Lewisite

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Disambiguazione – Se stai cercando il minerale lewisite, vedi Lewisite (minerale).
Lewisite
Nome IUPAC
2-cloroetenildicloroarsina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC2H2AsCl3
Massa molecolare (u)207,32
Numero CAS541-25-3
PubChem5372798
SMILES
C(=C[As](Cl)Cl)Cl
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,89
Temperatura di fusione−18 °C (255,15 K)
Temperatura di ebollizione190 °C (463,15 K)
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
Tossico Pericoloso in ambiente
Frasi R23/25-50/53
Frasi S1/2-20/21-28-45-60-61

La lewisite è il nome comune con cui si identifica il composto chimico 2-clorovinil-dicloarsina, composto impiegato nella guerra chimica, il quale attacca i polmoni e provoca avvelenamento attraverso l'assorbimento della cute. Ha formula chimica C2H2AsCl3.

La scoperta della 2-clorovinil-dicloroarsina si deve a Julius Arthur Nieuwland il quale ne rimase accidentalmente intossicato durante delle ricerche sulla reattività dell'acetilene durante la tesi di dottorato. Il chimico statunitense Winford Lee Lewis ne mise a punto la produzione industriale e da lui il composto ha preso il suo nome attuale.

La lewisite ha effetti vescicanti a causa dell'inibizione dell'ossidazione dell'acido piruvico. Si diffonde attraverso la pelle più rapidamente dell'iprite, e i sintomi appaiono subito. La guarigione però avviene più rapidamente e ci sono meno rischi di infezioni secondarie. Il trattamento sia topico che per via sistemica può avvenire utilizzando un agente chelante, il dimercaprolo, meglio conosciuto con la sigla BAL (British Anti-Lewisite). Si tratta di un liquido oleoso, dall'odore sgradevole, contenente tioli che si legano chimicamente all'arsenico, che può essere somministrato in veicolo oleoso (olio di arachidi).

L'antidoto a base di BAL venne messo a punto nel 1940 presso l'Università di Oxford. L'efficacia del BAL come agente chelante lo fece adottare sin da subito come rimedio per gli avvelenamenti non solo da arsenico ma anche da mercurio, piombo, contro la malattia di Wilson e disturbi neurologici[1].

Reazione tra la lewisite e il dimercaprolo

Note[modifica | modifica wikitesto]

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