Nel 2006, vengono resi noti dei documenti che mettono in luce un'organizzato sistema statale di somministrazione di doping agli atleti cecoslovacchi, proprio come accadeva in Germania Est, durante gli anni settanta e ottanta.[1]
Nei documenti si fa riferimento alla positività di Bugár al metandianol, uno steroide anabolizzante, ad un controllo antidoping segreto svolto dall'Istituto Superiore di Sanità in prossimità dei mondiali di Roma del 1987.[1]
Dopo l'uscita di queste indiscrezioni Bugár ha comunque dichiarato di non aver mai assunto sostanze dopanti durante la sua carriera.[1]