Kōmeitō

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Kōmeitō
公明党
PresidenteNatsuo Yamaguchi
SegretarioYoshihisa Inoue
StatoBandiera del Giappone Giappone
Sede17 Minamimoto-machi, Shinjuku, 160-0012, Tokyo
Fondazione17 novembre 1964 (storico, dalla Lega Politica Komei)
7 novembre 1998 (attuale New Komeito, dal dissolvimento del Komeito storico avvenuto nel dicembre 1997)
IdeologiaDemocrazia buddista[1][2][3]
Buddismo Nichiren politico
Terza via[4]
Populismo
Agrarianismo
Conservatorismo giapponese[5]
Umanitarismo
CollocazionePartito pigliatutto
(qualificato in diverse posizioni: centrosinistra[6], centro[7][8][9], centro-destra[10], destra[11][12])
Affiliazione internazionaleSoka Gakkai International (fino al 1964)
Seggi Camera dei rappresentanti
32 / 465
(2021)
Seggi Camera dei consiglieri
32 / 245
Seggi
203 / 2 668
(Prefetture)
Seggi
2 707 / 29 762
(Municipalità)
Sito webwww.komei.or.jp/ e www.komei.or.jp/en/

Il Kōmeitō (公明党?), o Partito del Governo Pulito (PGP), è un'organizzazione politica del Giappone ispirata al buddismo giapponese e principalmente al buddismo di Nichiren. Il nome ufficiale inglese è New Kōmeitō o Kōmei Party.

Partito centrista e populista, ma che si definisce come un movimento trasversale ispirato solo al buddismo Nichiren, a volte è stato classificato nel centrosinistra o talvolta nel centrodestra; ebbe il picco storico del suo consenso elettorale nel 1969, quando divenne il terzo partito giapponese. Dal 1998, dopo lo scioglimento del partito storico, in seguito a varie scissioni confluito nella coalizione Shinshintō, e i resti della vecchia formazione, fuoriusciti nuovamente, si unirono con altri movimenti di area (New Peace Party, Circolo Riformista, Partito del Governo Pulito) e da allora il partito è chiamato "New Kōmeitō Party" (NKP), più conservatore del Kōmeitō originale; il termine usato è solo in lingua inglese, e non in Giappone dove non c'è differenza linguistica col vecchio partito.

Storicamente è legato all'associazione buddista laicale Soka Gakkai e alla sua guida e terzo presidente Daisaku Ikeda; fu infatti fondato negli anni '50 come Lega Politica Komei da membri della Soka Gakkai, della quale costituiva inizialmente una sezione e l'ala politica del movimento (a causa di ciò venne accusato di violare la separazione tra Stato e religioni attuata per legge nel dopoguerra, anche se ufficialmente sostiene una politica di laicità). Ikeda volle così separare nettamente la Soka Gakkai dalla Komei, e nel 1964 nacque il Kōmeitō.[13]

Oggi il Komeito è votato principalmente dagli aderenti alla SG giapponese (di cui fanno parte a maggioranza i suoi quadri dirigenti) ma anche da altri giapponesi che praticano il buddismo Nichiren senza far parte della società laicale da alcuni classificata come nuovo movimento religioso (ad esempio Nichiren-shū, Nichiren Shōshū, o buddisti fuoriusciti dalla SG). Inizialmente era alleato del Partito Socialdemocratico - chiamato precedentemente Partito Socialista Giapponese - mentre il nuovo Kōmeitō ha stretto diverse alleanze di governo col Partito Liberal Democratico di destra.

Ideologia[modifica | modifica wikitesto]

Nella piattaforma politica del Kōmeitō, partito moderato-centrista di terza via con venature populiste, oltre al buddismo nella versione Nichiren propugnata dalla Soka Gakkai (i circa 8 milioni di elettori del Komeito comprendono di fatto tutti gli aderenti nipponici della società buddista), vi sono l'umanitarismo (nello statuto si parla di una politica che "tratti la vita umana con il massimo rispetto e cura"), la difesa delle tradizioni giapponesi verso cui ha un atteggiamento conservatore ma non nazionalista, e la messa al bando delle armi nucleari nel mondo.

Propone inoltre una decentralizzazione del potere in senso autonomista verso le prefetture e le zone rurali (ruralismo), e un alleggerimento della burocrazia statale. Alle posizioni conservatrici, come la stessa Soka Gakkai ne unisce altre di tipo progressista, sostenendo a volte leggi in favore di libertà civili e diritti, ad esempio è favorevole al matrimonio omosessuale[14], e a legislazioni permissive verso l'eutanasia, il suicidio assistito e l'aborto a certe condizioni, oltre a sostenere però anche una politica di lotta alla denatalità molto alta in Giappone, tramite sussidi governativi in favore delle madri e delle famiglie.

Nonostante sia un partito pacifista, ha supportato un cambiamento della Costituzione del Giappone al fine di far intervenire le truppe giapponesi delle Forze di autodifesa (Jieitai) in una peacekeeping durante la guerra in Iraq[15], completato nel 2015; sostiene anche la neutralità militare del Giappone tramite una graduale abrogazione del trattato di San Francisco con gli Stati Uniti (1947). Alcune di queste scelte hanno provocato dissensi nella Soka Gakkai.

Benché a livello mondiale la Soka Gakkai sia attiva contro la pena di morte, basandosi sul proprio credo come esplicitato dal leader Ikeda, i parlamentari e ministri del Kōmeitō non hanno mai supportato grandi campagne abolizioniste in patria, venendo criticati per questo; tuttavia, durante il primo governo di centro-destra, con il Komeito al potere assieme a Junichiro Koizumi, esponente moderato del Partito Liberal Democratico e propenso alla sospensione, si è avuta una moratoria della pena di morte, in quanto il ministro Seiken Sugiura (2005-2006), in ossequio al suo credo buddista, rifiutò di applicare la pena capitale.

Questo è cambiato con il successivo capo del PLD, Shinzō Abe, esponente nazionalista e favorevole alla pena capitale. Il partito ha comunque presentato mozioni parlamentari per l'abolizione della pena capitale, sebbene rimaste isolate e senza grande seguito.[16] Nel 2016 all'incontro interreligioso ad Assisi il vicepresidente della Soka Gakkai, e vicino al Komeito, Tamotsu Sugiyama ha dichiarato agli esponenti della Comunità di Sant'Egidio che la posizione del partito è fermamente contraria, ed esso potrebbe quindi far valere la propria forza di stretto alleato del premier Abe per proporre o chiedere l'abolizione (o la moratoria permanente) della pena di morte presso la Dieta (il parlamento giapponese).[17]

Alleanze recenti[modifica | modifica wikitesto]

Recentemente ha adottato una strategia più conservatrice, anche se non rinnegando mai le posizioni storiche, ed è stato alleato del Partito Liberal Democratico, guidato dal primo ministro liberal-nazionalista Shinzō Abe, entrando così nella coalizione di governo di centro-destra.

Presidenti alla guida del NKP[modifica | modifica wikitesto]

No. Nome Periodo Immagine
Inizio mandato Fine mandato
1 Takenori Kanzaki 7 novembre 1998 30 settembre 2006
2 Akihiro Ota 30 settembre 2006 8 settembre 2009
3 Natsuo Yamaguchi 8 settembre 2009 In carica

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Voti % Seggi
Parlamentari 2009 8.836.991
21 / 475
Parlamentari 2012 8.002.355
31 / 475
Parlamentari 2014 8.079.626
35 / 475

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Far Eastern Affairs. East View Publications. 1978. p. 112.
  2. ^ Ronald J Hrebenar, ed. (2000). Japan's New Party System. Avalon Publishing. p. 167. The Komeito Returns: The Party of “Buddhist Democracy”
  3. ^ George Ehrhardt; Axel Klein; Levi McLaughlin, eds. (2014). Kōmeitō: Politics and Religion in Japan. Institute of East Asian Studies. p. 67.
  4. ^ Tun-jen Cheng, Deborah A. Brown, Religious Organizations and Democratization: Case Studies from Contemporary Asia: Case Studies from Contemporary Asia, 2015
  5. ^ Fisker-Nielsen, Anne Mette (2012), Religion and Politics in Contemporary Japan: Soka Gakkai Youth and Komeito, Routledge, p. 86
  6. ^ 公明党は安保法制の「歯止め」か「触媒」か [Is the Komeito party "stop" or "catalyst" in security legislation?], su diamond.jp, 16 aprile 2015.
  7. ^ (JA) 今さら聞けない?! 「保守」「リベラル」ってなんだ? [Can't you ask about them now ?! What are "conservative" and "liberal"?], su asahi.gakujo.ne.jp. URL consultato il 15 maggio 2020.
  8. ^ Japan ruling bloc near agreement on security shift, su apnews.com, 27 giugno 2014. URL consultato il 15 maggio 2020.
  9. ^ Coalition partner keeps Japan’s Abe in power — and in check, su ft.com, 17 ottobre 2017. URL consultato il 15 maggio 2020.
    «Natsuo Yamaguchi, the low-profile leader of the centrist Komeito party»
  10. ^ Anne Mette Fisker-Nielsen, Religion and Politics in Contemporary Japan: Soka Gakkai Youth and Komeito, Routledge, 2012, p. 86.
  11. ^ Japan: Return of the Right, su frontline.thehindu.com, Frontline, 11 gennaio 2013. URL consultato il 21 febbraio 2020.
    «The LDP will be ruling in coalition with another right-wing party—the Komeito.»
  12. ^ Jeffrey Haynes (2020). Politics of Religion: A Survey. "the NKP is a right-wing, conservative party with religious goals."
  13. ^ Matsutani, Minoru, "Soka Gakkai keeps religious, political machine humming", The Japan Times, 2 December 2008, p. 3
  14. ^ Komeito pushing for LGBT law during this Diet session
  15. ^ Daniel M. Kliman Japan's Security Strategy in the Post-9/11 World 2006 Page 79 "As the linchpin of the ruling coalition, New Komeito would have borne direct responsibility for the Japanese government's failure to visibly participate in the war on terror. Internalized gaiatsu therefore exercised greater influence over New Komeito lawmakers than their DPJ counterparts..."
  16. ^ Soka Gakkai e politica Archiviato il 29 novembre 2014 in Internet Archive., Istituto Buddista Soka Gakkai Italia
  17. ^ Pena di morte: in Giappone qualcosa si muove

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN132516814 · ISNI (EN0000 0001 0662 0292 · LCCN (ENn80008793 · GND (DE217208-2 · J9U (ENHE987007594741005171 · NDL (ENJA00288758 · WorldCat Identities (ENlccn-n80008793