Jean-Baptiste Kléber

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Jean-Baptiste Kléber
NascitaStrasburgo, 9 marzo 1753
MorteIl Cairo, 14 giugno 1800
Cause della morteattentato
Luogo di sepolturaStrasburgo
Religionecattolica
Dati militari
Paese servito Regno di Francia
Sacro Romano Impero
Regno di Francia (1791-1792)
Prima Repubblica francese
Forza armata Reale esercito francese
Esercito del Sacro Romano Impero
Esercito rivoluzionario francese
Anni di servizio1769 - 1770
1777 - 1783
1792 - 1800
GradoGenerale di divisione
GuerreGuerra di successione bavarese
Guerre rivoluzionarie francesi
CampagneCampagna di Vandea
Virée de Galerne
Campagna d'Egitto
BattaglieAssedio di Magonza del 1793[1]
Battaglia di Tiffauges
Seconda battaglia di Cholet
Battaglia di Entrammes
Battaglia di Le Mans del 1793
Battaglia di Savenay
Battaglia di Fleurus del 1794
Assedio di Magonza del 1794-1795
Battaglia di Altenkirchen
Presa di Alessandria
Battaglia del Monte Tabor del 1799
Battaglia di Héliopolis del 1800
Comandante diArmata di Magonza
Armata della Sambre e Meuse
Armata d'Oriente
Studi militariAccademia Militare di Monaco di Baviera
voci di militari presenti su Wikipedia

Jean-Baptiste Kléber (Strasburgo, 6 marzo 1753Il Cairo, 14 giugno 1800) è stato un generale francese.

Arruolatosi allo scoppio della rivoluzione nell'esercito rivoluzionario (era già stato ufficiale nelle truppe del re), combatté in Vandea ove sconfisse, insieme al generale Marceau, i ribelli a Cholet il 17 febbraio 1793, passò quindi all'Armata del Nord. Pose l'assedio a Maastricht il 17 settembre 1794 e a Magonza il 14 dicembre dello stesso anno. Il 4 giugno 1796 sconfisse gli austriaci ad Altenkirchen, presso Coblenza, il 16 luglio dello stesso anno prese Francoforte.

Due anni dopo prese parte alla campagna d'Egitto, conquistò Alessandria d'assalto con il generale Menou il 2 luglio 1798, rimediando una ferita alla testa che lo costrinse a fermarsi nella città al comando di una guarnigione francese di circa 5000 uomini. Partecipò poi alla campagna di Siria, durante la quale prese parte all'assedio di al-Arish nel gennaio 1799, sconfisse i turchi del pascià di Damasco alla battaglia del monte Tabor il 16 aprile 1799. Il 17 agosto dello stesso anno fu nominato da Napoleone, in partenza per rientrare in Francia, governatore dell'Egitto e comandante dell'Armata d'Oriente.[2]

Sconfisse poi i turchi nella battaglia di Héliopolis, e successivamente domò una rivolta al Cairo, ma fu assassinato da un sicario, uno studente di scienze islamiche originario di Aleppo, un certo Suleiman al-Halabi, il 14 giugno 1800, lo stesso giorno in cui il suo grande amico, il generale Desaix, veniva ucciso a Marengo. Lo sostituì nel comando il generale Menou.

La sua salma venne trasportata e inumata a Marsiglia, nel Castello d'If, per ordine di Napoleone. Da lì fu poi traslata nel 1818, per disposizione di Luigi XVIII, a Strasburgo, sua città natale.

Il suo nome è inciso sotto l'Arco di Trionfo di Parigi sul pilastro sud alla colonna 23.

  1. ^ In questo assedio erano le truppe francesi ad essere assediate.
  2. ^ La partenza improvvisa di Napoleone provocò amarezza e risentimenti nei componenti la spedizione in Egitto: la truppa ebbe la sensazione di un tradimento da parte del condottiero nei suoi confronti. Kléber poi era particolarmente adirato per la situazione critica in cui gli fu lasciato il comando, tanto che inviò una vibrata protesta al Direttorio, definendo il Bonaparte: ce petit bougre (= quel piccolo individuo: il che era comprensibile se non altro considerando la statura fisica piuttosto imponente del generale strasburghese).
  • J. Tulard, J.-F. Fayard, A. Fierro, Histoire et dictionnaire de la Révolution Française, Parigi, Edition Robert Laffont, 1998, ISBN 2-221-08850-6.
  • David G. Chandler, Le campagne di Napoleone, Milano, RCS Libri S.p.A., 1998, ISBN 88-17-11577-0.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN24631180 · ISNI (EN0000 0000 8206 7401 · SBN NAPV082114 · BAV 495/258135 · CERL cnp00402328 · ULAN (EN500338449 · LCCN (ENn87828430 · GND (DE11894780X · BNE (ESXX5628800 (data) · BNF (FRcb121045499 (data) · J9U (ENHE987007305098905171