Gianni Possio

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Gianni Possio, all'anagrafe Giovanni Possio (Torino, 3 agosto 1953), è un compositore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studia armonia e contrappunto al Conservatorio di Torino sotto la guida di Azio Corghi e Enrico Correggia per poi diplomarsi in composizione con Giacomo Manzoni al Conservatorio di Milano.[1]

Sue opere sono state premiate in diversi concorsi ed eseguite in importanti sedi concertistiche, nonché registrate e trasmesse da diversi enti televisivi e radiofonici. È stato più volte ospite di importanti contesti quali Festival Estival di Parigi, St. Martin in the Field a Londra, Ferienkurse di Darmstadt, Nuova Consonanza e Nuovi Spazi Musicali di Roma, Cantiere Internazionale di Montepulciano, Aterforum di Ferrara, Europa Musica di Candia, Festival Pontino, Rassegna del Gruppo Musica Insieme di Cremona, Nuova Musica di Genova, Settembre Musica[2] e Antidogma Musica di Torino, Teatro alla Scala, I Pomeriggi Musicali e Musica nel nostro tempo[3] di Milano e numerosi altri festival (Certaldo, Berlino, Napoli, Amsterdam, Berger, Aarhus, Braunwald, Lisbona, S. Paolo del Brasile, Locarno, Boston, Edimburgo, Buenos Aires, Los Angeles, Salisburgo, ecc).

Possio ha scritto varie composizioni teatrali: la sua prima opera, Boine, è stata rappresentata per la prima volta al Festival d'Imperia nel 1983[4][5], mentre il suo balletto Games ha avuto la sua prima rappresentazione assoluta al Teatro Verdi di Sassari nel 1985.

Le sue opere sono edite da Carisch, Edipan, Ricordi e Rugginenti (di cui è stato direttore artistico). Sono inoltre state pubblicate alcune incisioni discografiche di suoi lavori.[6][7]

Attualmente è docente al Conservatorio di Milano e all'Università degli Studi di Milano.[8]

Opere significative[modifica | modifica wikitesto]

Opere liriche[modifica | modifica wikitesto]

  • Boine, due atti su libretto di Giuseppe Conte (1983)
  • Il cappotto per caso, opera lirica, da un racconto di Gogol (2003)
  • Canterville's Ghost Party, opera comica (2004)

Musica per orchestra[modifica | modifica wikitesto]

  • Note da un giardino dello stagno di sogno (1986)
  • Ouverture, un peché de ma jeunesse (1992)
  • ...e il Momoto guardava l'infinito (2000)

Musica vocale[modifica | modifica wikitesto]

Musica da camera[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Federazione CEMAT - Compositori, su federazionecemat.it. URL consultato il 19 gennaio 2020.
  2. ^ Antonio Cirignano, Settembre musica: 1978-1997, U. Allemandi, 1997. URL consultato il 19 gennaio 2020.
  3. ^ (EN) Gianni Possio, su milanomusica.org. URL consultato il 19 gennaio 2020.
  4. ^ Sipario, 1991. URL consultato il 19 gennaio 2020.
  5. ^ L'Europeo: settimanale politico d'attualità, 1983. URL consultato il 19 gennaio 2020.
  6. ^ Gianni Possio, su Discogs. URL consultato il 19 gennaio 2020.
  7. ^ dettaglio nome | CIDIM - COMITATO NAZIONALE ITALIANO MUSICA, su cidim.it. URL consultato il 19 gennaio 2020.
  8. ^ Docenti - Conservatorio di Musica "Giuseppe Verdi" di Milano, su consmilano.it. URL consultato il 19 gennaio 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN306086697 · ISNI (EN0000 0000 3543 9989 · LCCN (ENn94039956 · J9U (ENHE987007329185905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n94039956