M60 Phoenix

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M60 Phoenix
Descrizione
TipoCarro armato da combattimento
Equipaggio4 (Comandante, pilota, artigliere e servente)
CostruttoreKing Abdullah Design and Development Bureau
Utilizzatore principaleBandiera della Giordania Giordania Al-Quwwāt al-Barriyya al-Urdunniyya
Esemplari182
Sviluppato dalM60 Patton
Dimensioni e peso
Lunghezza9,85 m (7 m lo scafo)
Larghezza3,7 m
Altezza3,89 m
Peso63 t in ordine di combattimento
Propulsione e tecnica
Motoreun motore diesel twin turbo General Dynamics Land Systems AVDS- 17902-C, raffreddato ad aria
Potenza950 hp)
Rapporto peso/potenza22 hp/t
Sospensioniidropneumatiche
Prestazioni
Velocità max48 km/h
Velocità fuori strada25 km/h
Autonomia450 km
Pendenza max60°
Armamento e corazzatura
Armamento primario1 cannone RUAG L50 da 120/50 mm
Armamento secondario1 mitragliatrici M240 da 7,62 mm
1 mitragliatrice M85 da 12,7mm
Corazzatura frontale260 mm (260 mm torretta)
Corazzatura laterale80 mm (64 mm torretta)
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L'M60 Phoenix è una versione modernizzata del carro armato da combattimento M60A3, realizzata in Giordania a cura dell’Istituto giordano di Ricerca e Produzione Militare (King Abdullah Design and Development Bureau) (abbreviato in KADDB) e destinata al servizio interno.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Per migliorare la mobilità, l’armamento e la protezione dei carri M60A3 in servizio attivo nell’esercito giordano, nel 2004 l’Istituto giordano di Ricerca e Produzione Militare (King Abdullah Design and Development Bureau, KADDB) sviluppò un progetto autonomo di modernizzazione che prevedeva l’adozione di numerose modifiche.[2] L’originale cannone Royal Ordnance M68 a canna rigata da 105 mm è stato sostituito con un pezzo RUAG L50 Compact Tank Gun da 120/50 mm, lo stesso adottato dall’ Al Hussein,[1] con elevazione da -10° a +20°, integrato da un armamento secondario su una mitragliatrice coassiale da M240 da 7,62 mm e da una M85 da 12,7 mm sulla torretta azionata dal capocarro. Il munizionamento è pari a 63 colpi da 120 mm, 900 da 12,7 mm e 6.000 da 7,62 mm.[2] L’introduzione di un sistema di stabilizzazione della torretta consente di sparare in movimento, cosa prima non possibile.[1]

Il sistema di controllo del fuoco Raytheon IFCS,[N 1] con sistema di visione notturna passivo RISE, consente un rateo variabile da 6 a 10 colpi al minuto.[1] La protezione è stata aumentata a livello III/IV[1] tramite l’adozione di corazzature reattive[1] SidePro-CE che possono essere riconfigurate in base alle mutevoli situazioni di minaccia. Esse forniscono protezione contro le testate a carica cava o in tandem dei missili anticarro, e contro le munizioni ad alta energia cinetica sparate dai cannoni. Il sistema di difesa attiva Saab Avitronics/Mowag LED 100 è composto da un anemometro, un jammer a infrarossi e due lanciagranate HDSL (High Speed Directed Launchers), uno per ciascun lato della torretta, a 6 celle per piccoli missili non guidati Denel Dynamics Mongoose-1 in grado di intercettare i missili controcarro (ATGW) o i proiettili degli RPG in arrivo. È presente un sistema di allarme laser, un completo sistema NBC[2] per operazioni in ambienti contaminati da radiazioni, aggressivi chimici o biologici, e un sistema digitale automatico di protezione antincendio.[2] L’adozione di un avanzato sistema di sospensioni indipendenti idropneumatiche ha consentito di incrementare il peso a 62-63 tonnellate senza perdita di mobilità. Il motore diesel twin turbo General Dynamics Land System AVDS-17902-C raffreddato ad aria, con trasmissione automatica Allison CD 1000, erogante una potenza di 950 hp. La capacità carburante dei serbatoi è pari a 1.457 litri. Il veicolo può superare un ostacolo verticale di 0,90 m, una trincea di 2,9 m e guadare un corso d’acqua senza preparazione della profondità di 1,2 m.

L’MBT M60 Phoenix è stato realizzato in 182 esemplari,[2] assegnati a 4 battaglioni carri dell’esercito giordano.[1]

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Giordania Giordania

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il sistema Raytheon IFCS comprende un sistema thermal imaging and gunnery system HIRE II, un telemetro laser ELITE II, e un computer balistico digitale General Dynamics Canada.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Palmas 2016, p. 52.
  2. ^ a b c d e (EN) M-60 Phoenix Main Battle Tank, su military-today.com..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Periodici[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Palmas, L'esercito giordano, un pilastro di stabilità nazionale, in Panorama Difesa, n. 358, Firenze, Ed. A.I. srl., dicembre 2016, pp. 48-55.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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