José Soriano
José Soriano | ||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Nazionalità | Perù | |||||||||||||||
Altezza | 190 cm | |||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||
Ruolo | Portiere | |||||||||||||||
Termine carriera | 1947 | |||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||
Squadre di club1 | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
Nazionale | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||
José Eusebio Soriano Barco (Chiclayo, 17 aprile 1917 – Buenos Aires, 22 marzo 2011) è stato un calciatore peruviano, di ruolo portiere.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Chiclayo, nella regione di Lambayeque, si dedicò al calcio inizialmente per puro diletto, affiancandolo al suo lavoro di agronomo (era specializzato nella coltivazione della canna da zucchero).[1] Ancora calciatore, partecipò ai primi movimenti sindacali del calcio argentino (cui prese parte dal 1946), e in seguito fu dirigente del sindacato stesso, il Futbolistas Argentinos Agremiados.[1][2][3] Si trasferì, dopo il ritiro, a Buenos Aires, ove morì al Sanatorio de la Trinidad, nel quartiere di Palermo.[3]
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]Portiere dotato d'imponente statura (tanto che aveva iniziato come cestista),[3] aveva riflessi pronti ed era capace di buone parate in tuffo.[4] Tra le sue doti principali vi era anche un affinato senso della posizione; fu un precursore delle uscite, che alla sua epoca erano poco frequenti.[2][4]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Soriano giocò, per i primi anni, nell'Alfonso Ugarte, una squadra di Trujillo.[1] Nonostante non militasse in prima divisione, il commissario tecnico della Nazionale peruviana lo convocò per Uruguay 1942 dopo averlo visto durante un'amichevole.[1] Questo gli procurò una notorietà a livello internazionale che si rifletté sulla sua carriera: si trasferì al Banfield, in Argentina, e vi giocò due stagioni (1943 e 1943).[1] Il presidente del River Plate Antonio Liberti lo acquistò per 100.000 pesos, trattando direttamente con il presidente del Banfield Florencio Sola; Soriano accettò il trasferimento, facendo però introdurre nel contratto una clausola che prevedeva che negli incontri tra Banfield e River Plate non fosse schierato.[1] Giunto al club di Núñez, divenne il portiere titolare de La Máquina, la formazione del River che ebbe successo negli anni 1940.[1][2][3][4] Divenuto capitano della squadra, si fece notare per il suo comportamento corretto che gli valse il soprannome di Caballero del arco (il cavaliere della porta)[1] o Caballero del deporte (il cavaliere dello sport).[4] Nel 1945 vinse il campionato nazionale; nel 1946 fu ceduto, perché aveva ospitato a casa sua una riunione di capitani di varie squadre di prima e seconda divisione, che avrebbero poi formato il sindacato dei calciatori;[1] passò dunque all'Atlanta, seguendo il suo ex compagno del River Adolfo Pedernera,[1] e vi rimase per due mesi, prendendo parte a una stagione negativa, che si concluse con la retrocessione dei giallo-blu.[2]
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Fu convocato in Nazionale dal CT Ángel Fernández per il Sudamericano del 1942: in tale competizione giocò una sola gara, contro l'Argentina, in cui subì 3 gol; per il resto del torneo l'estremo difensore del Perù fu Juan Honores.[5]
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- River Plate: 1945
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j (ES) Federico Rozenbaum, El adiós a un gran caballero, in Olé. URL consultato il 27 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ a b c d (ES) Edgardo Imas, La legión extranjera, su sentimientobohemio.com.ar. URL consultato il 27 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2011).
- ^ a b c d (ES) Murió el peruano Soriano, arquero de "La Máquina", in La Voz, 23 marzo 2011. URL consultato il 27 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2012).
- ^ a b c d El Gráfico, p. 33.
- ^ (EN) Southamerican Championship 1942, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 27 febbraio 2012.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (ES) 100 Ídolos de River, Buenos Aires, El Gráfico, 2010.
- (ES) Diego Estévez; Sergio Lodise, 105. Historia de un siglo rojo y blanco, Ediciones Continente, 2006, ISBN 978-950-754-198-8.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su José Soriano
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (DE, EN, IT) José Soriano, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (ES) Statistiche su BDFA.com.ar, su bdfa.com.ar.
- (EN, RU) Statistiche su Once-onze.narod.ru [collegamento interrotto], su once-onze.narod.ru.