Oratorio di Sant'Antonio Abate (Taleggio)

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Oratorio di Sant'Antonio Abate
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
LocalitàPizzino (Taleggio)
Coordinate45°54′19.41″N 9°34′08.75″E / 45.905392°N 9.569098°E45.905392; 9.569098
Religionecattolica di rito ambrosiano
TitolareSant'Antonio Abate
Diocesi Bergamo
Consacrazione1483
Stile architettonicoRomanico

L'oratorio di Sant'Antonio Abate è il principale luogo di culto cattolico della località di Staviglio, alpeggio nei pressi di Pizzino, nel comune di Taleggio in provincia e diocesi di Bergamo. La chiesa è sussidiaria della parrocchia di Sant'Ambrogio Dottore in Pizzino, appartenente al vicariato di San Giovanni Bianco-Sottochiesa, nella comunità ecclesiale territoriale Valle Brembana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'interno della chiesa

La costruzione della chiesa ebbe luogo nel 1483 grazie ad una donazione testamentaria da parte di Andreina Vitali fu Filippo che destinò tutti i suoi averi in funzione della costruzione del nuovo edificio. [1] Nel 1505, l'edificio fu decorato internamente con affreschi attribuiti dalla famiglia Baschenis di Averara, raffiguranti soggetti come sant'Antonio Abate e san Francesco d'Assisi, la Vergine Maria con il Bambino. Nella prima metà del XVII secolo, con la diffusione della peste nella Val Taleggio, tutte le decorazioni furono coperte con calce, seguendo i rimedi tradizionali per contrastare la malattia. Nello stesso periodo, venne realizzata la mensa dell'altare maggiore in gesso dipinto con finitura marmorizzata e l'acquasantiera in pietra scolpita.

Figura di Papa

Nel XVIII secolo fu acquistata una Via Crucis utilizzando la tecnica dell'arazzo, che purtroppo andò persa. Di analoga fattura e destino è sopravvissuto un paliotto mobile in cuoio e seta, con al centro un medaglione con raffigurato Sant'Antonio Abate. Nel XIX secolo venne aggiunto un confessionale in noce a destra dell'ingresso. Nel corso della prima metà del XX secolo, fu inserita nell'ancona seicentesca la statua di Sant'Antonio, realizzata in legno e gesso nel 1929 e donata dalla famiglia Danelli Vitale e Angelo Ghilardi. [2]

La chiesa è stata frequentata nel corso dei secoli da bergamini e mandriani della zona, che scendevano a valle dagli alpeggi per partecipare alla Santa Messa durante i mesi estivi celebrata nell'oratorio situato fuori dal centro abitato, presso i pascoli di Staviglio, in una posizione facile da raggiungere.

Nel 1972, il tetto dell'edificio fu ricostruito a seguito di abbondanti nevicate che ne avevano compromesso la stabilità. Durante i lavori di ristrutturazione furono rinvenuti gli affreschi del primo ciclo decorativo risalenti l XVI secolo. Nel 1996 fu rifatto il pavimento, i banchi e la mensa.


Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La Gloria di San Francesco

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

L'oratorio presenta una tipica struttura liturgica seguendo i canoni tradizionali. Il sagrato, ad eccezione del passaggio pedonale in porfido prospiciente la facciata, è coperto da un tappeto erboso. Quest'ultima, a due falde, è stata intonacata e presenta un basamento con finitura a crespone. La facciata principale dell'edificio è dotata di un portale centrale e due finestre laterali quadrate, con contorni in pietra e grate di protezione. Il tetto, realizzato in legno, è stato ricoperto da una copertura in piöde e coppi. Sulla linea di colmo dell'edificio si eleva il campanile a vela, contenente una campana medioevale, la più antica della Val Brembana, fusa da un fonditore anonimo nel 1482.

L'Annunciazione

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'oratorio è caratterizzato da un tipico schema liturgico a navata unica, con un controsoffitto in legno a listelli. Sulla destra della controfacciata si possono osservare il fonte battesimale e un confessionale. Purtroppo dei pregiati affreschi cinquecenteschi originariamente presenti sulle pareti laterali, restano oggi solo deboli tracce. Sulla parete di destra è possibile identificare in ordine la gloria di San Francesco, un Papa e diverse raffigurazioni di Sant'Antonio Abate. A destra dell'arco trionfale è raffigurata l'Annunciazione. L'Arcangelo Gabriele invece, si trova a sinistra e ne rimangono solamente le ali. Al di sopra due figure maschili non identificabili sono dipinte in abiti tradizionali rinascimentali

Una finestra ad arco si trova sulla parete destra. L'arco trionfale, ribassato, separa la navata dal presbiterio di uguale ampiezza. Il presbiterio ha una pianta rettangolare ed è coperto da una volta a botte. Sulla parete destra si apre una porta che conduce alla sagrestia, la cui falda si unisce a quella della copertura della chiesa. Sulla parete di fondo del presbiterio si trova l'altare, che contiene una nicchia che ospita la statua di Sant'Antonio Abate realizzata in gesso e legno. L'ancona è realizzata in gesso modellato dipinto e decorata con frutti e festoni. Ai lati, due cariatidi sostengono la trabeazione. La mensa dell'altare presenta una decorazione geometrica in muratura marmorizzata, del tutto identica a quella presente nella vicina chiesa di Santa Lucia e Rosa da Lima a Sottochiesa. Ai lati si trovano due finestre rettangolari. Sopra l'ancona è presente un dipinto raffigurante la Madonna col Bambino.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Don Nicola Ghilardi, III. Oratorio di Sant'Antonio Abate, in La chiesa Parrocchiale di Pizzino e i suoi Oratori, Bergamo, Edizioni sant'Alessandro, 1938, p. 57.
  2. ^ Ambito bergamaco sec. XVII-XX, Altare maggiore, su BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web. URL consultato il 18 gennaio 2024.

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