Lutra lutra
Lontra europea | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Famiglia | Mustelidae |
Sottofamiglia | Lutrinae |
Genere | Lutra |
Specie | L. lutra |
Nomenclatura binomiale | |
Lutra lutra Linnaeus, 1758 | |
Sinonimi | |
Lutra nippon |
La lontra europea (Lutra lutra, Linnaeus 1758) è un mammifero di medie dimensioni (raggiunge anche i 120 cm, compresa la lunga coda) che trova il suo habitat ideale lungo i fiumi e i laghi europei ed asiatici.
Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]
È una specie con areale eurasiatico (dalla penisola iberica sino al Giappone) e nordafricano (Marocco, Tunisia e Algeria).
L'attuale distribuzione in Europa è molto frammentaria e in diversi paesi (ad esempio Paesi Bassi, Liechtenstein, Svizzera) è ormai estinta mentre in altri (Italia, Francia, Belgio, Germania) è presente con popolazioni residue poco numerose e isolate. È in aumento in Svezia.
In Italia era originariamente diffusa in tutta la penisola, ma attualmente è presente principalmente lungo i corsi d'acqua di Basilicata, Campania, Calabria, Puglia (fiumi Picentino, Calore lucano, Sele, Tanagro, Calore irpino, Ofanto, Alento, Mingardo, Bussento, Bradano, Basento, Cavone, Agri, Sinni, Noce, Lao e fiumara di Atella). È presente anche in Abruzzo e in Molise (bacino del Sangro e alto bacino del Volturno)[1] e in alcune aree di risorgiva del Friuli-Venezia Giulia[2], nonché forse in stazioni isolate di altre regioni (Lazio, Toscana, Liguria, Emilia Romagna) dove un tempo era sicuramente presente.[3]
Nel 2006 la popolazione di lontre in Italia fu stimata fra 220 e 660 esemplari, presenti in diversi nuclei su Alpi, Appennini e alcuni grandi fiumi di pianura. La popolazione è considerata in incremento numerico e in espansione geografica.
Biologia[modifica | modifica wikitesto]
È un'ottima nuotatrice e la sua dieta consiste quasi esclusivamente in pesce. Ha una pelliccia marrone intenso nella parte superiore e più chiara nella parte inferiore. Il corpo è allungato e la coda è lunga e affusolata. Il muso è tozzo e coperto di baffi robusti. Le orecchie sono molto piccole. Le zampe sono corte con piedi palmati, utili per il nuoto. Spesso può spingersi sino alle zone costiere, quando c'è carenza di cibo.
La lontra è un predatore e si nutre principalmente di pesci (in genere preferisce le anguille e le trote), mangia anche gamberetti e altri invertebrati e non disdegna nemmeno gli uccelli acquatici. Sulla terra preda arvicole, conigli e altri piccoli mammiferi. Generalmente è notturna. Passa molto tempo in acqua.
Per costruirsi la tana approfitta quasi sempre delle buche che le acque dei fiumi lasciano sulle rive; raramente utilizza le cavità naturali tra le radici di vecchi alberi o le tane abbandonate da tassi o volpi perché sono state già abitate in precedenza.(la tana)
Il periodo riproduttivo dura solitamente da febbraio a marzo, ma gli accoppiamenti al di fuori di questo periodo non sono rari, pertanto i piccoli possono nascere durante tutto il periodo dell'anno. La gestazione dura nove settimane e la femmina partorisce da 2 a 4 piccoli che nascono con occhi chiusi e quasi inappetenti. Diventano sessualmente attivi poco prima dei tre anni di età. Gli esemplari adulti vivono isolati o in piccoli gruppi familiari, tuttavia le femmine tengono presso di sé la prole per molto tempo.
Minacce[modifica | modifica wikitesto]

La lontra vive solo in zone non antropizzate ed è molto sensibile all'inquinamento. Inoltre è un'ottima pescatrice che è entrata in competizione con l'essere umano: questo significa che negli ultimi 2-3 secoli la convivenza non è stata per nulla facile, a discapito della lontra, che è stata molto cacciata durante il XX secolo anche per la sua pelliccia, usata per l'abbigliamento femminile.
Dichiarata specie a rischio nel 1977 in Italia, è più facile incontrarla nelle ampie zone selvagge del nord Europa.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Lontra euroasiatica, su Parco Nazionale d'Abruzzo. URL consultato il 9 settembre 2018.
- ^ La lontra in Friuli, su Oasi dei Quadris, 2014. URL consultato il 9 settembre 2018.
- ^ Lontra, su WWF Italia. URL consultato il 9 settembre 2018. - Ma non confermato da La lontra in Italia, su Lontra Italia - Italian Otter Network. URL consultato il 9 settembre 2018.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Spagnesi M., De Marinis A.M. (a cura di), Mammiferi d'Italia - Quad. Cons. Natura n.14 (PDF), Ministero dell'Ambiente - Istituto Nazionale Fauna Selvatica, 2002 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2011).
- (EN) Reuther, C. & Hilton-Taylor, C. 2004, Lutra lutra, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2018.2, IUCN, 2018.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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