Pasteurellosi

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Pasteurellosi
Colonia numerosa di Pasteurella multocida al microscopio, con colorazione di Gram
Malattia rara
Specialitàinfettivologia e veterinaria
EziologiaColera aviare, Pasteurella e Mannheimia haemolytica
Classificazione e risorse esterne (EN)
MeSHD010326
Sinonimi
Eponimi

La pasteurellosi è una malattia infettiva causata da batteri del genere Pasteurella, patogeni per gli esseri umani e per altri animali.[1] In particolare, Pasteurella multocida (sottospecie P. m. septica e P. m. multocida) è presente nella bocca e nelle vie aeree di molti animali, tra cui i suini;[2] si tratta di un bacillo piccolo, Gram-negativo che assume una duplice colorazione al reagente di Wayson. Negli animali, pur causando occasionalmente forme setticemiche di malattia gastrointestinale note come colera aviare, tende ad essere un normale commensale nel microbiota.

Clinica[modifica | modifica wikitesto]

La pasteurellosi può comportare quadri clinici molto differenti da paziente a paziente. I principali sono:[1]

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

La terapia antibiotica permette generalmente di curare la pasteurellosi, tuttavia i casi più gravi di edema necessitano particolare attenzione per via di possibili complicanze. L'infezione, quando è grave, è trattata con somministrazioni massicce di penicillina. La tetraciclina o il cloramfenicolo possono essere impiegati nei pazienti che manifestano ipersensibilità ai beta-lattamici; è inoltre fondamentale medicare la ferita da cui si ritiene siano penetrati i batteri responsabili dell'infezione.

Zoonosi[modifica | modifica wikitesto]

A Pasteurella multocida sono attribuite svariate zoonosi, tra cui la shipping fever dei bovini e degli ovini (che può essere peraltro causata anche da un altro batterio, Mannheimia haemolytica). Questa patologia si sviluppa quando si instaura un'infezione secondaria che segue una patologia di origine batterica o virale, specie in condizioni di stress dovute a trasferimenti o cambiamenti dell'ambiente in cui vive l'animale.[3] Si sospetta inoltre che P. multocida sia responsabile di ricorrenti morie nelle popolazioni di antilope delle steppe (Saiga tatarica).[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) P. Kuhnert, H. Christensen, Pasteurellaceae: Biology, Genomics and Molecular Aspects, in Caister Academic Press, 2008, ISBN 978-1-904455-34-9.
  2. ^ (EN) S. Hunt Gerardo et al., Pasteurella multocida subsp. multocida and P. multocida subsp. septica Differentiation by PCR Fingerprinting and -Glucosidase Activity, in Journal of Clinical Microbiology, vol. 39, n. 7, 2001, pp. 2558-2564, DOI:10.1128/JCM.39.7.2558-2564.2001, ISSN 0095-1137 (WC · ACNP), PMID 11427568.
  3. ^ (EN) L. Zecchinon et al., How Mannheimia haemolytica defeats host defence through a kiss of death mechanism, in Vet. Res., vol. 36, n. 2, 2005, pp. 133-156, DOI:10.1051/vetres:2004065, PMID 15720968.
  4. ^ (EN) Richard A. Kock,, Mukhit Orynbayev, Sarah Robinson, Steffen Zuther, Navinder J. Singh, Wendy Beauvais, Eric R. Morgan, Aslan Kerimbayev, Sergei Khomenko, Henny M. Martineau, Rashida Rystaeva, Zamira Omarova, Sara Wolfs, Florent Hawotte, Julien Radoux, Eleanor J. Milner-Gulland, Saigas on the brink: Multidisciplinary analysis of the factors influencing mass mortality events, in Science Advances, vol. 4, n. 1, 17 gennaio 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]