I fantastici 3 Supermen

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I fantastici 3 Supermen
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneJugoslavia, Italia, Francia, Germania Ovest
Anno1967
Durata94 min
Generecommedia, fantascienza, azione, avventura
RegiaGianfranco Parolini (come Frank Kramer)
SceneggiaturaMarcello Coscia, Werner Hauff, Gianfranco Parolini
ProduttoreAldo Addobbati, Italo Martinenghi
Casa di produzioneCinesecolo
FotografiaFrancesco Izzarelli
MontaggioEdmondo Lozzi
MusicheRuggero Cini, Francesco de Masi, Jimmy Fontana
ScenografiaNiko Matul
CostumiGiuliana Serano
TruccoGianfranco Mecacci
Interpreti e personaggi

I fantastici 3 Supermen è un film del 1967, diretto da Gianfranco Parolini con lo pseudonimo di Frank Kramer.

La pellicola, di buon successo,[1] è la prima della nutrita serie dei 3 Supermen, proseguita con una decina di film di differente successo, in cui più volte cambiano regista, interpreti e nomi dei personaggi.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Uno scienziato ha inventato una macchina duplicatrice di esseri viventi; questa invenzione attira le attenzioni di una banda di malfattori, decisi a tutto pur di entrarne in possesso. I delinquenti rapiscono la figlia dello scienziato per poterlo ricattare, ma il piano viene sventato dai 3 Supermen.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

I fantastici 3 Supermen fu concepito durante il periodo dei film di supereroi della seconda metà degli anni sessanta in Italia.[2] Howard Hughes ha descritto il film come ricalcato su L'invincibile Superman.[3]

Scrive Fantafilm che "questi tre superuomini di casa nostra - meno pretenziosi dei supereroi americani e più dimessi dei granitici giustizieri mascherati messicani - indossano un elementare completino rosso (a prova di proiettile) ornato di un lembo di mantellina; calzano stivali muniti di ventose o di molle per esibirsi in acrobazie spettacolari, e manovrano micidiali bolas d'acciaio per mettere fuori combattimento gli avversari. Sono anche esperti tiratori e, naturalmente, gradiscono le attenzioni delle belle ragazze, senza distinguere tra spie alleate e spie nemiche."[1]

Il regista Gianfranco Parolini aveva lavorato in diversi film di genere, compresi i peplum dove sono presenti più eroi che si aiutano vicendevolmente per raggiungere i propri obiettivi.[2] Parolini ha commentato le acrobazie del film sottolineando che furono eseguite sul set con l'attore Aldo Canti (accreditato come Nick Jordan) che doveva saltare fuori da una finestra alta 6 metri, saltare su un trampolino e saltare in un camion che si stava muovendo a tutta velocità.[4]

Il film è stato interamente girato in Jugoslavia.[5]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Fantafilm scrive che "il buon successo del film ha dato il via ad una serie di avventure, con diversa risposta da parte del pubblico, nelle quali i tre supermen cambiano spesso di nome, di interprete e di regista."[1]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Fantafilm scrive che "Parolini realizza un film divertente, cucendo assieme situazioni paradossali con ritmo veloce ed umorismo. Immaginato come un fumetto per lo schermo, il film è in parte un remake di un peplum, I tre invincibili, firmato qualche anno prima dallo stesso regista."[1]

Seguiti ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Altri film della serie tutti prodotti da Italo Martinenghi:

Film apocrifi[modifica | modifica wikitesto]

Lista di alcuni film in qualche modo ispirati alla serie ufficiale:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Bruno Lattanzi e Fabio De Angelis (a cura di), I fantastici 3 Supermen, in Fantafilm. URL consultato l'11 maggio 2018.
  2. ^ a b Curti 2016, p. 79.
  3. ^ Hughes 2011, p. 174.
  4. ^ Curti 2016, p. 80.
  5. ^ Curti 2016, p. 81.
  6. ^ Çilgin Kiz Ve Üç Süper Adam (1973), su mymovies.it. URL consultato il 12 maggio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Roberto Curti, Diabolika: Supercriminals, Superheroes and the Comic Book Universe in Italian Cinema, Midnight Marquee Press, 2016, ISBN 978-1-936168-60-6.
  • (EN) Howard Hughes, Cinema Italiano: The Complete Guide from Classics to Cult, I.B. Tauris, 2011, ISBN 978-1848856080.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]