Guido Nobel

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Guido Nobel
Guido Nobel nel 1985

Granconsigliere
Durata mandato1950 –
1975
Gruppo
parlamentare
Gruppo Socialista
Circoscrizione  Berna

Presidente del Gran Consiglio
Durata mandato1968 –
1969
Gruppo
parlamentare
Gruppo Socialista
Circoscrizione  Berna

Segretario generale dell'Unione sindacale svizzera
Durata mandatoottobre 1969[1] –
1970
PredecessoreJean Möri

Direttore generale delle Poste
Durata mandato1º aprile 1975[2] –
31 marzo 1987
PredecessoreFritz Bourguin[2]
SuccessoreJean Clivaz[3]

Dati generali
ProfessioneSindacalista; politico; dirigente d'azienda

Guido Nobel (Uzwil, 16 settembre 1922[4]Liestal, 8 marzo 2002[5]) è stato un sindacalista, politico e dirigente d'azienda svizzero. Consigliere di Stato a Berna dal 1950 al 1975 e presidente nel biennio 1968-1969, è stato segretario generale dell'Unione sindacale svizzera e, dal 1975 al 1987, direttore generale delle Poste svizzere.

Nobel nacque a Uzwil il 16 settembre 1922 da Eugen Nobel, operaio del servizio merci presso le Ferrovie Federali Svizzere, e da Karolina Lydia Noger.[5] Compì gli studi presso La Chaux-de-Fonds fino al 1937, quando si trasferì a Bienne per svolgere la formazione professionale in orologeria meccanica presso la Maeder-Leschot SA, sino al 1942.[6] Nello stesso anno sposò Lydia Karolina Meyrat, con la quale ebbe due figlie.[5] Fra la fine degli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento, dopo aver conseguito la qualifica federale di idoneità, iniziò dai primi gradini la carriera nelle ferrovie dello stato, prima con un tirocinio e poi con la qualifica di capotreno nel 1952.[5]

Nel 1953 iniziò l'attività sindacale, eletto segretario regionale della Federazione svizzera dei lavoratori del commercio, dei trasporti e dell'alimentazione (FCTA), ruolo che coprì per nove anni, fino al 1962.[7] Dal 1962 al 1969 fu segretario centrale dell'Unione-PTT della Svizzera romanda, oltre che responsabile della relativa testata giornalistica.[5][1] Nel 1969 giunse ai vertici sindacali, diventando segretario generale dell'Unione sindacale svizzera,[4] carica che ricoprì fino al 1970.[8]

In quello stesso anno, entrò a far parte del consiglio di amministrazione delle Poste nazionali (PTT), di cui divenne direttore generale nel 1975, carica che mantenne per ben dodici anni, sino al 1987.[5] Durante il suo mandato, si occupò della riorganizzazione e modernizzazione delle poste nazionali svizzere.[9][10] Sotto la sua direzione furono introdotte numerose innovazioni, fra le quali: l'inaugurazione della prima rete nazionale di telefonia mobile nel 1975, inizialmente dedicata all'utilizzo sui mezzi di trasporto, da cui nacque il nome Natel (acronimo per Nationales Autotelefonnetz), e poi ulteriormente ampliata e modernizzata nel 1978, nel 1983 e nel 1987, mentre nel 1985 fu installato il primo cavo a fibra ottica, collegando Berna a Neuchâtel.[11] Nel 1977 fu introdotta la possibilità di aprire conti correnti negli uffici postali[12] e subito dopo inaugurato il primo Postamat del paese, nel 1978.[13] Nel 1982 vennero implementati i codici a barre per la gestione degli invii postali e nacque il nuovo logo delle poste nazionali, opera del noto tipografo Adrian Frutiger.[12] Nel 1985 fu integrato il sistema di PostFinance per i servizi finanziari, includendo conti correnti e servizi bancari postali, in concomitanza con l'introduzione nazionale dell'obbligo di adesione al secondo pilastro del sistema pensionistico svizzero.[14] Sempre sotto la guida di Nobel, nella prima metà del 1986 le poste iniziarono l'implementazione nazionale della rete internet ISDN,[15] inaugurata poi nel 1988.[16] Nel 1987 fu introdotto il sistema videotex/teletext.[17] Durante il suo mandato, Nobel ricevette anche il Grands Prix de l'Art Philatélique Européen 1986 - una coppa in porcellana di Sèvres - al Salon Philatélique d'Automne di Parigi, conferito dal presidente della Repubblica francese François Mitterrand, alla presenza del ministro delle Poste e Telecomunicazioni francese Gérard Longuet.[18]

Parallelamente alla carriera di dirigente pubblico e sindacalista, Nobel ebbe anche una significativa carriera politica nelle file del Partito Socialista.[19] Dal 1948 al 1956 fu consigliere municipale di Bienne, continuando l'attività come membro non permanente sino al 1961. Dal 1950 al 1975, fu consigliere di Stato a Berna, e presidente nel biennio 1968-1969.[8]

Durante la sua carriera, fu anche per diciotto anni presidente del consiglio di amministrazione in Coop Suisse,[20][21] e membro del sindacato della Federazione svizzera dei lavoratori metallurgici e orologiai (FTMH).[6]

Esperto filatelico[22] e melomane,[23] fu anche presidente dell'Association des fanfares di Bienne e fra i fondatori della Musique des Jeunes de Bienne (MJB).[6]

Dopo la morte della moglie Lydia nel 1983, si risposò nel 1984 con la dirigente e sindacalista Edith Rüfli (1931-2017), prima donna nel consiglio di amministrazione di Coop Svizzera.[24] Nel 1994 pubblicò il volume di memorie Une carrière au service de la communication, dedicato alle proprie attività nel sindacato e nel settore della comunicazione pubblica nazionale.[25]

Nobel morì l'8 marzo 2002 a Liestal, all'età di 79 anni, a causa di un'insufficienza cardiaca.[26][23]

  • Guido Nobel, Une carrière au service de la communication, Biel, 1994.
  1. ^ a b (FR) Jean Möri, Les rédacteurs changent, la «Revue» continue, in Revue Syndicale Suisse, n. 9, settembre 1969, pp. 241-243.
  2. ^ a b (DE) Marcus Bourquin, Bieler Chronik vom 1. Januar bis 31. Dezember 1975 (PDF), in Bieler Chronik, 1975.
  3. ^ (FR) Infrastructure, aménagement, environnement / Transports et communications / PTT, in Annee Politique Suisse, 1987.
  4. ^ a b (DE) Chronik März 2002, su Basel Landscaft, Canton Basilea Campagna.
  5. ^ a b c d e f (ITDEFR) Guido Nobel, in Dizionario storico della Svizzera.
  6. ^ a b c (FR) Emma Catelain, Nobel, Guido (1922-2002), in Dictionnaire du Jura, 28 luglio 2009.
  7. ^ (FR) Nobel, Guido, su Élites suisses, Università di Losanna.
  8. ^ a b Nobel, Guido, in Documenti diplomatici svizzeri, Institute of Swiss Academy of Humanities and Social Sciences.
  9. ^ (FR) Automatisation des chèques postaux, in Smaky News, n. 535, 9 aprile 1979.
  10. ^ Jahre Coop Rechtsschutz 1974-2024, Aarau, Adrian Zimmermann, 2024, p. 29-35.
  11. ^ Da oltre 170 anni al passo con i tempi, su Swisscom.
  12. ^ a b Benjamin Blaser, Martin Clausen e Andreas Sturm (a cura di), 175 anni. La Posta come motore della Svizzera moderna (PDF), La Posta Svizzera.
  13. ^ La storia della Posta, su post.ch, La Posta Svizzera.
  14. ^ Informazioni utili sulla previdenza, su PostFinance.
  15. ^ (EN) Jean-Jacques Jaquier, The technical introduction of new telematic services : a challenge for the telecommunication industry : highlights of some Swiss PTT solutions, in Bollettino tecnico / Azienda delle poste, dei telefoni e dei telegrafi svizzeri, 1987, p. 461.
  16. ^ Leon Schlumpf, Swiss federal policy on telecommunications, in International Journal of Technology Management, maggio 1987.
  17. ^ Heinz Bonfadelli, Switzerland: A Modest Success in Tiny Pragmatic Steps, in Relaunching Videotex, Springer, 1992, pp. 69-84.
  18. ^ (FR) Grand prix philatélique européen à la Suisse, in Philatélie, 1987, p. 31.
  19. ^ (DE) Personen → Nobel, Guido, su Schweizerisches Sozialarchiv.
  20. ^ (FR) Jacques Lafert, Chronique biennoise 1992 (PDF), in Chronique biennoise, p. 251.
  21. ^ (DE) Neuer VR-Präsident in Biel (PDF), in Coop-Zeitung, n. 52, 24 dicembre 1992, p. 9.
  22. ^ (EN) Did You Know? (PDF), su Helvetia Pilatelic Society.
  23. ^ a b (DE) Ex-PTT-Generaldirektor Guido Nobel gestorben, in Neue Zürcher Zeitung, 12 marzo 2002.
  24. ^ Edith Nobel (PDF), in Cooperazione, n. 3, 16 gennaio 2018, p. 47.
  25. ^ (FR) Pour Nobel l’amitié n’avait pas de prix, su Alberto Cherubini.
  26. ^ (DE) Ehemaliger PTT-Generaldirektor Guido Nobel gestorben, in Klein Report, 12 marzo 2002.

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