Luigi Guanella

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San Luigi Guanella
 

Sacerdote e fondatore delle congregazioni religiose dei Servi della Carità e della Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza

 
NascitaFraciscio di Campodolcino, 19 dicembre 1842
MorteComo, 24 ottobre 1915
Venerato daChiesa cattolica
BeatificazionePapa Paolo VI, 25 ottobre 1964
CanonizzazionePapa Benedetto XVI, 23 ottobre 2011
Santuario principaleSantuario Sacro Cuore di Como
Ricorrenza24 ottobre
Patrono diGuanelliani, UNITALSI

Don Luigi Guanella (Fraciscio di Campodolcino, 19 dicembre 1842Como, 24 ottobre 1915) è stato un presbitero italiano, fondatore delle congregazioni dei Servi della Carità e delle Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza: nel 1964 è proclamato beato da papa Paolo VI.

Il 1º luglio 2010, papa Benedetto XVI ha promulgato il decreto di canonizzazione di don Luigi Guanella, riconoscendogli un miracolo avvenuto nel 2002[1]. La sua canonizzazione è avvenuta il 23 ottobre 2011[2].

La vita

Figlio di Lorenzo e di Maria Bianchi, nono di tredici fratelli, fu ordinato Sacerdote a Como il 26 maggio 1866. In quell'occasione ebbe a dire: «Voglio essere spada di fuoco nel ministero santo». Svolse il suo ministero a Prosto (frazione di Piuro), a Savogno, a Traona, a Olmo (frazione di San Giacomo Filippo) e a Pianello del Lario.

In seguito conobbe Don Bosco presso il quale restò per tre anni, in seguito ai quali fu richiamato nella sua diocesi.

Difficoltà e incomprensioni impedirono per lunghi anni ogni avvio di opere e fecero di lui un prete errante e confinato, ritenuto matto dagli amici e pericoloso dai nemici. In tale situazione scrisse i suoi pensieri di fede più importanti.

Giunto a Pianello per succedere a Don Carlo Coppini, ne raccolse l'eredità, coadiuvato da un drappello di cinque religiose, tra cui la beata Chiara Bosatta (beatificata nel 1991 da Giovanni Paolo II).

Ha operato attraverso le sue suore e i suoi preti organizzati in due Famiglie religiose, le Figlie di S. Maria della Provvidenza e i Servi della Carità.

Morì il 24 ottobre 1915. Riconosciuta, con regolare processo canonico, la santità della vita e l'eroicità delle virtù, fu dichiarato beato da Paolo VI il 25 ottobre 1964 e santo da Benedetto XVI il 23 ottobre 2011 in Piazza San Pietro.

Le opere

San Luigi Guanella

I Servi della Carità) e le Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza hanno ricevuto dal fondatore l'amore e la cura dei poveri, specialmente dei più abbandonati, di "coloro che sono poveri nell'ingegno o nella salute o nelle sostanze" . in particolare si dedicano al ministero della carità tra i disabili mentali chiamati da San Luigi Guanella i "buoni figli", tra gli anziani, i fanciulli e i giovani. Tuttavia nessuna iniziativa di carità ha lasciato indifferente don Guanella, il quale, dopo essersi occupato delle vocazioni al sacerdozio con gli avvii di preseminari a Campodolcino, Chiavenna, Traona, ha aperto le sue case ad ogni categoria di persone in difficoltà: sordomuti, preti vecchi e ammalati, anziani anche benestanti, ma abbandonati. Seguendo queste indicazioni del Fondatore, i Servi della Carità) hanno adeguato la loro opera, estendendola a nuove forme e adattando le istituzioni originarie alle esigenze nuove. Così, hanno ampliato l'interesse per gli anziani, hanno reso più scientifica l'assistenza ai disabili: sotto l'aspetto medico, psico-pedagogico, sociale, scolastico; hanno dato prevalenza all'educazione degli adolescenti. Hanno infine affrontato i problemi che nazioni di recente sviluppo presentano (America latina, India, Filippine e Africa). Pur mantenendosi aperta a qualsiasi genere di povertà materiale, morale e spirituale, rivolge la sua attenzione principalmente:

  • ai fanciulli, i ragazzi, e i giovani in stato di abbandono materiale o morale;
  • alle persone anziane o handicappate a livello psico-fisico che sono prive di appoggio umano e senza le cure necessarie ad una vita dignitosa ;
  • al “popolo povero”, cioè quei gruppi e moltitudini che sono segnati da grave povertà sociale e religiosa.

Di tutti loro si prendono cura i suoi centri sparsi per il mondo, e lo fanno seguendo gli itinerari valoriali, espressi dal grafico che segue, il quale dà una visione d’insieme a tutta la missione dell’Opera don Guanella.

Don Luigi Guanella e i Papi

don Luigi Guanella in una foto del 1912

Don Luigi Guanella, umile figlio della Chiesa, soprattutto a motivo della sua carità verso i più poveri diventò grande amico del Papa.

La sua esperienza di filiale appartenenza, intessuta di fede, di amore e di lavoro, verso il papa si è poi prolungata in linea costante e patrimonio vitale anche nella Famiglia religiosa da lui fondata.

Papa Giovanni Paolo II lungo il suo ministero petrino ha dato ripetuti segni di speciale attenzione verso le persone in disagio di povertà e di dolore, come pure verso coloro che dedicano la vita per alleviare in qualche modo la sofferenza nel mondo. Più volte ha fatto visita alle opere fondate San Luigi Luigi Guanella.

Straordinarie sono state, in particolare, le sue visite pastorali ad alcuni Centri apostolici: il 22 aprile 1979, a pochi mesi della sua elezione, tra lo stupore di tutti, nella Casa S. Pio X sul Gianicolo, dove le suore guanelliane dal 1907 attendono alla cura di anziane e disabili. Seguirono altre visite alla parrocchia San Giuseppe al Trionfale (18 gennaio 1981), alla grande Casa San Giuseppe di Via Aurelia Antica (28 marzo 1982), alla parrocchia San Giuseppe Benedetto Cottolengo nel quartiere di Valle Aurelia il 18 dicembre 1988. Durante il viaggio apostolico compiuto nella diocesi di Como, volle inserire positivamente nel programma un momento di preghiera e di festa da vivere insieme ai malati e ai poveri della "Casa madre" delle opere guanelliane.

Questo rapporto di forte legame tra il Papa e l'Opera guanelliana ha radici lontane, che risalgono ai tempi del Guanella. Cinque furono i Papi della sua vita: Gregorio XVI, Pio IX, Leone XIII, San Pio X e Benedetto XV.

Fin dalla prima giovinezza egli, da buon cattolico e poi da sacerdote, coltivò verso il Papa sentimenti di venerazione e di filiale obbedienza. Gradualmente, gli eventi della vita lo condussero a comporre armonie sempre più impegnative ed ampie nei temi del mistero dell'uomo sofferente, convinto che «il mondo andrà salvo nella carità». Si trovò in piena unità con i suoi Papi, soprattutto con San Pio X, che gli aprì porte, cuore e portafogli.

Pio IX

Pio IX fu il papa della sua giovinezza e delle sue primizie sacerdotali. Verso di lui nutrì profondo amore, segnato da sereno entusiasmo. A mano a mano però che le politiche positivistiche e materialistiche di quel periodo andavano radicalizzandosi contro il papa, gli atteggiamenti di don Guanella subirono una cambiamento di appassionata reazione in difesa del Papa. Nel 1872 – dunque dopo la breccia di Porta Pia, nel vivo delle offese e violenze portate alla Chiesa in quel periodo ribollente di contestazioni - egli scrisse un libro piuttosto forte, in stile apologetico per l'onore della Chiesa e del Papa, usando un linguaggio vigoroso, a volte polemico, però estremamente veritiero. Qualche anno dopo, trovandosi a Torino con San Giovanni Bosco, nel 1877 ebbe occasione di far consegnare a mano da don Bosco una lettera personale a Pio IX: ne ebbe risposta autografa, che lo riempì di gioia.

Leone XIII

Di Leone XIII ebbe modo di ammirare con adulta intelligenza le grandi linee di magistero e di governo. Gli obiettivi di riprendere un dialogo più sereno con la cultura e la politica, le aperture di collegamento con il mondo operaio e le questioni sociali, giunsero a Don Guanella con la forza di una chiamata. A tale scopo don Luigi scrisse due opere apologetiche sulla Chiesa, mettendo in evidenza il disegno di Dio nella storia e "Le glorie del pontificato". Ogni enciclica del papa suscitava in lui risonanze di vita e di azione: l'invito a riscoprire la teologia e la spiritualità del Sacro Cuore indusse don Guanella a costruire a Como un santuario dedicato al Sacro Cuore. All'esortazione (enciclica Aeterni Patris) di aprire al Popolo di Dio con abbondanza le acque pure della sapienza cristiana, don Guanella rispose scrivendo con fervore tutta una serie di operette di carattere storico, liturgico, ascetico, formativo, per la gente semplice delle parrocchie. Analoga ispirazione operosa provocarono in lui le encicliche su san Francesco, sul rosario, sulle questioni sociali. Oltre questo intreccio di dialogo a distanza, don Guanella ebbe occasione di incontrarsi più volte con Leone XIII, sia in udienze di gruppo, sia in rari momenti più personali.

Benedetto XV

Con il papa Benedetto XV, successo nel 1914 a Pio X, don Guanella non ebbe la possibilità di stabilire frequenti contatti. La prima udienza, sollecitata dal Papa stesso, ebbe luogo il 19 ottobre 1914. Il colloquio si svolse cordialissimo, prolungato. Più tardi, in un incontro con don Aurelio Bacciarini, il Papa gli confidò: «Ho parlato una volta sola con don Luigi, ma rimasi proprio edificato del suo modo semplice e chiaro e delle sue opere: mi ha lasciato l'impressione di un uomo del Signore».

Durante il terremoto della Marsica nel gennaio del 1915, il Papa venne a conoscere qualcosa degli eroismi di carità compiuti da don Guanella con le sue suore e con i suoi preti tra le macerie di quell’immane disastro. Don Luigi Orione ne era rimasto profondamente impressionato.

L'Osservatore Romano ne pose in rilievo la vibrante partecipazione di dolore e i lampi di gioia ogni volta che riusciva a dare un aiuto. E quando fu informato che don Guanella era gravemente infermo, il papa inviò subito un telegramma di benedizione e di auguri. Avvisato poi che era giunta per don Luigi l'ultima ora, esclamò: “Muore un santo”.

Pio X

Il papa con il quale il Luigi Guanella visse davvero cose eccezionali fu Pio X.

Si erano conosciuti la prima volta nel settembre del 1891, durante un pellegrinaggio a Castiglione dello Stiviere per la ricorrenza del IV centenario della morte di san Luigi Gonzaga.

La prima udienza privata don Guanella la ricevette nel dicembre 1903, a motivo della Colonia di Monte Mario, affidatagli pochi mesi prima dall'Opera per la Preservazione della Fede. Il papa volle conoscere come si stava impostando la fondazione; domandò notizie sull'apertura del "Ricovero di San Cassiano del Meschio", vicino a Riese, suo paese natio. Infine, benedicendolo, lo esortò a proseguire con coraggio e gli disse: «Pregate molto per lavorare molto».

Don Guanella interiorizzò a fondo queste parole come un programma di vita e le raccolse per i suoi religiosi nella formula sintetica: "Pregare e Patire".

Dopo questa prima udienza, molte altre ne seguirono, motivate dalle nuove fondazioni che don Luigi andava seminando intorno al Vaticano. Mentre infatti la Colonia di Monte Mario si consolidava ad opera dei suoi religiosi, nel gennaio del 1904 don Guanella portò a Roma anche le sue suore, affittando per loro per un triennio il Palazzo dell'Arcadia nel Bosco Parrasio, presso San Pietro in Montorio, per l'accoglienza di anziane e "buone figlie" (chiamava così le disabili psico-fisiche).

Gli anni successivi furono un tempo assai fervido di opere. Presso la basilica di San Pancrazio sul Gianicolo nel giro di tre anni preparò la "Casa Pio X" per trasferirvi definitivamente l'opera del Bosco Parrasio. Intanto maturò l'idea di fare sorgere un centro pastorale nella zona Prati, tra le baracche degli operai e le umili abitazioni del rione Trionfale.

Anche tra i fornaciari di Valle dell'Inferno (detta poi Valle Aurelia) occorreva inventare una presenza significativa.

Il Papa era di pieno accordo con tali idee, che anzi rispondevano ad un suo piano di azione per tutte le periferie di Roma, in analoghe condizioni di bisogno…

Così don Guanella mise mano alla costruzione dell'attuale Basilica di San Giuseppe al Trionfale, inaugurata il 19 marzo 1912. E diventò sempre più famigliare con San Pio X. Le frequenti udienze private, sia dentro sia fuori dagli orari stabiliti, lo resero di casa in Vaticano.

Talvolta era il Papa a prendere l'iniziativa di chiamarlo. Più volte lo invitò a salire con lui in carrozza per poi intrattenersi lungo i vialetti dei Giardini vaticani in reciproca dolce conversazione sui molti argomenti della Chiesa: l'urgenza della carità, i problemi del lavoro, il modernismo, la formazione dei religiosi e del clero, le missioni, gli emigranti, i sacramenti ai "piccoli"… I documenti ci offrono soltanto tracce generiche di questi temi e sono piuttosto avari di dettagli circa questa amicizia così intima e tanto preziosa.

Il culto

Il corpo di San Luigi Guanella nel Santuario Sacro Cuore in Como

Alla morte di don Luigi Guanella (ore 12,20 di domenica 24 ottobre 1915), una gran folla di sacerdoti, suore e numerosissimi fedeli si strinsero davanti al letto del caro don Luigi, il culto si diffuse rapidamente in tutta Italia, come attestano i numerosi telegrammi e forme di cordoglio inviate da ogni parte della Nazione (cardinali, vescovi, sacerdoti, semplici fedeli).

«O San Luigi Guanella
apostolo della carità
che nel mondo pervaso dall'odio e dall'egoismo,
hai sparso i tesori del tuo cuore,
soccorrendo i poveri e i miseri a te tanto cari.
Ottienici dalla bontà del Signore,
di conservare e accrescere in noi
l'amore verso Dio e verso il prossimo.
Impetraci in particolare la grazia che ora da te imploriamo
e la perseveranza finale. Amen.»

La festa liturgica è il 24 ottobre

Opere

  • Le vie della Provvidenza, Memorie autobiografiche, Ed. Nuove Frontiere, Roma, 1988.
  • Scritti per le Congregazioni, vol. IV, Ed. Nuove Frontiere, Roma 1988, pp. 1482.
  • Scritti per l’anno liturgico, vol. I, Ed. Nuove Frontiere, Roma 1992, pp. 1400.
  • Scritti storici e Agiografici, vol. II/1, Ed. Nuove Frontiere, Roma 1995, pp. 1217.
  • Scritti storici e Agiografici, vol. II/2, Ed. Nuove Frontiere, Roma 1997, pp. 654.
  • Scritti morali e catechistici, vol. III, Ed. Nuove Frontiere, Roma 1999, pp. 1255.

Note

  1. ^ Promulgazione di decreti della congregazione delle cause dei Santi, in bollettino sala stampa Santa Sede, 1º luglio 2010. URL consultato il 15-07-2010.
  2. ^ Promulgazione di decreti della congregazione delle cause dei Santi, in bollettino sala stampa Santa Sede, 21 febbraio 2011. URL consultato il 21-02-2011.

Bibliografia

Biografie

  • L. Mazzucchi, La vita, lo spirito e le opere di don Luigi Guanella, Ed. Nuove Frontiere, Roma, 2004 (ristampa dall'originale del 1920).
  • A. Tamborini G. Preatoni, Il Servo della Carità Beato Luigi Guanella, San Paolo, Milano, 1964.
  • V. Lucarelli, Un contemporaneo affascinante Don Guanella, San Paolo, Milano, 1991.

Studi

  • A. Beria, Luigi Guanella Pagine spirituali e preghiere, Brescia, 1957.
  • P. Pasquali, Guanella Luigi, in DIP, Edizioni Paoline 1977, vol. IV, pp. 1458-1461.
  • AA.VV., I tempi e la vita di don Guanella, ricerche biografiche, Ed. Nuove Frontiere, Roma, 1990.
  • M.L. Oliva, Luigi Guanella gli anni di Savogno 1867-1875, Ed. Nuove Frontiere, Roma 1991.
  • M. Carrozzino, Don Guanella e Don Bosco, storia di un incontro e di un confronto, Ed. Nuove Frontiere, Roma, 1989.
  • AA.VV., La spiritualità di don Luigi Guanella. Ricerche tematiche, a cura di A. Dieguez, Ed. Nuove Frontiere, Roma, 1992.
  • P. Pellegrini, Don Guanella inedito, (a cura di O. Minetti A. Dieguez), Ed. Nuove Frontiere, Roma, 1993.

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