Alessandro Poerio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima nave militare, vedi Alessandro Poerio (esploratore).
Alessandro Poerio

Alessandro Poerio (Napoli, 27 agosto 1802Venezia, 3 novembre 1848) è stato un patriota e poeta italiano.

Come letterato è conosciuto per le sue poesie (particolarmente di argomento patriottico), che - pubblicate nel 1843 e poi, postume, nel 1852 - furono accostate a quelle di Tommaseo e a quelle di Giacomo Leopardi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Giuseppe Poerio, fratello di Carlo Poerio, ricevette i primi insegnamenti da Domenico Simeone Oliva, poeta della corte napoleonica e precettore dei figli di Gioacchino Murat.

Alessandro Poerio Venezia Calle larga de l'Ascension

Combatté nel 1821 con i costituzionali napoletani contro gli Austriaci a Rieti[1]. Andato poi in esilio, tornò in patria nel 1835. Nel 1848 prese parte alla difesa della Venezia di Daniele Manin e Niccolò Tommaseo (di cui era amico), durante la quale riportò gravi ferite in combattimento a Mestre, nel corso della Sortita di Forte Marghera il 27 ottobre 1848.

Trasportato a Venezia, gli venne prima amputata una gamba; in pochi giorni la sua situazione si aggravò e morì, non prima di essere stato promosso per meriti da soldato semplice a capitano.

Nel centro di Mestre, a partire dal punto esatto in cui il giovane patriota venne mortalmente ferito, è stata intitolata una via al suo nome. Anche a Roma esiste una via a lui intitolata, nel quartiere di Monteverde, nonché a Napoli, in prossimità di Piazza Garibaldi.

Il poeta Nicola Sole gli dedicò una lirica dal titolo "Sulla tomba di Alessandro Poerio".

Fu membro della Massoneria.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ POERIO, Alessandro in "Enciclopedia Italiana", su www.treccani.it. URL consultato il 9 novembre 2022.
  2. ^ Roberto Russo, Leopardi e la massoneria a Portici Ranieri voleva trasferirsi lì col poeta, in Il Corriere della Sera, Napoli, 22 maggio 2017. URL consultato il 21 settembre 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN66535578 · ISNI (EN0000 0001 2137 3429 · SBN RAVV081970 · BAV 495/204492 · CERL cnp01297224 · LCCN (ENn86085313 · GND (DE1013709454 · BNE (ESXX1418350 (data) · BNF (FRcb12322183n (data) · J9U (ENHE987007280806805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n86085313