Coordinate: 44°11′37.85″N 10°42′04.62″E

Monte Cimone (Appennino)

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Monte Cimone (Appennino)
Il Monte Cimone
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Emilia-Romagna
Provincia  Modena
Altezza2,165 m s.l.m.
Prominenza1 577 m
Isolamento168,35 km
CatenaAppennino tosco-emiliano
Coordinate44°11′37.85″N 10°42′04.62″E
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Cimone (Appennino)
Monte Cimone (Appennino)

Il Monte Cimone è il maggiore rilievo dell'Appennino settentrionale e della regione Emilia-Romagna, con una altezza di 2.165 m s.l.m.. Interessa i comuni di Fiumalbo, Sestola, Fanano e Riolunato, della provincia di Modena.

Descrizione

Conformazione

È una montagna piuttosto tozza, con una vaga forma piramidale a tre facce, e una anticima denominata Cimoncino. All'interno della montagna è ricavata una struttura militare, motivo per cui, durante il periodo della guerra fredda, l'accesso alla vetta era precluso.

Il territorio

il Monte Cimone fotografato dall'Altopiano dei Sette Comuni (Prealpi vicentine)

Il suo profilo è un elemento caratteristico del paesaggio dell'Appennino modenese ed è visibile dalle province di Modena, Reggio Emilia, Parma, Pistoia, Bologna e Ravenna. Considerando la risoluzione spaziale dell'occhio umano, la cima del Monte Cimone è il punto geografico dal quale si vede più superficie italiana. In condizioni di ottima visibilità, infatti, si può scorgere all'orizzonte tutto l'arco alpino, il mar Adriatico, il monte Amiata, l'Argentario, il mar Tirreno, l'isola d'Elba, la Corsica e l'isola di Capraia.

In quanto importante stazione sciistica invernale, la montagna è fornita di impianti di risalita che permettono di giungere in prossimità della vetta partendo dal centro abitato di Sestola, da Canevare, frazione di Fanano, dalla località Le Polle di Riolunato e da Montecreto. Una funivia, aperta anche nel periodo estivo, collega Passo del Lupo (raggiungibile in auto) a Pian Cavallaro, da cui è possibile raggiungere la sommità in circa un'ora e mezzo.

Sulle pendici del monte vi è il Lago della Ninfa, di origine tettonica.

Altre informazioni

Sulla sommità, costituita da un'ampia spianata, sono presenti molteplici antenne per telecomunicazioni ed in particolare un radiofaro per la navigazione aerea dell'Aeronautica Militare, oltre alla stazione meteorologica di Monte Cimone, ufficialmente riconosciuta dall'organizzazione meteorologica mondiale.

Inoltre vi si trova anche la stazione di ricerca "Ottavio Vittori" dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche, per lo studio dell'atmosfera e del clima.

Storia

Nel corso di alcuni lavori, sono state scoperte in vetta tracce di presenza umana risalenti ai Romani.

Tracce di insediamenti umani destinati alla pastorizia, sono riconducibili all'antichità, mentre le prime salite con finalità sportive o scientifiche sono documentate a partire dal 1567, da parte di Guidinello Montecuccoli, nobile locale. Diverse spedizioni per lo studio della pressione e della composizione atmosferica sono state compiute nel seicento, anche ad opera dei Padri Gesuiti.

Nel 1892 venne realizzata una torre a pianta ottagonale con finalità di osservatorio scientifico, ora caduta in rovina.

Nel 1908 fu realizzata una cappella dedicata alla Madonna delle nevi, tuttora venerata con una processione e con la celebrazione di una messa il 5 agosto di ogni anno.

Nel 1939 si stava per attuare la realizzazione di un rifugio CAI, ma l'impresa è abbandonata con l'arrivo della guerra e la successiva guerra fredda, durante la quale si amplia l'installazione militare iniziata nel 1937 e l'accesso a gran parte della cima viene interdetto ai civili.

Vista panoramica sul monte Cimone

Turismo

Lo stesso argomento in dettaglio: Comprensorio Cimone.

Sulla montagna è presente la più importante stazione sciistica dell'Emilia-Romagna, denominata Comprensorio del Monte Cimone. Il comprensorio è diviso in varie località comprese tra i comuni di Sestola, Fanano, Montecreto e Riolunato, tutte collegate tra loro da vari raccordi (tranne la stazione sciistica di Sestola e Pian del Falco).

Le piste, in prevalenza facili e medie, si estendono per un totale di 50 km. Non superano i 2,5 km di lunghezza, e i dislivelli sono inferiori ai 400 m, ma a differenza delle altre piste appenniniche, spicca la larghezza molto superiore al normale.

Dal punto di vista alpinistico il monte non è di particolare interesse: non presenta pareti rocciose, e in inverno le sue pareti non presentano pendenze particolari né canaloni interessanti. Dal punto di vista paesaggistico vi è una notevole presenza di infrastrutture di origine antropica.

Galleria fotografica

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