entrambi del milionario russo Andrey Melnichenko
  • Revolutionair, prodotto da Pramac, modello di micro-aerogeneratore per il minieolico domestico e condominiale;
  • Slice of Briccole Slice of Venice (2010)
  • Collezione Flexible Architecture per Ceramica Sant'Agostino (2012)
  • Lo yacht Venus di Steve Jobs (2012)
  • Il 4 novembre 2016 viene commercializzato il primo smartphone quasi completamente senza cornici su tre lati, lo Xiaomi Mi Mix

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) « PHILIPPE STARCK & LE DESIGN POUR TOUS » AU MAD, su Starck, 18 ottobre 2018. URL consultato il 20 marzo 2024.
  2. ^ (FR) PHILLIPPE STARCK, LE DESIGN POUR TOUS, su Ministère de la culture, 18 ottobre 2018. URL consultato il 20 marzo 2024.
  3. ^ Fabrice Peltier, Le Design Pour les Nuls, edi8, 2013, ISBN 9782754055420.
  4. ^ (FR) Jean-Michel WILMOTTE, L’architecture française vers le grand large, su Institut François Mitterand, 10 giugno 2007. URL consultato il 20 marzo 2024.
  5. ^ Domitilla Dardi e Vanni Pasca, Tra locale e globale, in Sergio di Stefano, Annamaria Ardizzi e Antonio Micelli (a cura di), Manuale di storia del design, Milano, SilvanaEditoriale, settembre 2019, p. 226, ISBN 9788836641109.
  6. ^ Domitilla Dardi e Vanni Pasca, Tra locale e globale, in Sergio di Stefano, Annamaria Ardizzi e Antonio Micelli (a cura di), Manuale di storia del design, Milano, SilvanaEditoriale, settembre 2019, p. 226, ISBN 9788836641109.
  7. ^ (FR) LA RECONNAISSANCE, su Starck. URL consultato il 20 marzo 2024.
  8. ^ (FR) Au grade de Chevalier, su ORDRE DE LA LÉGION D'HONNEUR, 14 luglio 2000. URL consultato il 20 marzo 2024.
  9. ^ (FR) Salon du meuble de Milan: Kartell ou l'innovation permanente, su Le Point, 5 aprile 2017. URL consultato il 20 marzo 2024.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN29571218 · ISNI (EN0000 0001 2125 936X · SBN VEAV013915 · ULAN (EN500021369 · LCCN (ENno90002317 · GND (DE118928767 · BNF (FRcb12149069k (data) · J9U (ENHE987007509747905171 · CONOR.SI (SL6649955 · WorldCat Identities (ENlccn-no90002317