Nicola Sole (poeta)

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Nicola Sole

Nicola (o Niccola) Sole (Senise, 30 marzo 1821Senise, 5 dicembre 1859) è stato un patriota, poeta e avvocato italiano.

Biografia

Nacque a Senise, provincia di Potenza, nel 1821 da Biagio Antonio e Raffaela Durso ma, a causa della prematura morte del padre, venne affidato e istruito dallo zio arciprete Giuseppe Antonio Sole. Nel 1831 venne mandato al seminario di Tursi, dove studiò fino al 1835. Nel 1836 iniziò a praticare studi di medicina, applicandosi prima presso San Chirico Raparo e poi a San Giorgio Lucano. All'età di 19 anni si trasferì a Napoli, abbandonando gli studi medici dedicandosi alla giurisprudenza, conseguendo la laurea nel 1845. Nel frattempo iniziò a dedicarsi alla letteratura ed a frequentare importanti salotti letterari dell'epoca, dove era predominante in politica la corrente neoguelfa di Gioberti.

Trasferitosi a Potenza dove iniziò ad esercitare la professione di avvocato, partecipò ai moti del 1848, acclamando pubblicamente la necessità della Costituzione. Caduto vittima della reazione di Ferdinando II, fu latitante tra il 1849 ed il 1852. Ma nel 1853, su invito del fratello sacerdote, si costituì chiedendo ed ottenendo l'amnistia. A causa di ciò venne emarginato dai suoi stessi compatrioti e si ritirò a Senise dove visse in completo isolamento, focalizzandosi sulla lettura e lo studio. In seguito rientrò a Napoli, dove continuò la professione di avvocato e la pubblicazione di poesie. Infine tornò definitivamente nel suo paese natale, dove morì nel 1859 a causa della tubercolosi.

Opere

Autore di poesie e soprattutto di sonate, fra i suoi scritti si ricordano gli Affetti ed armonie giovanili del conte Francesco Genoino (1844), la versificazione italiana del Cantico dei Cantici del Vecchio Testamento (1855), i Pensieri poetici sulla eloquenza del foro penale (1856). Nicola Sole è anche l'autore de L'arpa Lucana, un libro di poesie edito nel 1848, e in cui manifesta la sua personalità patriottica, oltre ai Canti che, usciti nel 1858, vennero ripubblicati postumi, nel 1896, per cura di Bonaventura Zumbini.

La lirica "Sulla tomba di Alessandro Poerio" venne definita da Marc Monnier come «uno dei più bei gridi di guerra che abbiano rimbombato in Italia».[1] Dedicò a Giuseppe Verdi una poesia dal titolo "Addio a Giuseppe Verdi", quando il compositore lasciò Napoli amareggiato per essersi visto negare la rappresentazione dell'opera Un ballo in maschera, considerata oltraggiosa dalla censura borbonica. Come ringraziamento, Verdi musicò una sua lirica: "La preghiera del poeta".[2]

Gli ultimi periodi furono tristi. Sole venne aspramente criticato dagli stessi liberali per aver composto la "Danza inaugurale" (musicata da Saverio Mercadante) per il matrimonio di Francesco II di Borbone e Maria Sofia di Baviera. Forse le accuse di tradimento da parte dei liberali, forse l'accoglienza negativa nei confronti della lirica e forse la tubercolosi che lo affliggeva, lo spinsero a ritirarsi nel paese natio dove passò gli ultimi giorni della sua breve vita.

Note

  1. ^ Saverio Cilibrizzi, I grandi Lucani nella storia della nuova Italia, Conte editore, 1956, p. 113
  2. ^ Saverio Cilibrizzi, I grandi Lucani nella storia della nuova Italia, Conte editore, 1956, p. 108

Bibliografia

  • F. Noviello (a cura di), Nicola Sole e la sua poesia, Atti del Convegno Nazionale di Studi Lucani (Senise, 26-27 maggio 1984), Osann, Venosa 1985.
  • F. Torraca, A proposito di Nicola Sole, in «La Critica», rivista diretta da B. Croce, I (1903), pp. 304–316 (online)

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Collegamenti esterni

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