Urbano Mancini

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Lidio Urbano Mancini
NascitaSan Giorgio in Bosco, 1º dicembre 1912
MorteMar Mediterraneo, 27 marzo 1943
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
SpecialitàAerosiluranti
Anni di servizio1935-1943
GradoCapitano pilota
GuerreGuerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Grecia
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Operazione Torch
Comandante di254ª Squadriglia
105º Gruppo Autonomo Aerosiluranti
Decorazionivedi qui
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare[1]
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Lidio Urbano Mancini (San Giorgio in Bosco, 1º dicembre 1912Mar Mediterraneo, 27 marzo 1943) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante la seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un bombardiere Piaggio P.32 ritratto su di un aeroporto italiano, e di cui Urbano Mancini possedeva l'abilitazione al pilotaggio.

Nacque a San Giorgio in Bosco, provincia di Padova, il 1º dicembre 1912 da genitori originari da Cesena. Dopo aver conseguito il diploma magistrale ad Urbino si appassionò al mondo dell’aviazione, entrando come Allievo ufficiale di complemento nella Regia Aeronautica nel settembre 1935. Nell’aprile dell’anno successivo conseguì il brevetto di pilota presso la Scuola di Malpensa volando a bordo di velivolo Caproni Ca.100, e poi quello di pilota militare nel mese di luglio, su velivolo Breda Ba.25.[N 1] Promosso sottotenente fu assegnato all’8º Stormo Bombardamento Terrestre, e il 30 aprile 1938 partì volontario per la Spagna, dove si distinse subito durante i combattimenti tanto da guadagnarsi la promozione a tenente per merito di guerra, e una Medaglia di bronzo al valor militare. Rimase in terra iberica fino al 29 gennaio 1939, quando rientrò in Patria per partecipare subito alle operazioni di occupazione dell’Albania in forza al 36º Stormo Bombardamento Terrestre. Il 15 febbraio 1940 fu assegnato al 46º Stormo Bombardamento Terrestre, passando quindi, dopo lo scoppio delle ostilità, al neocostituito 105º Gruppo di stanza sull’aeroporto di Pisa-San Giusto, il cui comandante era il Ministro degli esteri Conte Galeazzo Ciano[N 2] e di cui egli divenne ufficiale puntatore sul suo velivolo.

Un bombardiere CANT Z.1011 ritratto su di un aeroporto italiano, e di cui Urbano Mancini possedeva l'abilitazione al pilotaggio.

Combatté sul fronte francese, e poi su Malta, e sul fronte greco, operando su Salonicco, Kotzani, Përmet, Corfù, Mali, Denitzi, Mali Trebiscines, Chiaf, Sfiut, ecc., venendo decorato con una prima Medaglia d’argento al valor militare, e con una seconda per le operazioni nel Mar Mediterraneo compiute fino all’agosto 1942. Il 12 di quello stesso mese, al comando della 254ª Squadriglia,[2] partecipò alle operazioni di contrasto ad una formazione navale nemica operante Mediterraneo occidentale. Nel novembre dello stesso anno,[3] con l’inizio dell’invasione anglo-americana del territorio dell’Africa del nord francese, iniziarono le operazioni in quel settore.[4] Il 9 dicembre affondò[2][N 3] con un siluro la corvetta britannica Marigold, assegnata di scorta al convoglio MKS 31, nella rada di Algeri, scampando alla reazione della caccia nemica.[2] Il 14 febbraio 1943 sostituì il tenente colonnello Ciano[N 4] al comando[5] del 105º Gruppo Aerosiluranti continuando le azioni contro le navi nemiche.[5]

Il 27 marzo 1943 condusse[6] da Decimomannu un attacco in massa[N 5] contro navi nemiche nel golfo di Philippeville, da cui non tornò, probabilmente abbattuto[N 6] da un caccia Supermarine Spitfire del No.43 Squadron.[5] Per il coraggio dimostrato durante l’attacco fu decorato con la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.[5] In seguito gli è stato intitolato l'aeroporto di Cervia-Pisignano sede del 15º Stormo dell'Aeronautica Militare Italiana.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Superbo comandante di gruppo siluranti, sempre primo, alla testa dei suoi reparti che trascinava con la virtù dell’esempio eroico, fervido propugnatore di ogni più alto ideale, conduceva intenso ciclo di ardite operazioni di siluramento in settore irto di difese e di insidie, arrecando al nemico ingenti danni. Partito ancora una volta all’attacco di un importante convoglio nemico in navigazione, affrontava impavido e sereno l’uragano di ferro e di fuoco delle navi e dei caccia di scorta. Riusciva a colpire, con decisa volontà, una grossa unità che affondava, ma la sua ala infranta non tornava sul suolo della Patria. Purissimo eroe, espressione della forte gente italica e della sua tradizione guerriera. Cielo del Mediterraneo, 18 novembre 1942 - 27 marzo 1943.»
— [7]
Medaglia d’argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Su velivolo da bombardamento, abile puntatore di gruppo, in numerose azioni, spesso contrastate da violenta reazione contraerea ed aerea, con calma e sereno sprezzo del pericolo, effettuava numerosi bombardamenti su obiettivi del nemico, conseguendo efficaci risultati. In vari scontri con la caccia nemica, impugnando decisamente la mitragliatrice, si prodigava nella difesa della formazione, contribuendo in due successive azioni all’abbattimento di alcuni cacciatori nemici. Cielo della Grecia, novembre 1940-aprile 1941.»
Medaglia d’argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 18 marzo 1943[8]
Medaglia d’argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 18 giugno 1943[9]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Cielo di Spagna dicembre 1938 -- gennaio 1939. »
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della campagna di Spagna (1936-1939) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della spedizione in Albania - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra
— Regio Decreto 2 febbraio 1943[13]

Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell’Ordine di Skanderbeg (Regno d'Albania) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di II classe (Germania) - nastrino per uniforme ordinaria
Medalla de la Campaña 1936-1939 (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medalla militar collectiva (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Cruz de guerra (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
— 15 maggio 1938

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Conseguì l’abilitazione al pilotaggio dei bombardieri Caproni Ca.111, Savoia-Marchetti S.M.81, Piaggio P.32, CANT Z.1011 e Savoia-Marchetti S.79 Sparviero.
  2. ^ Ciano aveva il grado di maggiore, poi promosso per merito di guerra tenente colonnello nel 1941, e con lui prestava servizio anche il capitano Alessandro Pavolini.
  3. ^ L’attacco alle navi del convoglio MKS 31 fu condotto da tre Savoia-Marchetti S.79 Sparviero della 254ª Squadriglia del 105º Gruppo, condotti dal capitano Urbano Mancini, dal tenente Ernesto Borelli, e dal sottotenente Casanova.
  4. ^ In quell’occasione il Comandante Ciano (Ministro degli Esteri) gli inviò il seguente Telegramma: SICURO CHE COMANDO DI GRUPPO SOTTO TUA GUIDA FERMA E SICURA CONTINUERA’ SUPERBE TRADIZIONI INVIO A TE E CAMERATI PILOTI SPECIALISTI MIGLIORI AUGURI. GALEAZZO CIANO.
  5. ^ Si trattava di 12 S.79 appartenenti all’89º e al 105º gruppo e 8 aerosiluranti tedeschi Heinkel He 111 appartenenti al KG 26.
  6. ^ Secondo l’autore Marco Mattioli si trattava del velivolo pilotato dal Flg. Off. Anthony Snell.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 213.
  2. ^ a b c Mattioli 2014, p. 66.
  3. ^ Mattioli 2014, p. 58.
  4. ^ Mattioli 2014, p. 59.
  5. ^ a b c d Mattioli 2014, p. 68.
  6. ^ Mattioli 2014, p. 69.
  7. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  8. ^ Bollettino Ufficiale 1943, dispensa 15, pagina 944, registrato alla Corte dei Conti addì 14 maggio 1943, registro n.21 Aeronautica, foglio n.166.
  9. ^ Bollettino Ufficiale 1943, numero 3, pagina 19, registrato alla Corte dei Conti addì 11 giugno 1943, registro n.3 Aeronautica, foglio n.108.
  10. ^ D.M. 11 febbraio 1939 (Bollettino Ufficiale 1939 Suppl. Segreto n. 01 pag. 89).
  11. ^ D.M. 25 ottobre 1938 (Bollettino Ufficiale 1938 Suppl. Segreto n. 07 pag. 29).
  12. ^ D.M. 11 febbraio 1939 (Bollettino Ufficiale 1939 Suppl. Segreto n. 01 pag. 89.
  13. ^ Bollettino Ufficiale 12 luglio 1941, dispensa 28ª, registrato alla Corte dei Conti addì 25 febbraio 1943, registro n.17 Aeronautica, foglio 7.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte, Roma, Ufficio editoriale aeronautico, 1941.
  • Emilio Brotzu, Michele Caso e Gherardo Cosolo (a cura di), Dimensione Cielo, Aerei Italiani nella 2ª Guerra Mondiale Vol.4, Bombardieri-Ricognitori, Roma, Edizioni dell'Ateneo & Bizzarri, aprile 1972.
  • Emilio Brotzu, Michele Caso e Gherardo Cosolo (a cura di), Dimensione Cielo, Aerei Italiani nella 2ª Guerra Mondiale Vol.5, Bombardieri-Ricognitori, Roma, Edizioni dell'Ateneo & Bizzarri, aprile 1973.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • (EN) Marco Mattioli, Savoia-Marchetti S.79 Sparviero Torpedo-Bomber Units, Botley, Osprey Publishing Company, 2014, ISBN 1-78200-809-8.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
Periodici
  • Fabio Bianchi e Antonio Marazziti, Gli aerosiluranti italiani 1940-1945. I reparti, le macchine, le imprese, in Storia Militare Dossier, n. 14, Parma, Ermanno Albertelli Editore, giugno 2014.
  • F. Mattesini, I successi degli Aerosiluranti Italiani e Tedeschi in Mediterraneo nella 2ª Guerra Mondiale, in Bollettino d’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, marzo 2002.
  • Giorgio Viola, Destini incrociati, in Storia Militare, n. 88, Parma, Ermanno Albertelli Editore, gennaio 2001, p. 43-46.