Jasmila Žbanić

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Žbanić al Festival internazionale del cinema di Karlovy Vary nel 2010.

Jasmila Žbanić (Sarajevo, 19 dicembre 1974) è una regista, sceneggiatrice e produttrice cinematografica bosniaca.

Nel 2006 ha vinto l'Orso d'oro al Festival di Berlino per il suo film d'esordio, Il segreto di Esma. Nel 2021 il suo Quo vadis, Aida? è stato candidato all'Oscar al miglior film internazionale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata e cresciuta a Sarajevo, riceve un'educazione laica dai genitori bosgnacchi.[1] Si laurea presso l'Accademia di arti sceniche di Sarajevo e successivamente lavora per un periodo negli Stati Uniti come burattinaia nel Bread and Puppet Theatre e come clown in un seminario di Lee Delong. Tornata in Bosnia, nel 1997 fonda il collettivo artistico Deblokada,[2] attraverso cui realizza documentari, opere audiovisive e cortometraggi presentati a mostre di tutto il mondo come la 3ª Manifesta a Lubiana nel 2000, la kunsthalle del museo Fridericianum di Kassel nel 2004 e la Biennale di Istanbul nel 2003.[2]

Nel 2006 esordisce alla regia di un lungometraggio cinematografico con Il segreto di Esma, con cui vince l'Orso d'oro al Festival di Berlino 2006,[3] e che viene anche candidato come miglior film agli European Film Awards.[2] Anche il suo secondo film, Il sentiero (2010), che esplora la relazione di una giovane coppia di Sarajevo,[4] concorrerà a Berlino.[5][6] Nel 2013, presenta al Toronto Film Festival Za one koji ne mogu da govore e l'anno seguente concorre a quello di Locarno con la commedia Love Island.

Torna al successo del suo primo film nel 2020 con Quo vadis, Aida?, sul genocidio di Srebrenica, con cui concorre per il Leone d'oro alla 77ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e riceve una candidatura all'Oscar al miglior film internazionale ai premi Oscar 2021, oltre che vincere l'European Film Award per il miglior film e la miglior regìa.

Tematiche e interessi[modifica | modifica wikitesto]

Žbanić ha riconosciuto che i suoi film riguardano principalmente le persone e la storia della Bosnia-Erzegovina,[7] ma che usa il cinema anche per esplorare i problemi e le questioni relative alla propria vita.[7] I personaggi dei suoi film spesso non sono necessariamente bianchi o neri, per meglio riflettere la complessità delle persone comuni, che «non saranno santi o eroi, ma possono essere deboli ed allo stesso tempo coraggiosi e tolleranti».[7] Nel 2017, è stata tra gli intellettuali firmatari della Dichiarazione sul Linguaggio Comune di croati, serbi, bosniaci e montenegrini.[8]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Ha inoltre ricevuto la targa del Cantone di Sarajevo e le chiavi della città.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Camillo De Marco, Jasmila Zbanic • Director, su cineuropa.org, 5 dicembre 2006. URL consultato il 30 luglio 2019.
  2. ^ a b c (EN) On The Path, su the-match-factory.com. URL consultato il 25 marzo 2012.
  3. ^ (EN) Nick Holdsworth, Woman on the path to directing, in Variety, 16 febbraio 2010. URL consultato il 26 dicembre 2017.
  4. ^ (EN) 'Na Putu': a sublime film of compassion by Jasmila Zbanic, su todayszaman.com, Today's Zaman. URL consultato il 25 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
  5. ^ (EN) Hollywood Reporter: Berlin festival unveils full lineup, in The Hollywood Reporter. URL consultato il 7 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2010).
  6. ^ (ENDE) 60th Berlin International Film Festival: Programme, su berlinale.de. URL consultato il 16 ottobre 2010.
  7. ^ a b c (BS) Jasmila Žbanić, Jasmila Žbanić: Nikoga ne zanima to što Bosna nema kameru ili što je tu bio rat, in Oslobođenje. URL consultato il 25 marzo 2012.
  8. ^ (HR) Denis Derk, Donosi se Deklaracija o zajedničkom jeziku Hrvata, Srba, Bošnjaka i Crnogoraca, in Večernji list, 28 marzo 2017, pp. 6–7. URL consultato il 5 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2017).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN84184064 · ISNI (EN0000 0001 2141 688X · ULAN (EN500395476 · LCCN (ENno2007153658 · GND (DE138490058 · BNE (ESXX4782226 (data) · BNF (FRcb16569657w (data) · J9U (ENHE987007444958205171 · NSK (HR000244394 · WorldCat Identities (ENlccn-no2007153658