Pascal Simbikangwa

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Pascal Simbikangwa (Karago, 17 dicembre 1959) è un ex militare e criminale di guerra ruandese, capo dei servizi segreti del Ruanda nel corso del genocidio ruandese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Simbikangwa nacque nel 1959 a Karago, nella Provincia Occidentale. Nel 1986 rimase ferito in un incidente d'auto e fu costretto a trascorrere il resto della sua vita su una sedia a rotelle. Successivamente divenne il capo dei servizi segreti ruandesi e anche capitano della guardia presidenziale.[1]

Simbikangwa ebbe un ruolo significativo nello svolgimento del genocidio ruandese. Si occupò infatti di stilare una lista dettagliata delle famiglie tutsi da sterminare[2] e, essendo uno dei maggiori azionisti della Radio Télévision Libre des Mille Collines, istigò all'odio razziale la popolazione. Inoltre, fu membro dei cosiddetti "Squadroni della morte", che operavano nei posti di blocco alla frontiera e avevano il compito di trucidare sul posto i tutsi che cercavano di lasciare il paese.[3]

Al termine del genocidio, Simbikangwa si rifugiò clandestinamente nelle Isole Comore e, successivamente, nell'arcipelago francese di Mayotte, dove fu arrestato il 28 ottobre 2008 per possesso di documenti di identificazione falsi[4]. Estradato in Francia, venne accusato di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità.[2][5] Al termine di un processo durato sei settimane, il 14 marzo 2014 venne condannato a 25 anni di carcere.[2][4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Rwanda ex-soldier jailed for genocide role, su Al Jazeera, 15 marzo 2014. URL consultato il 29 luglio 2015.
  2. ^ a b c (EN) Kim Willsher, Rwanda former spy chief Pascal Simbikangwa jailed over genocide, su The Guardian, 14 marzo 2014. URL consultato il 29 luglio 2015.
  3. ^ (IT) Parigi, processato ex militare accusato del genocidio Ruanda, su Reporter nuovo, 5 febbraio 2014. URL consultato il 29 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  4. ^ a b (IT) Ruanda, condanna “storica” per uno dei responsabili del genocidio, su La Stampa, 15 marzo 2014. URL consultato il 29 luglio 2015.
  5. ^ (EN) French court convicts Rwandan former spy chief Simbikangwa of genocide, su dw.com, 15 marzo 2014. URL consultato il 29 luglio 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN78036991 · ISNI (EN0000 0000 3225 3329 · LCCN (ENn95910286 · GND (DE1206293195 · WorldCat Identities (ENlccn-n95910286